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Tutto quello che c’è da sapere sui missili della Corea del Nord

Guerra /

Il programma missilistico della Corea del Nord ha avuto un’impennata sotto la presidenza dell’attuale leader Kim Jong-un. Se andiamo infatti ad osservare il numero dei lanci totali effettuati – compresi quindi quelli falliti – da quando Kim è salito al potere, nel 2011, questi sono molti di più rispetto alla somma di quelli condotti dai suoi predecessori: 99 test missilistici tra il 2012 ed il 2017 a fronte dei 63 effettuati tra il 1984 ed il 2011 sotto Kim Il-sung e Kim Jong-il (rispettivamente 17 e 46).

Il forte impulso dato allo sviluppo di sistemi missilistici di vario tipo (dagli Srbm agli Icbm) risponde all’esigenza strategica della Corea del Nord di improntare la propria difesa sul piano asimmetrico: nonostante Pyongyang disponga di uno degli eserciti più numerosi al mondo (il quarto) con più di un milione centomila uomini in armi e una riserva che ammonta a quattro milioni settecento mila unità inquadrate in 40 divisioni e 18 brigate di fanteria, questo soffre di pesanti carenze dal punto di vista addestrativo e di equipaggiamento – obsoleto quando non addirittura arcaico.

Pertanto per porre in atto la dottrina militare che prevede un tipo di guerra d’attrito (di stampo maoista), la Corea del Nord ha puntato tutto sul proprio arsenale missilistico come forma di deterrente verso i propri avversari (Corea del Sud ed Usa) e parallelamente ha sviluppato un importante assetto di Forze Speciali, che attualmente si stima ammontino a circa 200 mila unità, rappresentanti il fiore all’occhiello dell’Esercito.

Come per l’Iran – col quale ha stabilito nelle ultime decadi una  fruttuosa collaborazione – la Corea del Nord pone le origini del proprio programma dallo sviluppo successivo dei missili “Scud” di fabbricazione ed importazione sovietica.

Intorno agli inizi degli anni ’60 Pyongyang ha cominciato autonomamente a produrre sistemi missilistici che hanno posto le basi dei vettori attuali e che sono stati esportati con successo a Paesi terzi come l’Iran o il Pakistan.

Alla fine degli anni ’90 la Siria, secondo alcune fonti, avrebbe fornito un missile SS-21 “Scarab” (OTR-21 “Točka”) da cui potrebbe derivare la tecnologia del sistema di guida che è poi stata applicata agli “Scud” per renderli adatti ad attaccare bersagli puntiformi nella Corea del Sud. Sempre dall’Unione Sovietica arriva la tecnologia dei missili Mrbm tipo No-dong/Hwasong-7 mutuata dal vettore Slbm SS-N-5 “Sark” (R-21), mentre la tecnologia che ha permesso la costruzione dei missili Irbm tipo Hwasong-10 e 12 unitamente all’Slbm “Pukkuksong-1” deriva dall’Slbm sovietico SS-N-6 “Serb” (R-27).

Si ritiene che il sistema di guida dei vettori più a lungo raggio (Mrbm, Irbm e Icbm) sia stato fornito dalla Cina così come avvenuto per la famiglia degli Shahab iraniani.

Il Kn-02 è la versione locale del già nominato SS-21 “Scarab-A”. È un missile mobile con una gittata massima di 120/170 chilometri in grado di portare una testata del tipo He (High Explosive), chimica o con submunizioni del peso stimato di 250 o 480 chilogrammi. Il vettore è a propellente solido ed ha un Cep (Circular Error Probable) di circa 100 metri. È entrato in servizio nel 2006.

Il missile “Hwasong-5” è la variante nordcoreana del missile sovietico “Scud-B” acquisito dall’Egitto e oggetto di retroingegneria. Ha una gittata massima di 300 chilometri. È un vettore mobile montato su Tel (Transporter Erector Launcher) a stadio singolo e propellente liquido entrato in servizio nel 1986, con una testata singola He, chimica, biologica o con submunizioni dal peso massimo di 985 chilogrammi con un Cep di 450 metri.

Lo “Hwasong-6” è la variante locale del missile sovietico “Scud-C”. Come il precedente è mobile e montato su Tel ed ha lo stesso impianto propulsivo a singolo stadio e propellente liquido e ne condivide anche la tipologia di testata che però in questo caso è del peso stimato di 700/770 chilogrammi. A differenza dello “Hwasong-5” il vettore ha una gittata massima incrementata a 500 chilometri ed un Cep di 3 mila metri. In servizio dal 1992.

