La Corea del Nord è entrata ufficialmente nel novero delle potenze atomiche grazie all’enorme impulso dato al programma nucleare e missilistico dall’attuale leader Kim Jong-un. Si contano 95 test missilistici e quattro nucleari (su sei totali) da quando Kim è salito al potere alla fine del 2011 ma il vero salto di qualità è avvenuto piuttosto di recente: dal 2014, infatti, la tendenza è andata aumentando esponenzialmente con 84 lanci di missili rispetto ai 15 del biennio 2012/13.
La stessa dinamica la possiamo ritrovare per quanto riguarda i test atomici: nell’era di Kim ne sono stati effettuati quattro di cui tre nel biennio 2016/17 ed uno nel 2013.
I predecessori di Kim Jong-un, insieme, contano 63 lanci di missili balistici effettuati tra il 1984, anno in cui fu aperto il poligono di Tonghae sotto Kim Il-sung, ed il 2011, anno in cui morì il figlio e successore Kim Jong-il che durante il suo governo effettuò i primi due test atomici della Corea del Nord.
Il primo poligono per test missilistici fu stabilito dalla Corea del Nord a Tonghae nel 1984, presso la località di Musudan-ri. A causa della poca chiarezza nell’assegnazione dei nomi dei missili da parte nordcoreana che non ne ha mai ufficialmente rivelato i modelli, gli analisti occidentali hanno deciso di procedere assegnando ai diversi vettori i toponimi della zona: così i vari razzi Musudan, Taepo-dong e No-dong sono tutti nomi di villaggi nei pressi del poligono di Tonghae.
Il poligono fu inaugurato con un lancio triplo di missili Srbm “Scud-B” ad aprile del 1984 a cui fece seguito un altro lancio triplo dello stesso vettore a settembre dello stesso anno. Il primo coronato da successo il secondo no secondo quanto stimato da fonti di intelligence americana.
Dopo una parentesi durata sei anni in cui ci fu un solo lancio (non confermato) di un missile sconosciuto, nel 1990 la Corea del Nord effettua un test del suo primo missile tipo Mrbm, il “No-dong 1″che però, secondo analisi satellitari, sarebbe risultato in un completo fallimento in quanto il missile risulterebbe esploso pochi secondi dopo il lancio.
A giugno del 1990 risulta invece il primo lancio coronato da successo del Srbm “Hwasong-6” (o “Scud-C”) che raggiunse raggiunto un apogeo di 200 km.
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Il primo test positivo del Mrbm “No-dong 1” risale al 29 maggio del 1993 quando il vettore, toccando un apogeo di 150 km, raggiunse una distanza di 500 km andando ad impattare nel Mar del Giappone. In quella occasione furono lanciati altri 3 Srbm “Hwasong-6” che effettuarono anch’essi la loro traiettoria di 200 km sino al mare.
Il 31 agosto del 1998 avviene il primo test dell’era di Kim Jong-il ed uno dei più rilevanti di tutta la storia della Corea del Nord. Un vettore tipo “Taepo-dong 1”, nel tentativo di porre in orbita il primo satellite nordcoreano, sorvola l’arcipelago giapponese ed esplode in volo sopra l’Oceano Pacifico dopo aver percorso circa 1380 km. Secondo le fonti di Pyongyang il razzo tristadio avrebbe posto in orbita il satellite con successo ma i frammenti del vettore sono stati seguiti cadere nell’Oceano sino ad una distanza di 4 mila kilometri dal punto di lancio. Questo è il lancio che portò la Corea del Nord e gli Stati Uniti d’America a sedere al tavolo delle trattative per discutere su di una moratoria sui lanci missilistici che rimase in vigore sino al 2006.
Il 5 luglio del 2006, non senza preavviso, la Corea del Nord pone fine alla “vacanza” missilistica con una serie di lanci di vettori diversi. Un missile “Unha” viene lanciato insieme a quattro Mrbm tipo “No-dong 1” e a due Srbm tipo “Hwasong-6” (questi ultimi dalla base di Kittaeryong). Tutti i lanci hanno successo tranne quello del vettore a più lungo raggio “Uhna” (un derivato del “Taepo-dong”) che 42 secondi dopo il decollo esplode spargendo detriti nell’Oceano Pacifico poco ad ovest del Giappone. E’ il missile che, ufficialmente, pone fine alla moratoria e, non a caso, è della stessa tipologia del vettore che portò alla ratificazione della stessa.
Il 9 ottobre del 2006 la Corea del Nord effettua il suo primo test atomico in assoluto. Un ordigno della potenza stimata compresa tra i 0,5 ed i 2 Kilotoni viene fatto detonare in una galleria scavata nel monte Mantap (o Mantapsan) sede del poligono nucleare nordcoreano. L’esplosione genera un terremoto di Magnitudo Volume (Mb) 4.1 che viene registrata dalla rete sismica mondiale.
Il 5 aprile del 2009 avviene un altro tentativo da parte della Corea del Nord di mettere in orbita un satellite – il “Kwangmyongsong-2” – ma anche questo fallisce. Il vettore, ancora un “Uhna”, si disintegra durante la fase di spinta del secondo stadio ed i suoi resti precipitano in mare nell’Oceano Pacifico.
Il 25 maggio del 2009, sempre nel poligono del monte Mantap, avviene il secondo test atomico nordcoreano quando un ordigno della potenza stimata compresa tra i 2 ed i 4 kilotoni viene fatto detonare generando un sisma di Mb pari a 4.5.
Il 5 luglio dello stesso anno ancora un lancio multiplo che vede sempre protagonisti i missili “Hwasong-6” e “No-dong-1”. 4 Srbm e 2 Mrbm vengono lanciati con successo dalla base di Kittaeryong.
