Abdul Hamid Dbeibah è il primo ministro della Libia dal 15 marzo 2021. Dopo essere stato nominato il 6 febbraio, il premier è entrato in carica assieme al suo governo per gestire la fase di transizione che dovrebbe portare a nuove elezioni il 25 dicembre 2021. Il compito di Dbeibah dovrebbe quindi essere quello di assicurare stabilità politica alla Libia in vista dei prossimi passaggi previsti dal piano di pace elaborato dall’Onu.
Il premier libico è nato a Misurata nel 1959. Nella città libica ha vissuto gli anni della sua formazione, prima di trasferirsi in Canada. Qui, presso l’università di Toronto, ha conseguito la laurea in ingegneria. Successivamente è tornato a Misurata, lì dove ha intrapreso la carriera imprenditoriale all’interno delle aziende della propria famiglia.
Quest’ultima è una delle più in vista della città libica. Gli interessi economici familiari spaziano in diversi campi, nel corso degli ultimi decenni, già durante l’era Gheddafi, le attività dei Ddeibah erano ramificate in diversi settori. Da quello commerciale a quello finanziario, passando anche per l’ambito edilizio. È grazie al potere economico che la famiglia di Abdul Hamid Ddeibah ha potuto acquisire sempre maggior spazio e peso all’interno di Misurata. Una posizione ben riscontrabile sia durante che dopo gli anni del rais.
Abdul Hamid Dbeibah ha concentrato buona parte della sua carriera imprenditoriale nel ramo edilizio. Già nei primi anni 2000 ha curato gli interessi della famiglia nel settore delle costruzioni. In quel momento peraltro la Libia ha iniziato ad attraversare un vero e proprio boom edilizio. Con la fine dell’embargo e delle sanzioni internazionali, Gheddafi ha investito molto sul settore delle costruzioni e Dbeibah in questo contesto è diventato uno dei principali attori.
Nel 2007 lo stesso imprenditore misuratino è stato nominato a capo della Libyan Investment and Development Company, divenendo inoltre uno dei più stretti collaboratori, sotto il profilo degli investimenti nell’edilizia, di Saif Al Islam Gheddafi, secondgenito del rais.
Le fortune di Dbeibah però non sono terminate con la caduta del leader della Jammahiriya. In primo luogo perché, dal 2011 in poi, Misurata è diventata una vera e propria città Stato, le cui milizie e i cui uomini politici hanno assunto un’importanza centrale soprattutto in Tripolitania. In secondo luogo, le attività della sua famiglia sono ugualmente andate avanti. Tanto è vero che, negli anni successivi alla fine di Gheddafi, Dbeibah ha potuto acquistare anche la più antica squadra di calcio libica, l’Al Hittad di Tripoli, società da lui presieduta per diversi anni.
Nell’era post Gheddafi la famiglia di Dbeibah non è rimasta in secondo piano, tuttavia non ha avuto esponenti direttamente in politica. Soltanto nel 2020 Abdul Hamid Dbeibah ha fondato un proprio partito, denominato Libia Futura. Seppur ritenuto da molti vicino alla Fratellanza Musulmana, in realtà l’orientamento politico di Dbeibah sembra essere più moderato e incline a rappresentare le varie fazioni misuratine.
Proprio nel 2020 il dossier libico ha vissuto una svolta. Nel mese di ottobre si è arrivati a un cessate il fuoco permanente, mentre con la mediazione della missione in Libia delle Nazioni Unite si è giunti all’avvio di un piano in grado di dotare il Paese di un nuovo governo unitario. Sono state così avviate le sessioni del cosiddetto Foro di Dialogo sulla Libia, chiamato a inizio febbraio a nominare un nuovo primo ministro e un nuovo consiglio presidenziale.
Dopo il via libera sulle procedure di voto, le quali hanno previsto delle preferenze da esprimere su liste comprendenti le indicazioni per un nuovo premier e un nuovo consiglio presidenziale, il 6 febbraio a Ginevra il Foro di Dialogo ha scelto la lista comprendente Abdul Hamid Ddeibah quale nuovo capo del governo.
L’11 marzo l’elenco di 35 nuovi ministri affiancati al premier è stato ufficialmente diramato e ha ottenuto, durante una sessione straordinaria della Camera dei Rappresentanti convocata a Sirte, la fiducia da parte dei parlamentari. In tal modo il 15 marzo Abdul Hamid Dbeibah ha potuto giurare e prendere possesso degli uffici governativi di Tripoli.
L’insediamento del nuovo governo di Dbeibah è avvenuto in un clima di maggiore fiducia rispetto agli ultimi mesi di mandato del predecessore, Fayez Al Sarraj. Tuttavia non sono mancate polemiche sulla scelta dell’imprenditore misuratino. In primo luogo, sulla famiglia del premier libico gravano alcune accuse importanti, soprattutto nei confronti di uno dei magnati e parenti stretti di Abdul Hamid Dbeibah, ossia Ali Ibrahim Dbeibah.
Quest’ultimo è stato infatti indagato per frode in Scozia alcuni anni fa, risalente all’era di Muammar Gheddafi. Sempre Ali Ibrahim è stato raggiunto da accuse di tentativi di corruzione attuati nel novembre del 2020, durante la prima sessione del Foro di Dialogo tenuta a Tunisi. Secondo Mohamed Eljar, co-fondatore del Libya Outlook for Research and Consulting, Ali Ibrahim avrebbe tentato di pagare alcuni delegati per dirottare i voti a favore di Abdul Hamid. Non è però stata aperta un’inchiesta ufficiale sul caso e i diretti interessati hanno respinto ogni addebito.
C’è poi un’altra controversia, riguardante rapporti descritti come molto stretti tra Abdul Hamid Ddeibah e la Turchia. Un asse prima di tutto economico, riferibile anche alle attività del premier, e quindi anche di natura politica.