Il missile “Hwasong-9” (o “Scud-ER”) è la versione migliorata dello “Hwasong-6” con un raggio massimo operativo di circa mille chilometri e una testata singola del peso di 500 chilogrammi del tipo He, chimica o con submunizioni. Come il precedente è a stadio singolo e a propellente liquido nonché montato su Tel e ne condivide anche il sistema di guida che fornisce un Cep di circa 3 mila metri. Il vettore è entrato in servizio nel 1994.

L’ultimo sistema missilistico del tipo Srbm è il Kn-18. Questo vettore, ennesima variante dello “Scud-C”, introduce per la prima volta una testata del tipo Marv (Maneuverable Reentry Vehicle) che gli permetterebbe una certa possibilità di colpire bersagli in lento movimento come le unità navali di grandi dimensioni. In effetti questo vettore è noto in Corea del Nord come il “killer di portaerei”. Anch’esso è a stadio singolo e propellente liquido con una gittata massima stimata superiore ai 450 chilometri. Ha fatto la sua prima apparizione il 15 aprile del 2017 durante la parata militare che si tiene annualmente a Pyongyang per il “Giorno del Sole” ovvero per la ricorrenza della nascita di Kim Il-sung.

La Corea del Nord dispone attualmente di due soli missili a medio raggio (o Mrbm) operativi o in fase di sviluppo. Questi sono il “No-dong 1” ed il Kn-15.

Il “No-dong 1” ha cominciato ad essere sviluppato a metà degli anni ’80 sempre a partire dal vettore “Hwasong-6” ed è entrato in servizio nel 1995. Il missile è a stadio singolo e propellente liquido dotato di una testata del tipo He, chimica, con submunizioni o nucleare del peso di 800 chilogrammi (mille secondo alcune fonti). Il missile è mobile e montato su Tel ed il suo sistema di guida del tipo inerziale, che potrebbe essere integrato da una piattaforma Gps, gli consente di avere un Cep di circa 2 mila metri per una gittata massima compresa tra i 1200 e i 1500 chilometri (più verosimilmente intorno ai 1300). Questo è il missile che in Iran e Pakistan prende il nome rispettivamente di “Shahab-3” e “Ghauri”.

il Kn-15 (o Pukkuksong-2) è la variante terrestre dell’Slbm Kn-11 che vedremo a breve. Il vettore è mobile su veicolo cingolato dotato di canister per il lancio a freddo ed è a due stadi con propellente solido. La testata, del peso ancora sconosciuto ma orientativamente intorno ai 700 chilogrammi, è del tipo singolo He o nucleare. La sua gittata massima stimata è compresa tra i 1200 ed i due mila chilometri con diverse migliorie nel sistema di guida e una possibile capacità di evasione delle difese avversarie rispetto al suo omologo navale. Si ritiene che il missile sia di derivazione cinese in quanto presenta alcune similarità con i vettori DF-21 e JL-1, cosa che potrebbe trovare riscontro nella sua rapida fase di sviluppo rispetto ai precedenti, ma alcune caratteristiche, come la presenza di pinne stabilizzatrici ed il motore unico lo differenziano da questi ultimi. Il primo test del Kn-15 è avvenuto a febbraio del 2017 a cui ha fatto seguito un secondo nel maggio dello stesso anno.

Una nota particolare la riserviamo al missile noto come “No-dong 2”. Questo vettore, infatti, non risulta attualmente né operativo né in fase di sviluppo quindi probabilmente la Corea del Nord ne ha abbandonato il progetto. Secondo le fonti occidentali il missile sarebbe a stadio singolo e propellente liquido con una gittata massima di circa 1500 chilometri ed un Cep di 250 metri. Il “No dong-2” si pensa possa montare una testata singola dal peso non specificato del tipo He, chimica, biologica o nucleare. I primi sviluppi del missile risalgono agli anni ’90.

Anche in questa particolare categoria di missili balistici la Corea del Nord dispone di due soli vettori: lo “Hwasong-10” e lo “Hwasong-12”.

