Il conflitto in Ucraina vede fronteggiarsi due eserciti, e più in generale due forze armate, numericamente e qualitativamente molto diversi tra di loro, sebbene gran parte degli armamenti in dotazione a Kiev sia di origine sovietica o russa. Se l’Ucraina ha potuto contare su un certo numero di sistemi occidentali moderni, come ad esempio droni e ATGM (Anti Tank Ground Missile), la Russia non ha schierato le sue ultime creazioni nel campo degli armamenti, fatto salvo per qualche drone che ha effettuato operazioni sporadiche su alcuni fronti. I pochi T-14 Armata consegnati all’esercito russo sono rimasti nei depositi, allo stesso modo i nuovi caccia di quinta generazione
(Felon in codice Nato), entrati in servizio nelle Vks (Vozudushno Komsicheskie Sily) le forze aerospaziali russe, sono rimasti nelle loro basi, anche perché risulta che nel momento in cui scriviamo, solamente due esemplari siano stati consegnati ai reparti. Il nuovo AFV (Armoured Fighitng Vehicle) BMPT-72 “Terminator”, visto in cinque esemplari su un treno diretto verso il confine nei giorni precedenti l’invasione, attualmente non risulta ancora essere stato impiegato in azione.
Russia
Le Vks hanno impiegato, per certo, cacciabombardieri da attacco al suolo, Su-24, Su-34, Su-25 e Su-30SM. Questi hanno impiegato diverso tipo di munizionamento che è cambiato durante le varie fasi del conflitto. In una prima fase, volta al SEAD (Suppression Enemy Air Defenses) sono infatti stati utilizzati missili da crociera aviolanciati (ALCM – Air Launched Cruise Missile) tipo KH-31, successivamente i velivoli hanno ripiegato, per colpire obiettivi a copertura dell’avanzata di terra, su munizionamento a caduta libera sia di tipo guidato, sia non guidato. Si è infatti notata una riduzione dell’utilizzo delle PGM (Precision Guided Muitions) nel corso degli eventi bellici, determinata da una penuria negli arsenali per via dell’embargo stabilito nel 2014 dall’Ucraina dopo il colpo di mano in Crimea e la destabilizzazione del Donbass: i sistemi di guida erano infatti forniti da industrie ucraine che ne hanno immediatamente cessato la fornitura a partire da quell’anno. Si sono pertanto riviste le bombe a grappolo (cluster bombs) tipo RBK-500 e le classiche a caduta libera FAB-500.
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CAUSALE: Reportage Ucraina
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Riteniamo che la Russia abbia utilizzato anche velivoli più pesanti per effettuare gli strike delle prime ore: risulta infatti che siano stati impiegati missili da crociera più grandi, i KH-101, che possono essere lanciati dai Tupolev Tu-160, e l’ampia chiusura dello spazio aereo russo a oriente dell’Ucraina, dove è situata la base di Engels sede di questi bombardieri strategici, potrebbe confermarlo. Sappiamo con certezza che la Russia ha utilizzato, forse per la prima volta in battaglia, l’UCAV (Unmanned Combat Air Vehicle) Kronstadt Orion: immagini diffuse dal Ministero della Difesa Russo lo mostrano in azione nella zona del Donbass. Risulta anche che siano stati impiegati gli UAV (Unmanned Air Vehicle) Orlan-10, di cui uno andato sicuramente perduto. A pattugliare i cieli, le Vks hanno utilizzato i Su-35S, mentre per avere un “occhio dall’alto”, in Bielorussia hanno fatto affluire almeno 3 AWACS tipo Beriev A-50. Per quanto riguarda i velivoli ad ala rotante, Mosca sta utilizzando i Mil Mi-24, Mi-35, Mi-8, Mi-28 e Kamov Ka-52.
