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Chi è Viktor Medvedchuk, l’alfiere di Putin in Ucraina

Viktor Volodymyrovych Medvedchuk è un politico ucraino pro-Cremlino, oligarca e imprenditore, nonché amico personale di Vladimir Putin.

Definito il “principe oscuro” della politica ucraina, è stato un fedele alleato del presidente russo per due decenni, guidando da Kiev, dal 2016 al 2022, un partito politico filo-russo in Ucraina, Piattaforma di opposizione – Per la vita.

Eletto deputato ucraino nell’agosto 2019, in seguito allo scoppio della guerra è stato arrestato nel 2022 dal servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu) salvo poi essere rilasciato nel corso di un successivo scambio di prigionieri con il Cremlino.

Tornato in Russia, ha dichiarato di star organizzando, al di fuori dei confini ucraini, un raggruppamento di oppositori per contrastare le attuali politiche di Volodymyr Zelensky.

Viktor Medvedchuk nacque il 7 agosto 1954 a Pochet, Krasnoyarsk Krai, nel cuore della Russia, allora ancora Unione Sovietica. La sua famiglia si spostò in Ucraina intorno alla metà degli anni ’60, stabilendosi a Kornyn, nell’Oblast di Zhytomyr.

Nel 1971 Medvedchuk si diplomò al liceo di Borova e nello stesso anno trovò lavoro come selezionatore presso la fabbrica di uffici postali della ferrovia di Kiev. Nell’estate del 1972 superò con successo un esame di ammissione alla Facoltà di Giurisprudenza della KSU Shevchenko. Sarebbe tuttavia stato ammesso soltanto in un secondo momento, grazie ad una speciale raccomandazione della polizia.

Dopo la laurea, provò ad iscriversi alla Higher School of Militsiya, ma anche qui fu rifiutato a causa della sua storia familiare (il padre era un nazionalista ucraino). Medvedchuk si laureò in seguito, nel 1978, presso l’ Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev e intraprese il percorso di avvocato.

Nel 1979 divenne membro della Shevchenkivska Legal Consultation della Kyiv City Collegiate of Attorneys, per poi fondare una società legale di successo, Bim, all’inizio degli anni ’90. Dal 1990 al 1997 fu presidente dell’Ordine degli avvocati dell’Ucraina.

Nel 1994 Medvedchuk divenne membro del Partito socialdemocratico ucraino. Iniziò così la sua avventura politica, entrando per la prima volta nella Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) nel 1997 vincendo un’elezione suppletiva nel 171esimo distretto, e cioè nell’Oblast di Zakarpattia. Fu rieletto nel 1998, quando divenne vicepresidente, e nel 2002.  Fu invece primo vicepresidente dal febbraio 2000 al dicembre 2001.

Tra il 2002 e il 2005 Medvedchuk ricoprì il ruolo di capo dello staff dell’ex presidente ucraino Leonid Kuchma. Nelle elezioni parlamentari ucraine del 2006, si classificò terzo nella lista elettorale del blocco di opposizione Ne Tak. Non partecipò più alle elezioni fino al 2019. Nel novembre 2008, divenne membro del Consiglio supremo di giustizia. In quello stesso anno i media stimarono il valore dei beni di Medvedchuk in 460 milioni di dollari, incoronandolo il 57esimo uomo più ricco dell’Ucraina.

Nel novembre 2018, Medvedchuk fu eletto presidente del consiglio politico del partito politico For Life, in seguito fusosi nel partito Piattaforma di opposizione – Per la vita. Nelle elezioni parlamentari ucraine del 2019 il suo partito ottenne 37 seggi nella lista del partito nazionale e sei seggi elettorali. In quello stesso anno fu rieletto in parlamento.

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Viktor Medvedchuk con il presidente russo Vladimir Putin e il capo di Stato bielorusso Alexander Lukashenko a San Pietroburgo nel 2019. Foto: EPA/MIKHAEL KLIMENTYEV/SPUTNIK/KREMLIN POOL.

Il 19 febbraio 2021 il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina ha incluso Medvedchuk e sua moglie, Oksana Marchenko, nell’elenco delle personalità ucraine sanzionate per aver finanziato il terrorismo. Secondo le accuse, l’oligarca stava incanalando denaro dalla sua raffineria con sede in Russia vendendo i prodotti ai separatisti della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Luhansk nell’Ucraina orientale.

L’11 maggio 2021 Medvedchuk è stato indagato per alto tradimento e sfruttamento illegale delle risorse naturali nella Crimea annessa dalla Russia. Tre giorni dopo Medvedchuk è stato messo agli arresti domiciliari e dotato di un dispositivo di tracciamento elettronico. Sfuggirà agli arresti domiciliari il 27 febbraio 2022, pochi giorni dopo lo scoppio della guerra, salvo poi essere nuovamente catturato.

Il 21 settembre 2022, nell’ambito di uno scambio di prigionieri, l’Ucraina ha consegnato Medvedchuk e 55 prigionieri di guerra russi alla Russia per conto del Servizio di sicurezza dell’Ucraina. Mosca, a sua volta, ha consegnato a Kiev 215 prigionieri di guerra, inclusi 188 membri del reggimento Azov.

Rientrato in Russia, ha rilasciato un’intervista ai media russi spiegando di voler creare una squadra per “distruggere l’ideologia di Zelensky” e, di conseguenza, anche Volodymyr Zelensky in persona. Il suo piano politico è un assist perfetto per Putin. “Ci sono persone che rappresentano un’altra Ucraina, un’Ucraina non banderista”, ha tuonato Medvedchuk, riferendosi all’eroe nazionalista anti-sovietico Stepan Bandera che durante l’invasione nazista collaborò con Hitler.

“Ho passato tutti questi mesi a mettere insieme una squadra. Molte persone sono venute da Kiev, molte ora sono fuori dall’Ucraina, in Russia, in Europa e in Turchia. Sono pronte a continuare la lotta e a farsi sentire”, ha dichiarato Medvedchuk. Queste voci dell’opposizione “esistono”, ha aggiunto l’ex leader dell’opposizione filorussa ucraina, osservando che “l’unità di cui parla Zelensky è un’invenzione ed è stata costruita sulle baionette”.

Medvedchuk è pronto a vendicarsi contro Zelensky. Ha tuttavia chiarito che la sua intenzione non è insediare un governo in esilio – perché, come altri del passato, sarebbe destinato “a rimanere in esilio” – bensì di “distruggere l’ideologia di Zelensky”. Un’ideologia, a detta dello stesso Medvedchuk, che ha dato vita a “una macchina repressiva, un regime che ha smantellato la democrazia e la legalità” e che si basa solo sulle “istruzioni di Zelensky e del suo circolo criminale”.

Medvedchuk è stato spesso fotografato con Putin. Dal canto suo, descrive il presidente russo come un amico personale. I due hanno trascorso le vacanze insieme sul Mar Nero nella residenza di Putin, a Sochi, e nella villa di Medvedchuk, in Crimea. Il capo del Cremlino è inoltre il padrino della figlia di Medvedchuk, Daria.

Poco prima dell’inizio della guerra, l’intelligence statunitense ipotizzava che Medvedchuk potesse essere stato scelto da Mosca per l’instaurazione di un governo fantoccio in un regime ucraino nel dopoguerra. Adesso che è tornato in Russia, come detto, Medvedchuk è pronto ad attuare il suo piano politico.

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