Il missile “Hwasong-10” (anche noto come “Musudan” o Bm-25) deriva dal sovietico SS-N-6 (R-27) a singolo o doppio stadio con propellente liquido più performante rispetto ai precedenti vettori (dimetil idrazina e tetrossido di azoto). È accreditato di una gittata compresa tra i 2500 – 4 mila chilometri con una testata singola pesante 500/1200 chilogrammi del tipo He o nucleare. Il suo sistema di guida del tipo inerziale gli consente di avere un Cep di 1600 metri. Il missile è mobile (su Tel) e lanciabile da postazioni fisse dopo che il veicolo di trasporto se ne è allontanato. È apparso il 15 aprile del 2016 durante il suo primo test di volo conclusosi con un fallimento.

Lo “Hwasong-12” (o Kn-17) è un vettore a singolo stadio e propellente liquido con una gittata massima di 4500 chilometri capace di portare, secondo le fonti nordcoreane, una “grande testata nucleare” o del tipo He. Il missile è trasportabile su veicolo ruotato ma non dispone di Tel vero e proprio, pertanto viene eretto su piazzole di lancio ed il mezzo se ne allontana. Il primo test dello “Hwasong-12″ risale al 5 aprile del 2017 sebbene il primo lancio coronato da pieno successo sia quello effettuato il 14 maggio dello stesso anno.

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Anche per questa tipologia di missili riserviamo uno spazio particolare al “Taepodong 1”. Il vettore, ormai considerato da fonti di intelligence americane come obsoleto, deriva direttamente dal “No-dong 1” che dovrebbe essere il suo primo stadio. Il “Taepodong 1” ha una gittata massima di 2 mila chilometri (bistadio) o 5 mila chilometri (tristadio) con un Cep di circa 4 mila metri. Il missile, in servizio dal 1990 al 1998, era basato in silos di lancio e si ritiene abbia fatto da dimostratore tecnologico per il successivo missile Icbm (ma per alcuni Lrirbm) “Taepodong 2”.

I primi missili intercontinentali della Corea del Nord sono stati i Kn-08 e Kn-14, sebbene non risulti, ad oggi, nessun tipo di test di volo. I due vettori possono essere considerati come l’uno lo sviluppo dell’altro, l’altra designazione del Kn-14 è infatti Kn-08 block 2, ed entrambi risultano derivare dal “Hwasong-10”. Il Kn-08 (o “Hwasong-13”) è un vettore accreditato di una gittata compresa tra i 5500 e 10 mila chilometri a propellente liquido e bistadio, del tipo mobile come lo “Hwasong-12”, mostrato sotto forma di mock-up per la prima volta durante la parata del 15 aprile del 2012. Il fratello maggiore, il Kn-14, si distingue per essere tristadio quindi con una gittata massima stimata compresa tra gli 8 mila e i 10 mila chilometri e anch’esso, come il precedente, mobile. Svelato al pubblico il 10 ottobre del 2015 sembra che abbia effettuato un test motoristico il 9 aprile del 2016.

Lo “Hwasong-14” (o Kn-20) rappresenta il primo Icbm di Pyongyang ad avere effettuato un test di volo coronato da successo il 4 luglio del 2017. Il vettore è bistadio con propellente liquido ed è accreditato di una gittata massima di più di 10 mila chilometri. Con una testata da mille chilogrammi, però, la gittata scenderebbe a 3800 chilometri mentre con una di 650 kg si passerebbe a 5200 km per passare a ben oltre i 6 mila con una del peso di 350 chilogrammi. Anche lo “Hwasong-14” non è del tutto mobile essendo dotato di veicolo di tasporto/elevazione e venendo lanciato da piazzole. Anche per questo missile sembra che il motore del primo stadio sia una rivisitazione autoctona di quello del missile sovietico SS-N-6 (R-27).

Il missile “Hwasong-15” (o Kn-22) rappresenta il primo Icbm nordcoreano in grado di colpire la totalità del continente nordamericano (dall’Alaska alla Florida) ed ha effettuato il suo primo ed unico test il 29 novembre del 2017. Anche questo vettore è bistadio a propellente liquido dotato di una gittata massima di più di 13 mila chilometri con un carico utile che può raggiungere i mille chilogrammi che comprende anche Penaid (Penetrator aid) per superare le difese nemiche. Il missile risulta dotato di un sistema di vettoramento di spinta ed è frutto interamente del know how nordcoreano sebbene alcune fonti ritengano che vi possano essere stati dei contributi da Paesi terzi come il Pakistan. Il fatto che lo “Hwasong-15” sia stato testato nello stesso anno degli “Hwasong-14” e 12 suggerisce che siano stati sviluppati in parallelo e che possano condividere buona parte della tecnologia.

