Presidenti della Uee

Cos’è l’Unione economica euroasiatica

L’Unione economica euroasiatica (Uee), nata nel gennaio del 2015, è uno spazio comune dotato di controlli doganali unici che dovrebbe favorire l’integrazione commerciale di alcuni Stati dell’Ex Urss: Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan. L’Uee è il primo esempio di unione economica nello spazio post-sovietico e risente del ruolo dominante della Federazione Russa. Si potrebbe comparare una versione depotenziata e meno integrata della più nota Unione europea.

L’Unione economica euroasiatica ha avuto una gestazione piuttosto difficile e rappresenta l’evoluzione di una serie di tentativi di integrare le economie dello spazio post-sovietico. La rivoluzione ucraina del 2004, infatti, impedì a Mosca di concretizzare i piani  perla creazione di uno spazio economico comune con Kazakistan, Bielorussia ed Ucraina. Il progetto proseguì senza Kiev e venne rafforzato dalla firma di trattati, tra il 2007 ed il 2010, che avrebbero dovuto portare alla nascita di un’unione doganale. L’unione  vide  luce nel 2011, ma già nel 2009 i Capi di Stato dei Paesi Membri avevano espresso l’intenzione di giungere ad un più alto livello di integrazione, concretizzatasi poi con la nascita di uno Spazio economico comune (operativo dal 2012), cioè un mercato comune per beni e capitali dotato di politiche coordinate in ambito monetario e commerciale. Il desiderio espresso da Vladimir Putin di potenziare il livello di integrazione  ha poi portato alla nascita dell’Unione economica euroasiatica, il cui Trattato istitutivo è stato firmato nel maggio del 2014 ed è entrato in vigore nel 2015. Nello stesso anno l’Armenia ed il Kirghizistan si sono uniti a questa iniziativa.

Le intenzioni iniziali della Federazione Russa erano quelle di dare vita ad un’unione dal respiro più ampio e che avrebbe dovuto comprendere il settore monetario e quello della difesa. Questi tentativi sono stati fermati dalle resistenze di alcuni Stati membri spaventati dal poter perdere un certo grado di autonomia. Gli obiettivi sono quelli di dar vita a mercati comuni in ambito agricolo, industriale, energetico e di semplificare il commercio. L’Uee si occupa inoltre di garantire il libero movimento di beni, capitali, servizi e lavoratori.

Le istituzioni dell’Uee operano ed agiscono in continuità con quanto previsto dal Trattato sulla Commissione economica euroasiatica (Ecc), siglato nel 2014 e dagli accordi internazionali. Al vertice di questo ente si trova il Consiglio economico euroasiatico supremo ai cui lavori prendono parte i Capi di Stato dei Paesi membri e che si occupa dell’approvazione del budget e di definire le prospettive e le strategie dell’integrazione ed inoltre prende decisioni per cercare di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Uee. Un’altra importante istituzione è la Commissione economica euroasiatica, modellata su quella dell’Unione Europea e con sede a Mosca. Questo organo si suddivide in due entità operative: il Consiglio, dove operano i vice primi ministri delle nazioni aderenti ed il Board, ai cui lavori prendono parte due commissari per Stato membro. Il Consiglio si occupa di sovrintendere il processo di integrazione dell’Unione e gestisce i lavori della Commissione mentre il Board è responsabile della gestione quotidiana dell’Uee e si occupa di monitorare l’implementazione dei trattati, assiste gli Stati nelle controversie tra membri, redige report annuali e fa raccomandazioni. A queste istituzioni va ad aggiungersi il Consiglio euroasiatico intergovernativo, composto dai primi ministri degli Stati membri che si occupa, tra l’altro, di favorire l’implementazione e di supervisionare sul rispetto degli atti dell’Unione economica euroasiatica.

L’applicazione uniforme, da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell’Uee, di quanto previsto dal Trattato fondativo è garantito dalla Corte dell’Unione economica euroasiatica. Questo organo giudiziario ha sede a Minsk ed è composto da due giudici per Paese aderente ed il cui mandato è di nove anni. La Banca per lo Sviluppo Euroasiatico ed il Fondo Euroasiatico per la Stabilizzazione e lo Sviluppo, invece, non sono ufficialmente istituzioni dell’Uee ma potrebbero essere trattate come tali. Il loro scopo è quello di facilitare la crescita economica degli Stati membri, espandendone il commercio e le relazioni interne senza trascurare gli investimenti che dovrebbero stimolare un rafforzamento della coesione.

L’Unione Economica Euroasiatica è, nei fatti, un vero e proprio blocco regionale orientato verso la Federazione Russa. Mosca può così esercitare un certo grado di controllo nei confronti delle nazioni partecipanti che, di certo, non potranno espandere i rapporti o avvicinarsi eccessivamente a blocchi commerciali oppure ad enti politici rivali. Il supporto popolare, all’interno degli Stati Membri, per questo progetto è comunque consistente e ciò dovrebbe consentire all’Uee di poter godere di un futuro prossimo decisamente tranquillo. Sembra però improbabile, come riferito da Alexander Libman, che l’Unione possa espandersi verso forme sempre maggiori di cooperazione ma, al tempo stesso, è altrettanto poco probabile che questa struttura economica possa collassare. L’Uee, dunque, potrebbe essere utilizzata da Mosca come uno strumento per portare avanti i propri progetti politici su scala regionale e per continuare ad esercitare un ruolo attrattivo e di dominanza nei confronti di altre nazioni dello spazio post-sovietico. Non bisogna dimenticare, infatti, che questo spazio è di importanza vitale per la Federazione Russa che non può permettersi, in particolare modo dopo la progressiva espansione verso Est di Unione Europea e Nato, di perderne il controllo. L’integrazione degli Stati Baltici nell’Ue e nella Nato ed il carattere filo-occidentale degli esecutivi di Ucraina e Georgia hanno già incrinato, in maniera significativa, la sfera di controllo russa sui territori dell’ex Urss. Il dominio di Mosca sull’Asia Centrale è stato invece messo in discussione dall’iperattivismo di Pechino, che è giunta ad insidiare la Federazione Russa non troppo lontano dai suoi confini nazionali. Il futuro dell’Uee, in ogni caso, sarà determinato anche dagli sviluppi geopolitici che vedranno coinvolti gli attori locali e che potrebbero alterare il quadro operativo e le prospettive di questo spazio economico comune,

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