Chi è Kyrylo Budanov, il super falco dei Servizi di Kiev

Kyrylo Oleksiyovych Budanov è il capo della direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina, nonché candidato a diventare il prossimo ministro della Difesa del Paese.

Budanov guida l’intelligence militare di Kiev dal 5 agosto 2020, in seguito alla nomina derivante dal decreto presidenziale n. 308/2020.

Come detto, è stato inoltre scelto per sostituire Oleksiy Reznikov nel ruolo di ministro della Difesa, carica che diventerà effettiva dopo che il parlamento ucraino voterà le dimissioni di Reznikov.

Classe 1986, Budanov è un fedelissimo di Volodymyr Zelensky. Fa parte della cerchia fidata del presidente ucraino ed è considerato un falco, anzi un super falco, per via della sua posizione intransigente nei confronti di Mosca.

Si mormora che dietro ad alcuni degli attacchi che hanno recentemente scosso la Russia, anche sul proprio territorio, ci sia la sua mano. Non a caso, Mosca ha emesso un mandato di cattura con l’accusa di terrorismo, ritenendolo responsabile dell’attentato al ponte di Kerch, in Crimea, avvenuto nell’ottobre 2022.

Impossibile avere certezze assolute in questa guerra di propagande incrociate. Da mesi, tuttavia, Budanov detta la sua linea durissima contro il Cremlino e ripete che l’Ucraina riconquisterà sia la Crimea che il Donbass.

Budanov è nato a Kiev il 4 gennaio 1986. A causa del delicatissimo ruolo che ricopre la sua storia privata è avvolta nella nebbia. I media lo hanno descritto come “militare tutto d’un pezzo”, nonché “un duro con la faccia da bambino”. Dalle pochissime informazioni pubbliche disponibili si apprende che l’attuale capo dell’intelligence militare ucraina si è formato presso l’Accademia Militare di Odessa.

Ricopre inoltre il rango di Maggiore Generale e, dal 2014, ha preso parte alla guerra russo-ucraina. “Ho scelto il mio percorso di vita già durante l’infanzia”, ha spiegato Budanov in un’intervista. “Ero determinato a diventare un militare, quindi dopo essermi diplomato a scuola mi sono iscritto all’Istituto Militare di Odessa, presso la facoltà di “truppe aeree”, come veniva chiamata a quel tempo”, ha aggiunto.

Dopo la laurea, Budanov ha iniziato a prestare servizio come ufficiale in un’unità speciale della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina. Ha servito a lungo in quell’unità e lì, nel 2014, ha incontrato la guerra. Oggi è uno degli uomini più importanti dell’esercito Ucraino. È impossibile trovare una foto di Budanov su Internet, ad eccezione delle foto istituzionali e di quelle, concordate, a corredo delle sue interviste. Il sito ufficiale dell’intelligence ucraina non riporta niente di ufficiale sul suo conto.

“Nomina di Kyryl Oleksiyovych Budanov a capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino”, si legge nel testo del decreto presidenziale n. 308/2020 del 5 agosto pubblicato dal sito del governo di Kiev. Da quel momento in poi, Budanov ha sostituito Vasyl Burba, che dirigeva il dipartimento dal 15 ottobre 2016.

L’Ufficio del Presidente si è congratulato per la nomina di Kyril Budanov alla carica e ha spiegato che il cambio del capo della Direzione della Sicurezza del Ministero della Difesa era “connesso alla necessità di riformattare e intensificare il lavoro, cercare e attuare approcci e punti di vista moderni sulla risoluzione dei problemi di sicurezza”.

Proprio il 5 agosto di due anni fa Budanov ha dichiarato che la sua missione consisteva nel liberare la penisola di Crimea e le parti del Donbass conquistate dai russi. Allo stesso tempo ha chiesto e ottenuto l’ampliamento e il rinnovamento dell’esercito, compresa la sostituzione dei vecchi armamenti con quelli più moderni della Nato. “Crimea e Donbass torneranno completamente ucraini”, ha continuato a promettere Budanov ad ogni occasione pubblica.

Il 4 aprile 2019 l’auto Chevrolet Evanda di Budanov è stata fatta saltare in aria in Williams Street a Kiev. L’autore del gesto: un russo con documenti a nome di Alexei Lomaka. Secondo le ricostruzioni, l’uomo aveva piazzato una mina, esplosa prematuramente, nei pressi della vettura di Budanov. L’aggressore e il gruppo di sabotaggio che avrebbe dovuto uccidere la spia ucraina sono stati arrestati.

Ma per quale motivo, all’epoca, Budanov era già finito nel mirino di Mosca? Pare che il futuro capo dell’intelligence militare ucraina avesse partecipato a più azioni di boicottaggio in Crimea. Budanov è stato recentemente accusato dal Cremlino di aver organizzato l’attacco al ponte di Kerch. “Siamo in possesso di un ottimo servizio informazioni. Siamo riusciti a penetrare gli apparati militari russi, oltre a quelli politici ed economici”, dichiarava Budanov nel 2021.