Ucraina
L’aeronautica militare ucraina aveva in servizio prima del conflitto 43 Sukhoi Su-27, 27 MiG-29, 17 Su-25 e 12 Su-24M. Le perdite accertate di Kiev risultano in 3 Su-27, 1 MiG-29, 2 Su-25, 1 An-26 e l’unico An-225 esistente al mondo. L’Ucraina però sta facendo largo uso degli UCAV di fabbricazione turca Bayraktar TB2, che utilizza come “artiglieria volante” per colpire i corazzati russi. Per quanto riguarda l’ala rotante anche qui le proporzioni sono nettamente svantaggiose per Kiev, che può contare solamente su 35 elicotteri da attacco Mil Mi-24 e su 65 multiruolo Mi-8.
Russia
Mosca sta utilizzando tutte le tipologie di MBT (Main Battle Tank) presenti nel suo arsenale , eccezion fatta per i già citati T-14. Si sono visti T-72 di vario tipo, T80 e T-90. Presenti anche diversi veicoli da combattimento per la fanteria (AIFV – Armoured Infantry Fighting Vehicle) della serie BTR e BMP nonché quelli più leggeri per le truppe aerotrasportate (le Vdv) tipo BMD insieme agli onnipresenti MT-LB. L’esercito di Mosca sta utilizzando anche veicoli più piccoli rispetto ai BTR come i ruotati Tigr e gli Iveco “Lince” di fabbricazione russa, o LMV-M65 Rys. Per quanto riguarda gli MLRS (Multiple Lauch Rocket System), a far da padrone sono ancora i BM-21 Grad, ma sono stati impiegati anche i BM-27 Uragan, più recenti e precisi insieme ai Tos-1A. Mosca ha fatto largo uso anche di sistemi di missili balistici a corto raggio (SRBM – Short Range Ballistic Missile) tipo Iskander-M e di vettori da crociera lanciati da terra (GLCM – Ground Launched Cruise Missile) tipo Iskander-K. Per la difesa aerea la Russia può contare su diversi sistemi: da quelli più a lungo raggio come gli S-400, sino ai Pantsir S1, passando per i Buk, i Tor-M1.
Ucraina
Tutti gli MBT presenti negli arsenali ucraini sono di origine sovietica/russa. Questi sono del tipo T-64, T-72 (di vari modelli) e T-80. Anche l’Ucraina dispone di veicoli AIFV della serie BTR e BMP, ma può contare anche su KrAZ Spartan, Saxon, KrAZ Shrek, Dozor-B e Kozak-2 che si vanno ad aggiungere agli altri BMD e MT LB presenti tra le fila dell’esercito. Kiev ha in servizio un certo numero di MLRS tipo Uragan e tipo Grad, ma a differenza della Russia il suo arsenale missilistico pesante si limita a qualche Tochka-U (SS-21 Scarab in codice Nato): si tratta di un missile “di teatro” di origine sovietica che è stato utilizzato almeno in un attacco su un aeroporto militare russo nella regione di Rostov sul Don. All’Ucraina, nelle settimane precedenti il conflitto e durante questi giorni di guerra, sono stati forniti tutta una serie di ATGM moderni occidentali: Javelin ed NLAW sono infatti andati ad affiancarsi a quelli di fabbricazione locale come gli Stugna-P/Skiff e a quelli di fabbricazione russa/sovietica 9K115 Metis e Metis-M, 9M113 Konkurs e 9K111 Fagot. Per quanto riguarda la difesa aerea l’Ucraina ha in servizio alcuni sistemi S-300 ma fa affidamento soprattutto su Buk, Tor-M1, Osa e Strela-10, senza considerare tutti i MANPADS di vario tipo forniti dall’occidente.
Alcune unità navali russe, in navigazione nel Mar Nero, hanno partecipato attivamente al conflitto lanciando i missili da crociera tipo 3M14 Kalibr. Questo è un ordigno da attacco terrestre che è in servizio su navi da guerra di diverso tipo: dalle piccole corvette Buyan-M sino alle fregate classe Gepard, senza considerare i sottomarini classe Kilo oppure i nuovi classe Yasen.