Chi è Li Shangfu, il ministro della Difesa cinese

Li Shangfu è il ministro della Difesa della Repubblica popolare cinese. Nel febbraio 2023, in seguito al rimpasto della leadership avvenuto in concomitanza con il XX Congresso del Partito comunista cinese, ha ricevuto il massimo incarico, sostituendo l’uscente Wei Fenghe.

Ingegnere aerospaziale e generale dell’Esercito popolare di liberazione (Pla), Li ha trascorso 31 anni lavorando presso il Xichang Satellite Launch Center, di cui dieci come direttore. In seguito, dal 2017 al 2022, è stato capo del dipartimento per lo sviluppo delle attrezzature della Commissione militare centrale.

La sua promozione nel ruolo di ministro riflette lo sviluppo senza precedenti dell’impresa spaziale cinese, consolidata e accelerata da quando Xi Jinping ha preso il potere nel 2012, e sottolinea inoltre che, sullo sfondo di una concorrenza tecnologica Cina-Usa sempre più intensa, Pechino continuerà a dare priorità all’aerospazio nell’agenda di modernizzazione della difesa. Anche (e soprattutto) durante il terzo mandato di Xi.

Li Shangfu è nato nel febbraio del 1958 ed è originario di Xingguo, provincia di Jiangxi, Cina. È il figlio di Li Shaozhu, non un nome qualunque bensì veterano dell’esercito cinese, già vice comandante delle truppe ferroviarie del Pla dopo aver combattuto sia nella guerra civile cinese che nella guerra anti giapponese. Il padre di Li sopravvisse alla Lunga Marcia e in seguito combatté nella Guerra di Corea.

Dal 1978 al 1982 ha frequentato la National University of Defense Technology del Pla, a Changsha, la capitale della provincia dello Hunan, ed è entrato a far parte dell’esercito a partire dal 1982. Una volta conseguita la laurea, ha iniziato a lavorare come specialista tecnico presso il Cosmodromo di Xichang, nel sud ovest del Sichuan.

Nel 1980 è invece entrato nel Partito comunista cinese. Ha inoltre conseguito un dottorato in ingegneria in teoria del controllo e ingegneria del controllo presso l’Università di Chongqing.

La maggior parte della carriera di Li Shangfu è associata allo spazio. Ha prestato servizio al Cosmodromo di Xichang per 31 anni, durante i quali è stato nominato direttore, nel 2003, a 45 anni, ed è stato promosso a maggiore generale nel 2006.

Durante la sua presidenza, nel 2007 lo spazioporto di Xichang ha partecipato ai test sulle armi anti satellite. In quell’occasione, un lanciatore mobile ha lanciato un missile che ha colpito in orbita un satellite meteorologico cinese. Dallo stesso sito, ha supervisionato diversi lanci, compreso, nel 2010, quello inerente alla missione lunare autonoma Chang’e-2.

Archiviato il capitolo Xichang, Li è stato nominato capo di stato maggiore del dipartimento generale degli armamenti del Pla (Gad) nel 2013, in sostituzione del maggiore generale Shang Hong, e dunque responsabile del riequipaggiamento tecnico delle forze armate e dello sviluppo di nuove armi. Un anno dopo, è stato nominato vicedirettore dello stesso Gad.

La carriera di Li non si è sostanzialmente mai fermata. Nel 2016, è stato nominato vice comandante e capo di stato maggiore delle Forze di supporto strategico del Pla, istituite a seguito di una riforma militare del 2015. Attenzione al loro ruolo: questo particolare ramo dell’esercito cinese è stato creato da Pechino, nel 2015, nel tentativo di ristrutturare la gestione per concentrarsi su guerra spaziale, informatica, politica ed elettronica.

Nel settembre 2017, Li è stato nominato capo dell’Ufficio per lo sviluppo degli armamenti del Consiglio militare centrale della Repubblica popolare cinese.

Nell’ottobre 2017, infine, è stato eletto membro del XIX Comitato centrale del Partito comunista cinese ed è stato elevato al grado di generale nel 2019. Nell’ottobre 2022 è stato eletto membro della XX Commissione militare centrale del Partito comunista cinese, mentre un anno più tardi è stato nominato consigliere di Stato e ministro della Difesa nazionale.

Li Shangfu è un generale soggetto a sanzioni statunitensi, e questo, tra le altre conseguenze, ha creato un enorme ostacolo al dialogo militare tra Cina e Stati Uniti, per di più in un momento di massima tensione internazionale. A causa della collaborazione militare con la Russia, nel 2018 il Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni contro il dipartimento generale degli armamenti del Pla e il suo allora capo, ovvero il signor Li.

Secondo il governo americano, Li Shangfu è stato sanzionato nel settembre 2018 per aver approvato l’acquisto da parte della Cina di sistemi missilistici antiaerei russi S-400 e 10 caccia Su-35 dal venditore di armi russo Rosoboronexport. In particolare, all’attuale ministro cinese è vietato utilizzare i servizi del sistema finanziario americano e visitare gli Stati Uniti.

A detta di alcuni esperti, la scelta di Pechino di puntare su Li indica che la Cina intende gestire le relazioni con gli Stati Uniti secondo un criterio di stabilità e quelle con la Russia in piena solidarietà. Né alleati, né rivali.

Come ha scritto The Diplomat, il generale Li Shangfu incarna le qualità ricercate da Xi Jinping nel profilo di un quadro ideale: essere “rosso e professionale“. Nel gergo dell’esercito cinese, ciò significa che bisogna dimostrare una lealtà incrollabile alla causa comunista (lo è anche per le sue origini familiari) e possedere elevate competenze tecniche. Due qualità in possesso del ministro.

Le credenziali di “esperto aerospaziale” danno inoltre a Li il potere di promuovere l’agenda di modernizzazione tecnologica dell’esercito, una caratteristica distintiva del “forte pensiero militare” di Xi Jinping.

Negli ultimi mesi, il ministro è volato in Russia per un viaggio diplomatico di quattro giorni. L’alto funzionario cinese, che ha incontrato al Cremlino il suo omologo russo, Sergej Shoigu, e Vladimir Putin, ha ribadito i “forti” legami con Mosca e spiegato al presidente russo che  la fiducia – termine utilizzato più volte – tra le forze armate russe e cinesi è sempre più consolidata mentre la cooperazione tra i due Paesi ha prodotto risultati fruttuosi.

Li era presente anche a Singapore, in occasione dello Shangri-La Dialogue, dove ha rilasciato commenti pubblici spiegando che un’eventuale guerra della Cina con gli Stati Uniti sarebbe un disastro insopportabile per il mondo intero.

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