Li Qiang è diventato il premier della Cina succedendo a Li Keqiang. Ricopre un ruolo rilevante tanto all’interno del sistema istituzionale cinese quanto nei ranghi del Partito Comunista Cinese (PCC).
Nell’ottobre 2023, in occasione del XX Congresso del PCC, è stato consacrato come secondo membro del Comitato Permanente del Politburo, di fatto l’organo esecutivo del Paese attraverso il quale il Partito esercita il suo potere. È considerato uno degli uomini più fedeli e affidabili di Xi Jinping.
Li Qiang nasce il 23 luglio 1959 a Rui’an nella provincia cinese dello Zhejiang. Durante la sua adolescenza porta avanti il percorso di studi e, al tempo stesso, si forma con le prime esperienze lavorative. Sappiamo, ad esempio, che dal 1976 al 1977 lavora presso la stazione della pompa di irrigazione del distretto di Mayu, e che dal 1977 al 1978 presta servizio nella terza fabbrica di utensili di Rui’an.
Dal 1978 al 1982 studia meccanizzazione agricola presso la filiale di Ningbo della Zhejiang Agricultural University, oggi Zhejiang Wanli College. In seguito, dal 1985 al 1987, si dedica agli studi in sociologia, per corrispondenza, presso la China Sociology Correspondence University di Pechino.
Non è finita qui, perché nel curriculum accademico di Li c’è spazio per altre parentesi rilevanti. Frequenta gli studi universitari in ingegneria gestionale alla Zhejiang University dal 1995 al 1997, per poi dedicarsi a studi in economia mondiale, dal 2001 al 2004, presso la Central Party School. Frequenta, infine, il Politecnico di Hong Kong dal 2003 al 2005, ricevendo un Executive Master of Business Administration nel 2005.
Li Qiang entra nel PCC nel 1983. Tra i primi ruoli rilevanti ricoperti c’è quello di segretario della Lega della Gioventù Comunista della Contea di Rui’an. Dato il suo impegno e la sua formazione eclettica, scala gradualmente i ranghi del Partito a livello locale, arrivando a ricoprire cariche più alte nel dipartimento provinciale degli Affari Civili.
Diventa quindi segretario del Partito di Yongkang, e quindi segretario del Partito, a livello di prefettura, a Wenzhou dove, a 43 anni, è il più giovane funzionario a occupare questo ruolo nella storia della città.
Nel 2004 Li effettua un altro balzo in avanti, diventando segretario generale del Comitato provinciale del Partito dello Zhejiang. L’anno successivo ottiene un seggio nel suo comitato permanente, prestando servizio sotto l’allora segretario del Partito della provincia: un certo Xi Jinping.
Dopo esser diventato vice segretario del Partito dello Zhejiang, nel 2012 diventa governatore ad interim della provincia, per poi essere eletto governatore nel 2013 e fino al 2016. Nel 2015 Li accompagna Xi, nel frattempo diventato leader del PCC, in una visita di stato negli Stati Uniti. Un anno più tardi viene nominato segretario del Partito della provincia di Jiangsu.
La gavetta di Li lo ripaga con una carica prestigiosa. Nel 2017 viene nominato segretario del Partito di Shanghai. Non una città qualunque ma l’hub finanziario per eccellenza dell’intera Cina, nonché megalopoli vetrina della rinascita del Paese dopo il “secolo delle umiliazioni”. In quello stesso anno viene nominato anche membro del Politburo del PCC.
Dopo la prima sessione plenaria del XX Comitato Centrale del PCC, Li Qiang viene nominato membro del Comitato Permanente del Politburo del Partito Comunista Cinese. In seguito, a marzo, diventa premier succedendo a Li Keqiang.
È il primo premier, dal 1976 ad oggi, a salire direttamente alla premiership dal governo locale senza alcuna precedente esperienza lavorativa nel governo centrale, soprattutto come vice premier. C’è chi sostiene che la mancanza di esperienza a Pechino lo rende fortemente dipendente dal sostegno di Xi Jinping per dirigere il Consiglio di Stato.
La posizione in economia di Li Qiang è molto business-friendly e riformista. Gli esempi a conferma di tale affermazione non mancano. Nel 2014, quando lo Zhejiang si stava preparando a tenere una conferenza internazionale su Internet, Li ha proposto che la città ospitante si trasformasse in una zona pilota per sbloccare i controlli Internet della Cina per le aziende occidentali (un’idea che alla fine non è stata approvata dalla direzione centrale). Ha inoltre avviato un progetto per creare piccole città con un clima pro-business, un progetto questa volta approvato e diffuso nel resto della Cina da Xi Jinping.
Da segretario del Partito dello Jiangsu ha invece organizzato incontri con funzionari aziendali come Jack Ma di Alibaba Group per incoraggiare gli investimenti. Quando era a capo del Partito di Shanghai ha implementato politiche a favore delle imprese, come l’apertura del mercato STAR della Borsa di Shanghai. Ha quindi supervisionato l’aumento degli investimenti stranieri nella città, inclusa la gigafactory di Tesla.