Il passaggio dei poteri a Kim Jong-un, alla fine del 2011, segna una brusca accelerata dei programmi atomici e missilistici della Corea del Nord. Il leader, infatti, sulla scorta di quanto avvenuto in Libia ed in Siria, decide che l’unica garanzia di sopravvivenza della Nazione e del sistema socialista nordcoreano – oltre che della sua stessa persona – sia quella di dotarsi di un efficace deterrente di armi atomiche in grado di colpire obiettivi a distanze intercontinentali.
Il primo lancio dell’era di Kim avviene il 13 aprile del 2012 quando un vettore “Uhna-3” (o Taepodong-2) decolla dal nuovo poligono di Sohae nel tenativo, ancora una volta fallito, di mettere in orbita un satellite. Il razzo infatti esplode circa 90 secondi dopo il lancio e dopo aver raggiunto un’altitudine di 120 km. Questo lancio è il primo effettuato dalla Corea del Nord dal poligono di Sohae scelto per la sua particolare posizione geografica che permette a Pyongyang di effettuare test missilistici senza il sorvolo del Giappone ma “puntando” verso sud.
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Il 12 dicembre dello stesso si riscontra il primo successo nordcoreano per quanto riguarda la messa in orbita di un satellite. Sempre un missile “Uhna-3” lanciato dal poligono di Sohae riesce nel tentativo di Pyongyang di dimostrare la propria capacità balistica sebbene il satellite non risulti essere attivo.
Nello stesso anno, a margine dei due vettori più grandi, vengono lanciati altri 2 Srbm e 2 missili da crociera.
L’anno 2013 viene ricordato, più per i sei lanci di Srbm coronati da successo effettuati a maggio, per il terzo test atomico nordcoreano ed il primo dell’era di Kim Jong-un. Il 12 febbraio sempre nel poligono di Punggye-ri viene fatto detonare un ordigno della potenza compresa tra i 6 ed i 10 kilotoni che genera un sisma di Mb pari a 4.9.
I lanci di missili raddoppiano nel 2014 arrivando al numero totale di 18 di cui 16 Srbm (“Hwasong-6” e Kn-02) e due Mrbm del tipo “No-Dong 1” lanciati il 26 marzo.
Nel 2015 , oltre ad aver raggiunto lo stesso numero di lanci dell’anno precedente, la Corea del Nord testa i primi 3 nuovi missili Slbm “Pukkuksong-1” effettuati dalla base navale di Sinpo. Di essi solo uno viene considerato un pieno successo, il primo, avvenuto non da un sottomarino come propagandato da Pyongyang ma da una piattaforma sommergibile. Al di là delle considerazioni politiche questa serie di lanci rappresenta un primo vero progresso della Corea del Nord verso l’acquisizione di un sistema balistico trasportabile da unità subacquee cambiando quindi radicalmente la capacità di proiezione di forza di Pyongyang.
Il 2016 può essere considerato come l’anno della svolta. Vengono infatti testati, oltre a 5 Srbm tipo “Hwasong-6” e 4 Mrbm tipo “No Dong 1” e “Scud ER” anche i primi vettori Irbm tipo “Musudan” (o “Hwasong-10”). Ne vengono lanciati complessivamente otto durante l’anno a cui fanno da corollario i tre lanci dell’Slbm “Pukkuksong-1” dei quali però, solo uno, quello di agosto, è coronato da successo.
Durante l’anno vengono effettuati ben due test atomici. Il 6 gennaio viene fatto detonare quello che la Corea del Nord definisce il suo primo ordigno termonucleare, che però, secondo le analisi d’onda del sisma Mb 4.85 generato dall’esplosione, sembra abbia una potenza compresa tra i 7 ed i 15 kilotoni. Per questo molti esperti occidentali dubitano che fosse effettivamente un ordigno all’idrogeno bensì una versione miniaturizzata di quello utilizzato nel test precedente. Il 9 settembre, in concomitanza con l’anniversario di fondazione della Corea del Nord, viene fatto detonare, sempre a Punggye-ri, un ordigno della potenza stimata tra i 15 e i 25 kilotoni che genera un sisma di Mb 5.1.
Il 2017 è l’anno d’oro della Corea del Nord che entra de facto nel novero delle potenze nucleari e dotate di missili intercontinentali. Tra i 24 lanci effettuati si ricordano infatti principalmente i due dei nuovi vettori Icbm tipo “Hwasong-14” e quello del “Hwasong-15” effettuati rispettivamente il 4 e 28 luglio ed il 28 novembre. A corollario di questo importantissimo risultato tecnico che ha cambiato le carte in tavola della strategia degli Usa e globale, ci sono stati sei lanci di Irbm tipo “Hwasong-12”, due lanci di Mrbm (“Scud ER” e Kn-15), due di Srbm (Kn-18 e Kn-21) ed infine un lancio del missile Kn-15 o “Pukkuksong-2″, versione terrestre del Slbm di Pyongyang ed anch’esso classificabile come Mrbm.
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Il 3 settembre del 2017 avviene, invece, quello che è l’ultimo e più potente test atomico della Corea del Nord, quando un ordigno della potenza stimata compresa tra i 140 ed i 250 kilotoni viene fatto detonare nel monte Mantap provocando un sisma di Mb pari a 6.1 e causando il crollo della porzione sommitale della montagna stessa, fattore che, con ogni probabilità, ha portato all’abbandono da parte di Pyongyang del sito. Si ritiene che per la potenza in gioco si sia trattato di un ordigno termonucleare e che, secondo fonti di intelligence, abbia caratteristiche di miniaturizzazione tali da poter essere montato su un vettore a lungo raggio.