Hoekstra e Le Maire

Chi è Wopke Hoekstra

Wopke Hoekstra è il ministro delle finanze dei Paesi Bassi, in carica dal 2017 in quota del partito Cda, la formazione che rappresenta i Cristiano Democratici. Il rappresentante dell’esecutivo olandese, diventato famoso all’opinione pubblica del vecchio continente per il suo ostinato “No” agli eurobond proposti dall’Italia per superare la crisi generata dall’epidemia di coronavirus. Da questo momento in poi, Hoekstra è diventato simbolo del “rigore” assoluto sui bilanci ed emblema di un pezzo d’Europa attento solo alla stabilità finanziaria.

Nato il 30 settembre 1975 a Bennekom, nella Gheldria, Wopke Hoekstra finite le scuole superiori ha intrapreso prima gli studi di storia presso l’Università di Leida, dopo la laurea si è specializzato nel nostro Paese.

Infatti, nei primi anni 2000 Wopke Hoekstra risulta tra gli studenti di diritto e politiche internazionali presso la Guido Carli di Roma. La sua formazione è poi proseguita in Francia, con un master in business administration presso l’Insead a Fontainbleau.

Dopo gli studi, ha lavorato come partner per la multinazionale di consulenza McKinsey, così come nel suo curriculum figura una sua esperienza alla Shell. Negli anni successivi, è presidente del consiglio di sorveglianza del museo della navigazione di Amsterdam.

La prima esperienza politica di Wopke Hoekstra è del 2011: in quell’anno infatti, è risultato candidato vincente al Senato nelle elezioni legislative svolte in primavera. Il 7 giugno 2011 ha quindi giurato come Senatore dei Paesi Bassi.

La sua lista era quella della Cda, il partito cioè dei Cristiano Democratici olandesi, formazione che alterna ideali conservatori e liberali e considerata più affine al centro – destra.

La Cda è membro del Partito Popolare Europeo, Hoekstra quindi sin da subito si pone all’interno di questo schieramento ed inizia un’importante scalata politica al suo interno.

La giovane età di Hoekstra lo ha lanciato come una delle figure più promettenti del Cda e della politica del suo Paese. Sotto il profilo mediatico, il senatore è diventato uno dei politici più discussi e popolari, sia all’interno del suo partito che, in generale, in tutti i Paesi Bassi.

La consacrazione in tal senso è avvenuta nel 2017, quando Wopke Hoekstra è stato designato all’interno del comitato per la redazione del programma del Cda per le legislative di quell’anno. Da quel momento, il suo nome è diventato tra quelli più gettonati per diventare ministro di un possibile nuovo governo guidato dal premier uscente Mark Rutte. In particolare, Hoekstra è stato designato nelle trattative post elettorali per dirigere uno dei dicasteri economici e finanziari.

Dopo diversi mesi di consultazioni, alla fine si è giunti alla riconferma di Mark Rutte ed alla nascita di un suo nuovo governo nell’ottobre del 2017. In questa nuova compagine governativa, Wopke Hoekstra è stato nominato quale nuovo ministro delle finanze. 

Una volta preso possesso del nuovo incarico, Hoekstra ha subito fatto intuire che la sua intenzione era quella di applicare in modo rigoroso, sia in patria che in Europa, le norme in materia finanziaria e di bilancio. Per tal motivo, nei Paesi Bassi ha assunto la nomea di “campione del rigore”, come del resto previsto dal programma del suo partito da lui stesso in parte redatto.

Tra le sue prime iniziative non a caso figura la creazione di un gruppo informale all’interno dell’Eurogruppo che, oltre ai Paesi Bassi, vede la partecipazione di Svezia, Danimarca, Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania. Si tratta di governi con i quali si creano unità di intenti importanti relativi alle riforme finanziarie da mettere in campo nella zona Euro. La caratteristica principale di questo gruppo, riguarda in particolar modo il No ad ogni ipotesi di sforamento delle norme sul patto di stabilità ed un’applicazione molto rigida delle misure finanziarie.

In qualità di ministro delle finanze olandese, Hoekstra ha anche dichiarato la propria contrarietà ad un aumento del contributo del suo Paese al bilancio comunitario a seguito della Brexit. Nel 2019, il ministero da lui guidato ha annunciato l’aumento della partecipazione dello Stato olandese al capitale della compagnia holding Air France-Klm. Questo gli è valso numerose critiche da parte del parlamento, in quanto l’azione si è verificata senza aver prima interpellato i deputati.

Come detto all’inizio, il nome di Wopke Hoekstra è emerso nell’opinione pubblica a livello continentale per la sua posizione in qualità di ministro sugli Eurobond. Questi ultimi sono stati proposti dall’Italia con il sostegno di alcuni Paesi del sud Europa, Spagna e Francia in primis. Secondo le intenzioni dei proponenti, dovevano rappresentare lo strumento principale per uscire fuori dalla crisi esplosa con l’epidemia del coronavirus, che ha costretti numerosi Paesi a chiudere tutte le attività non essenziali.

Per tutta risposta, Hoekstra ha in prima battuta chiesto invece chiesto l’apertura di un’indagine sui Paesi che sostenevano di non avere margine di bilancio per rispondere alla crisi economica. Un’affermazione quest’ultima che ha suscitato l’indignazione di numerosi governi, a partire da quello portoghese che ha parlato di “frasi ripugnanti”. Nei giorni successivi, Hoekstra ha continuato a ribadire la sua posizione di netta contrarietà ad un allentamento delle misure ed all’istituzione di Eurobond. Nel corso dell’Eurogruppo del 9 aprile, la linea olandese non si è distaccata ed alla fine il documento redatto dopo la videoconferenza riguarda l’applicazione del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità.

Da questo momento, il nome di Hoekstra è diventato sinonimo del rigore europeo a tutti i costi, anche nei casi di estrema emergenza.

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