Dallo scorso 24 febbraio ad oggi Budanov si è ritagliato uno spazio sempre più rilevante all’interno del sistema politico e militare dell’Ucraina. Già a novembre lanciava i primi allarmi in merito ad un imminente attacco russo. “Putin ha spostato oltre 92.000 raid aerei, bombardamenti delle artiglierie, avanzate di colonne blindate e truppe aviotrasportate, dal Mar Nero proveranno sbarchi su Mariupol e Odessa”, ripeteva.

In tempo di pace, ha spiegato Repubblica, Budanov segue la tradizionale catena di comando militare. In guerra, e quindi adesso, risponde direttamente ad Andriy Yarmak, ovvero al capo dello staff del presidente Zelensky.

In altre interviste, Budanov spiegava con convinzione come sarebbe terminata la guerra: con una vittoria dell’Ucraina che, nel 2023, riuscirà a sconfiggere la Russia e liberare tutto il territorio finito nelle mani di Mosca. In altre interviste il capo dell’intelligence militare ucraina affermava anche che Putin era malato e che i generali russi stavano lavorando a un colpo di Stato. Al momento non risulta sia accaduto niente di simile.

Budanov e i suoi uomini sono considerati i possibili responsabili di alcune tra le più aggressive operazioni di sabotaggio anti russe attribuite all’Ucraina. Quando il New York Times, citando fonti dell’amministrazione Biden, ha svelato che l’attentato a Daria Dugina, figlia di Aleksandr Dugin era da attribuire a una non meglio specificata fazione del governo ucraino, c’è chi ha subito pensato che il destinatario del messaggio di Washington fosse proprio Budanov.

Il nome di Budanov è entrato di forza anche nella vicenda relativa al sabotaggio del ponte di Kerch. Il 16 giugno l’intelligence militare ucraina aveva pubblicato sul web gli schemi tecnici di costruzione dell’infrastruttura costruita dai russi. Tre mesi dopo il ponte è stato colpito da un’esplosione. La Russia ha puntato il dito contro Kyrylo Oleksiyovych Budanov.

In seguito allo scandalo corruzione che si è abbatutto sull’Ucraina, il ministro della Difesa di Kiev, Oleksiy Reznikov, sarà sostituito proporio dal capo dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov. L’anticipazione, ufficiosa ma non ancora ufficiale, è arrivata dal deputato David Arakhamia.

Ques’tultimo ha spiegato che Reznikov sarà rimosso e che al posto suo è stato scelto Budanov, come del resto era già stato ipotizzato dai media ucraini. “Il tempo e le circostanze richiedono rinforzi e riorganizzazioni. Questo sta accadendo ora e continuerà ad accadere in futuro”, ha aggiunto Arakhamia senza specificare una tempistica per il rimpasto di governo pianificato.

A fine gennaio, il Ministero della Difesa ucraino è stato coinvolto in uno scandalo per corruzione che ha portato al licenziamento di diversi alti funzionari. Reznikov avrebbe negato di essere a conoscenza di un imminente spostamento dal suo ruolo ma il suo destino appare ormai segnato.

Per la fumata bianca di Budanov nuovo ministro della Difesa non resta che attendere la fumata bianca della Verkhovna Rada, chiamata a votare sulle dimissioni di Reznikov nella prossima sessione plenaria.

Nell’aprile 2023 il tribunale distrettuale di Lefotovo, a Mosca, ha emesso un mandato di arresto “in contumacia” nei suoi confronti per l’attentato al ponte di Kerch, in Crimea, verificatosi nell’ottobre 2022. Nello specifico, Budanov è accusato ai sensi della parte 1 dell’art. 205.4 (organizzazione di una comunità terroristica), parte 1 dell’art. 30 e pag.”a” parte 2 dell’art. 205 (atto terroristico), parte 3 dell’art. 222, e parte 3 dell’art. 222.1 del codice penale della Federazione Russa (operazioni illegali con esplosivi). Detto altrimenti, l’uomo è stato accusato dal tribunale russo di atto terrostico, creazione di una comunità terroristica, traffico illegale di esplosivi armi.

Il 12 ottobre 2022, i servizi d’intelligence interni russi, l’Fsb, aveva già definito Kirill Budanov l’organizzatore dell’esplosione verificatasi sul ponte di Crimea. Nel febbraio 2023 è stata confermato, da parte della Russia, il coinvolgimento dei servizi speciali ucraini nell’attacco terroristico. Siamo così arrivati all’ultimo passo effettuato dal tribunale distrettuale di Lefotovo.

Le informazioni sul caso Budanov sono pubblicate dalle autorità giudiziarie russe sul portale dei tribunali di giurisdizione generale di Mosca. Secondo quanto riportato dalle agenzie russe, la misura di coercizione rivolta all’indirizzo dell’alto funzionario di Kiev sarà valida per 2 mesi dal momento della sua estradizione nel territorio della Federazione Russa o della detenzione in territorio russo.

Emblematico il commento rilasciato da Budanov al sito The War Zone: “È un piacere per me. (Questo ndr) dimostra che lavoro nel modo giusto e in futuro lavorerò di più e con una qualità superiore, per dimostrare che il tribunale di Mosca aveva ragione”.

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