La vita di Asma al Assad, la first lady della Siria

Asma Al Assad è la moglie del presidente siriano, Bashar Al Assad. I due si sono conosciuti a Londra negli anni Novanta e si sono sposati nel dicembre del 2000, pochi mesi dopo la scalata alla presidenza di Bashar.

Asma Al Assad viene spesso riconosciuta con diversi nomignoli: da “Lady D di Damasco” a “Rosa del Deserto”, per via del look molto occidentale e di uno stile oratorio ritenuto molto persuasivo. A livello di popolarità, tra le first lady del Medio Oriente “contende” il primato alla principessa Rania di Giordania.

Asma Al Assad nasce l’11 agosto del 1975 a Londra. La sua famiglia, sunnita ed originaria di Homs, da tempo vive nella capitale inglese. Suo padre, infatti, è un importante cardiologo che lavora in alcuni dei maggiori ospedali inglesi mentre la madre è un’importante funzionaria dell’ambasciata siriana in Gran Bretagna.

Il cognome da nubile di Asma è  Akhras. Suo padre, infatti, si chiamava Fawaz Akhras. La sua famiglia viene descritta come benestante e tra le più ricche all’interno della comunità siriana presente in Inghilterra.

Molti a Londra parlano di lei come una studentessa modello. I suoi compagni storpiano il suo nome in “Emma”, ma lei si integra alla perfezione. Passa anche parte del suo periodo scolastico in una scuola cattolica, per poi trasferirsi al King College.

All’università Asma si laurea nel 1996 in  informatica. Allo stesso tempo consegue una laurea in lingua e letteratura francese. Secondo diverse indiscrezioni trapelate nel corso dei vari anni, la futura moglie di Bashar Al Assad saprebbe parlare correntemente l’inglese, l’arabo, il francese e lo spagnolo.

C’è chi afferma che il primo vero incontro con il futuro presidente siriano sia avvenuto nei primi anni ’90 in Siria, durante un periodo di vacanza. La storia sentimentale tra Asma e Bashar, però, nasce e si consolida a Londra, dove il secondogenito di Hafez Al Assad studia oftalmologia e non immagina nemmeno di dover un giorno ereditare il potere dal padre.

La morte, avvenuta il 21 gennaio 1994, di Basil Al Assad, fratello maggiore di Bashar, però, sconvolge i piani del futuro presidente siriano che dovrà lasciare il proprio percorso universitario e tornare a Damasco.

Rimasta a Londra, Asma Al Assad termina i propri studi universitari e inizia quella che appare fin da subito una brillante carriera nel mondo della finanza.

Asma viene infatti assunta nel 1997 presso la filiale londinese della  Deutsche Bank ed inizia ad occuparsi, in particolare, di hedge fund. Diventa responsabile per i mercati del Medio Oriente e si occupa di curare i rapporti anche con i clienti dell’estremo oriente. L’anno successivo, invece, passa presso alla  Jp Morgan.

Non è dato sapere se il matrimonio tra Asma e Bashar Al Assad sia stato o meno accelerato dall’ascesa al potere del secondogenito di Hafez. I due, nonostante Bashar non vivesse più stabilmente a Londra, continuano ad essere considerati come sentimentalmente uniti.

Il 10 giugno del 2000, Hafez Al Assad muore in seguito ad un infarto. Bashar si ritrova così a dover far i conti con una nuova realtà. Un mese dopo, infatti, diventerà il presidente della Siria: su di lui si concentrano le attenzioni internazionali, dei media e dei governi occidentali. Al suo fianco, durante l’insediamento, manca però una figura: la first lady.

Come detto, non è possibile sapere se i due si sarebbero sposati o meno nel 2000 a prescindere dalle vicende umane e politiche che hanno colpito la famiglia Assad. Fatto sta che, già nel novembre di quello stesso anno, Asma si trasferisce a Damasco e, nel mese di dicembre, si sposa con Bashar.

Asma Al Assad lascia così il lavoro nella City londinese, calandosi a tempo pieno nel nuovo ruolo di moglie del presidente siriano. La coppia avrà tre figli: Hafez, nato nel 2003, Zein nata nel 2005 e Karim nato nel 2006.

L’immagine di donna senza velo e vestita all’occidentale viene presentata come cartina di tornasole del nuovo corso siriano. Bashar Al Assad viene visto, sia in patria che all’estero, come un possibile riformatore. Lo stesso vale per Asma, che ha soli 25 anni.

Sempre elegante, quasi sempre accanto al marito, uno stile degno di una principessa: non è un caso che già nei primi anni 2000 Asma Al Assad venga chiamata la “Lady D di Damasco”.

L’occidente vede nella figura di Asma Al Assad un punto di riferimento per la promozione di una società diversa nel mondo arabo. La moglie del presidente siriano non si sottrae a questa nomina e, anzi, appare spesso impegnata nella vita civile siriana: dall’apertura di mostre a Damasco, ai discorsi a favore del diritto allo studio fatti in giro per il Paese, fino all’apertura di una fondazione impegnata nella raccolta fondi per lo sviluppo rurale in Siria.

La popolarità di Asma Al Assad è un importante caposaldo anche dell’azione di governo del marito, nonché un’importante azione di promozione del Paese. La first lady siriana visita spesso l’Europa: in Italia, ad esempio, l’università La Sapienza le conferisce una laurea honoris causa in archeologia.

A livello interno, inoltre, c’è un importante aspetto da sottolineare: come detto, Asma Al Assad è sunnita ed il fatto di essere la moglie di un presidente alauita appare come un fatto altamente significativo che, in qualche modo, contribuisce ad avvicinare la vasta comunità sunnita al governo.

L’immagine di Asma, però, cambia con lo scoppio della guerra in Siria. In particolare, il suo silenzio di fronte a quello che avviene nelle piazze delle principali città del Paese viene interpretato come “complicità” alla repressione attuata dal marito.

Così, come per Bashar Al Assad, anche per Asma Al Assad cala la scure del ribaltamento della scena mediatica. Da “Rosa nel deserto”, la first lady siriana diventa “principessa del tiranno” o “moglie complice del macellaio”. Per di più, su molti media occidentali inizia ad essere evidenziata la sua propensione allo shopping e alle sue spese folli.

La figura di Asma viene ribaltata: da donna di cultura impegnata nell’emancipazione delle donne in Medio Oriente diventa una complice senza scrupoli del presidente.

In realtà in Siria la popolarità della first lady è rimasta intatta: Asma Al Assad, anche se nei primi anni di guerra non ha rilasciato interviste, viene spesso ritratta negli ospedali dove vengono curati i feriti del conflitto ed appare in molte occasioni accanto al marito nelle visite a Damasco e in altre località di guerra.

Asma Al Assad non avrebbe mai lasciato la Siria, nemmeno quando, nel luglio 2012, i ribelli sembravano oramai a ridosso del palazzo presidenziale. La first lady rompe il silenzio soltanto nell’ottobre 2016.

Nell’intervista, la moglie di Assad conferma che negli anni più caldi del conflitto sarebbero arrivate offerte per l’evacuazione sua e dei suoi figli in una località sicura. La first lady siriana non specifica. però, da chi sarebbero arrivate queste offerte, ma afferma di averle rispedite al mittente: “La mia patria è la Siria ed il mio posto è qui”.

Anche in quell’intervista, Asma Al Assad si presenta vestita all’occidentale e conferma il suo stile già visto più volte prima del conflitto. C’è chi scommette come, anche nel dopoguerra, la figura di Asma Al Assad avrà una grande importanza sul piano politico e dell’immagine.

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