Per quanto riguarda il terzo missile dotato di caratteristiche intercontinentali, il “Taepodong-2” (o “Uhna-3”), si sa che è stato usato solamente in funzione della messa in orbita di due piccoli satelliti nel 2012 e nel 2016. Il vettore, tristadio a propellente liquido diretta evoluzione del “Taepodong-1”, è basato in silos ed ha una gittata stimata di 6 mila chilometri con un carico di mille chilogrammi che salgono a 9 mila con uno di 500. Il suo primo test di volo, fallito, risale al luglio del 2006.

La Corea del Nord dispone di un unico missile con la capacità di essere lanciato da sottomarini, il “Pukkuksong-1” anche noto come Kn-11. Il vettore è bistadio a propellente solido con una gittata massima di 1200 chilometri ed è molto simile al sovietico SS-N-6 “Serb” (R-27) che come abbiamo visto ha fatto da base per molti dei missili balistici nordcoreani. Le sue caratteristiche sono quasi sconosciute ma è ipotizzabile che abbia un carico utile di 700 chilogrammi ed una testata del tipo He o nucleare come il suo omologo basato a terra, il Kn-15 già precedentemente analizzato. Il suo primo test è stato effettuato il 9 maggio del 2015.

La Corea del Nord dispone solamente di due missili da crociera del tipo antinave. Questi sono il Kn-01 ed il “Kumsong-3”.

Il Kn-01 è la versione nordcoreana del missile antinave sovietico P-15 “Termit” (SS-N-1 “Styx” in codice Nato) anche conosciuto nella sua variante cinese CSS-C-2 “Silkworm”. Il missile è a propellente liquido con booster a combustibile solido ed ha una gittata di 110/160 chilometri sebbene alcuni analisti ritengano che la versione di Pyongyang sia migliorata ed in grado di raggiungere i 300 chilometri. Ha una testata bellica singola da 500 chilogrammi di esplosivo del tipo He ed è lungo 7,36 metri per 760 mm di diametro. Risulta essere in servizio dal 1994.

Il secondo missile da crociera antinave di Pyongyang è il “Kumsong-3”. Questo risulta essere la derivazione locale del missile russo Kh-35 e non è chiaro come la Corea del Nord sia riuscita ad entrarne in possesso: alcune fonti ritengono attraverso il Myanmar altre attraverso la Russia stessa. Il missile è spinto da un motore turbofan con booster a propellente solido ed ha una gittata massima compresa tra i 130 e i 250 chilometri. È disponibile nella versione imbarcata e terrestre montata su veicolo cingolato ed ha fatto la sua prima apparizione in un video di propaganda nel giugno del 2014. Il “Kumsong-3” ha capacità “sea skimming” ed è lungo 4,4 metri per un diametro di 420 mm. Sembrerebbe dotato di guida radar attiva e di Ir per la fase terminale.

Quantificare la disponibilità numerica dei diversi vettori della Corea del Nord rappresenta un vero e proprio rompicapo. Alcune fonti danno la presenza di 500/600 missili tipo “Hwasong-6” e 200/300 del tipo “No-dong 1” negli arsenali. Altre, come il Csis, sono molto più caute e danno una stima di sei o più Icbm, 12 Irbm, 20 o più Mrbm e 30 o più Srbm e nessun Slbm operativo.

La questione dell’operatività dei missili nordcoreani apre un’altra parentesi di riflessione. Secondo gli standard occidentali sarebbero solo 7 le tipologie di missili ad aver acquisito tale caratteristica 4 Srbm, un unico Mrbm (il “No-dong 1”), l’Icbm “Taepodong-2” ed il missile da crociera Kn-01 con un ottavo probabile rappresentato dall’altro missile antinave, il “Kumsong-3”. Tutti gli altri vengono ufficialmente definiti come “in sviluppo”. In realtà la filosofia nordcoreana è ben diversa da quella occidentale ritenendo il livello di operatività raggiunto nel momento del primo lancio coronato da successo. In questo senso molti di quelli che in occidente sono considerati dei test, per la Corea del Nord rappresentano delle vere e proprie esercitazioni a fuoco di sistemi di varia natura (si ricorda in tal senso il lancio multiplo di missili Kn-18 avvenuto l’8 giugno del 2017).

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