Aguila Saleh Issa è il presidente della Camera dei Rappresentanti della Libia, l’organo legislativo nato dalle elezioni dell’estate del 2014 e stanziato in Cirenaica. In qualità di massimo rappresentante parlamentare, Aguila Saleh si è progressivamente ritagliato uno spazio sempre più importante all’interno dello scacchiere libico: ad oggi infatti, in qualità di presidente della Camera viene considerato come il principale esponente politico dell’est della Libia, zona in gran parte controllata dal generale Khalifa Haftar.
Aguila Saleh è nato il 1 gennaio 1944 nella città di Al Qubbah, in Cirenaica. I suoi genitori erano musulmani sunniti, provenienti da una famiglia benestante. Non è un caso che Saleh si è potuto iscrivere all’università di Bengasi, lì dove si è laureato nel 1970, un anno dopo il colpo di Stato che ha portato al potere il rais Muammar Gheddafi.
Dopo di allora ha iniziato una lunga carriera di giurista: nel 1971, in particolare, Saleh è stato nominato pubblico ministero, mentre nel 1974 ha assunto il ruolo di procuratore capo nella città di Al Beyda. Durante gli anni gheddafiani rimane sempre nell’ambito della giustizia, in tal senso è del 1999 la sua nomina alla corte d’Appello di Derna. Uomo molto legato alla Cirenaica, è proprio qui che Saleh ha prima studiato e poi svolto gran parte della sua carriera.
L’ingresso in politica è molto recente: Aguila Saleh non ha mai avuto incarichi amministrativi o politici durante l’era di Gheddafi, mentre nel 2011 allo scoppio della rivolta non sono state annotate sue precise prese di posizione. Essendo però molto radicato nell’ambiente della Cirenaica, epicentro delle proteste contro il rais, è molto probabile un suo avvicinamento ai gruppi di giuristi e intellettuali della regione schieratisi contro la Jamahiriya.
Nel mese di giugno del 2014 sono state organizzate in tutta la Libia nuove elezioni, a seguito delle tensioni che hanno portato all’autoscioglimento del parlamento uscito dal voto del 2012. Saleh è stato convinto a presentarsi per rappresentare il seggio della sua città. La legge elettorale intaccata per le consultazioni del 2014 ha vietato l’appartenenza a movimenti e partiti, per cui Saleh si è candidato come indipendente. La partecipazione complessiva a quel voto è stata molto bassa, nel suo seggio Saleh è risultato vincitore venendo quindi eletto nel nuovo parlamento.
Non avendo affiliazione partitica, è difficile andare a rintracciare a quale schieramento appartiene Saleh. Tuttavia, si può in primo luogo affermare che l’ex giurista è del fronte laico, così come la maggior parte dei deputati eletti nel 2014. Il nuovo parlamento infatti si differenzia da quello uscito fuori dalle consultazioni del 2012 in quanto ha visto la diminuzione dei deputati vicini alla Fratellanza Musulmana.
La Camera dei Rappresentanti eletta nel giugno 2014 doveva insediarsi a Bengasi, tuttavia la città più rappresentativa della Cirenaica in quel momento risultava occupata da gruppi e fazioni islamiste. Si è quindi scelto di far riunire il parlamento nella città di Tobruck, ritenuta più tranquilla e sicura. Dopo diverse settimane di trattative e consultazioni, quasi a sorpresa tra i nomi più probabili per l’elezione a presidente del parlamento è uscito quello di Aguila Saleh. Il 4 agosto, grazie ad un maggior numero di voti ottenuto rispetto al rivale Abu Bakr Bair, Saleh è stato eletto nuovo presidente.
Sempre nel 2014 in Cirenaica è stata lanciata, da parte del generale Haftar, l’operazione Dignità: l’obiettivo era quello di lottare contro i gruppi islamisti che occupavano diverse città dell’est della Libia. Ben presto le operazioni militari di Haftar sono state appoggiate, dopo un primo momento di scetticismo, dal governo di Al Thani, che aveva la fiducia da parte del parlamento guidato da Saleh. Nel 2015 invece un’altra svolta è arrivata dagli accordi di Skhirat: con questa intesa, si dava vita ad un nuovo esecutivo da stanziare a Tripoli e alla cui guida è stato posto Fayez Al Sarraj assieme a un consiglio presidenziale di nove membri, mentre il parlamento di Tobruck è ufficialmente diventato la “Camera bassa” della Libia, da affiancare al Consiglio di Stato con sede a Tripoli e che grossomodo corrisponde al parlamento eletto nel 2012.
Quest’ultimo ha accordato la fiducia al governo di Al Sarraj nella primavera del 2016, mentre il parlamento di Tobruck non ha mai espresso un voto favorevole al nuovo esecutivo. Da questo momento in poi, la camera presieduta da Saleh è apparsa sempre più vicina al generale Haftar e rappresentante delle istanze della Cirenaica.
Il ruolo di Saleh negli anni è progressivamente cresciuto, spesso ha incontrato personalmente leader e capo di governo interessati al dossier libico. Nell’agosto del 2020 è stato lui a proporre un cessate il fuoco, proponendosi come principale rappresentante politico dell’est della Libia nell’ambito del dialogo con le autorità di Tripoli e il governo di Al Sarraj. Oramai il suo ruolo appare più importante anche di quello del generale Haftar.