Chi è Hillary Clinton

Hillary Diane Rodham Clinton, candidata democratica alla Casa Bianca, è nata a Chicago il 26 ottobre 1947, figlia di Hugh Ellsworth Rodham, detentore di una piccola impresa tessile, ed ha compiuto i suoi studi al Wellesley College del Massachusetts, dove ha conseguito una laurea in Scienze Politiche nel 1969, per poi proseguire alla Yale School of Law. Qui nel 1971 conobbe il futuro marito e presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, con il quale si sarebbe poi sposata nel 1975.

Fu negli anni a Wellesley e a Yale che la futura First Lady iniziò ad appassionarsi alla politica e a manifestare una personale ideologia: dapprima vicina al gruppo dei Giovani Repubblicani, in gioventù manifestò sempre un conflitto interiore tra “una mente conservatrice ed un cuore liberale”. Nel 1972 sostenne apertamente la candidatura dello sfidante democratico di Nixon, George McGovern, e due anni dopò entrò nello staff del Children’s Defence Fund a Cambridge, Massachusetts.

Quando Bill Clinton ottenne una cattedra d’insegnamento all’Università dell’Arkansas e, in seguito, fu eletto General Attorney dello Stato, Hillary lo seguì nei suoi nuovi incarichi e ne sostenne attivamente l’ingresso in politica in campo democratico, ottenendo a sua volta un posto alla Scuola di Legge dell’università, basata nella città di Fayetville. Quando Bill Clinton fu eletto governatore dell’Arkansas nel 1979, Hillary divenne la First Lady dello Stato, interpretando la sua nuova posizione in maniera decisamente personale e non considerandola come un semplice ruolo di rappresentanza: la moglie del governatore, infatti, entrò in numerosi consigli di amministrazione di imprese dello Stato e si prese carico di una riforma del sistema scolastico pubblico dell’Arkansas.

Escluso un intermezzo tra il 1981 e il 1983, Clinton governò l’Arkansas fino al 1992: in quell’anno, dopo aver conquistato la nomination democratica, concorse per la Casa Bianca contro il presidente uscente George H. W. Bush, riuscendo a sconfiggerlo dopo una campagna estenuante e molto seguita dai media statunitensi, alla quale Hillary contribuì in prima persona, divenendo un volto noto a milioni di americani. In continuità con la precedente esperienza, Hillary Clinton interpretò in maniera dinamica il ruolo di First Lady degli Stati Uniti, incidendo in profondità sulle azioni dell’amministrazione del marito e influenzandolo a più riprese in prima persona; visitò oltre 79 nazioni tra il 1992 e il 2000, organizzò conferenze e tenne discorsi in diversi paesi del mondo, tra i quali divenne celebre quello pronunciato nel settembre 1995 a Pechino in occasione della quarta Conferenza Mondiale sulle Donne.

Il punto più critico del mandato di Clinton, ovverosia la deflagrazione dello scandalo Lewinsky nel 1998, mise in forte crisi la relazione tra il presidente e la consorte, ma alla lunga non la portò al punto di rottura. L’esperienza maturata da Hillary Clinton alla Casa Bianca al fianco del marito servì da retroterra indispensabile per la preparazione della sua entrata nella politica attiva, che avvenne nel 2000 quando, sconfiggendo Rick Lazio, conquistò un posto al Senato degli Stati Uniti d’America in rappresentanza dello Stato di New York. Durante i suoi due mandati al Senato, Hillary Clinton ricoprì numerosi incarichi in commissioni parlamentari e si interessò in particolar modo alle questioni di politica estera, votando a favore di entrambi gli interventi militari promossi dall’amministrazione di George W. Bush in Iraq e Afghanistan e scontrandosi a più riprese dopo il 2003 contro i rappresentanti democratici favorevoli a un contenimento dell’interventismo americano in Medio Oriente.

Nel 2008, Hillary Clinton si presentò da grande favorita alle primarie presidenziali del Partito Democratico, puntando a divenire la prima donna candidata alla conquista della Casa Bianca; dopo un lungo testa a testa, tuttavia, fu sconfitta dal Senatore dell’Illinois Barack Obama, capace di accattivarsi un numero maggiore di sostenitori negli stati maggiormente contesti del Nord e del Nord-Ovest degli Usa. In seguito all’affermazione di Obama contro il repubblicano John McCain, Hillary Clinton fu nominata Segretario di Stato nel gennaio 2009; da allora sino alla fine del primo mandato di Obama, di conseguenza, divenne la prima responsabile della politica estera dell’amministrazione democratica.

I quattro anni di Hillary Clinton nel ruolo di Segretario di Stato sono stati caratterizzati da una serie di episodi controversi e da un continuo susseguirsi di crisi, tensioni e decisioni azzardate: l’ex First Lady fu tra i principali sponsor dell’intervento militare in Libia contro Gheddafi nel 2011, mantenne un atteggiamento ambiguo nei confronti delle Primavere Arabe e propugnò a più riprese un’azione di forza contro il presidente siriano Bashar Al Assad dopo lo scoppio della guerra civile in Siria.

Dopo la fine del suo primo mandato e la riconferma alla Casa Bianca nel 2012, Obama decise di non riconfermare la Clinton al Dipartimento di Stato e di sostituirla con John Kerry; da allora, la Clinton iniziò a preparare la sua campagna in vista delle presidenziali 2016. Alle primarie democratiche in vista delle elezioni dell’8 novembre, la Clinton si è presentata come portavoce dell’ala più “istituzionale” del Partito Democratico. Considerata, allo stesso modo di otto anni prima, la grande favorita della contesa, la Clinton ha trovato sulla sua strada l’anziano senatore del Vermont Bernie Sanders, portavoce dell’ala maggiormente riformista del Partito Democratico, che ha saputo dare battaglia durante l’intero corso delle primarie e conquistarsi un consenso significativo. Alla fine delle primarie, tuttavia, Hillary Clinton è riuscita a prevalere contro l’avversario, e di conseguenza è divenuta la prima donna della storia a conquistare la candidatura alla Casa Bianca per uno dei due principali partiti politici statunitensi.

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