Che cos’è la Dichiarazione di Washington e perché è importante per Usa e Sud Corea

In occasione del settantesimo anniversario dell’alleanza tra Stati Uniti e Corea del Sud, i presidenti dei due Paesi, Joe Biden e Yoon Suk Yeol, riuniti a Washington, hanno affrontato una questione delicatissima, riguardante l’impegno statunitense nella difesa di Seoul dalle minacce nucleari della Corea del Nord.

Al culmine dell’incontro, il 26 aprile 2023 i due leader hanno firmato un accordo, la cosiddetta Dichiarazione di Washington, che rafforza il sostegno militare degli Usa, nonché il loro ombrello nucleare, nei confronti del governo sudcoreano.

“L’Alleanza (tra Stati Uniti e Corea del Sud ndr) si impegna (ad intraprendere ndr) in un processo decisionale più approfondito e cooperativo sulla deterrenza nucleare, anche attraverso un dialogo rafforzato e la condivisione di informazioni sulle crescenti minacce nucleari per la Repubblica di Corea e la regione”, si legge nel testo della Dichiarazione di Washington pubblicato sul sito della Casa Bianca. 

L’accordo, dunque, include nuovi passi che rafforzano la cooperazione militare tra Washington e Seoul, nonché la condivisione delle notizie e la creazione di un “gruppo consultivo nucleare” (NCG) – sul modello delle consultazioni nucleari all’interno della Nato – per dare alla Corea del Sud ulteriori informazioni sulla pianificazione degli Stati Uniti per le principali contingenze e “una voce in quelle deliberazioni”.

Comprende, inoltre, il regolare dispiegamento di un sottomarino missilistico balistico (SSBN) statunitense con armi nucleari in Corea del Sud – cosa che non accadeva dagli anni ’80 – e altre misure, tra cui una maggiore condivisione di informazioni riservate in caso di attacco nordcoreano. Non ci sono, tuttavia, piani per collocare armi nucleari statunitensi nel territorio sudcoreano.

In sostanza, come ha sottolineato il New York Times, per la prima volta, gli Stati Uniti daranno alla Corea del Sud un ruolo centrale nella pianificazione strategica per l’uso di armi nucleari in caso di conflitto con la Corea del Nord. In cambio, Washington otterrà da Seul l’impegno a non perseguire un proprio arsenale nucleare.

Dal canto suo, Yoon ha cercato di rassicurare l’opinione pubblica, sempre più nervosa, del suo Paese sull’impegno degli Stati Uniti nella cosiddetta “deterrenza estesa”, in cui le risorse statunitensi – comprese le armi nucleari – servono a prevenire attacchi agli alleati.

Interessante, infine, sottolineare come la costituzione del NCG estenda, all’ambito nucleare, il principio di risposta congiunta che già esiste con il Combined Forces Command, attraverso il quale le forze militari statunitensi e sudcoreane lavorano ogni giorno per scoraggiare un attacco convenzionale di Pyongyang.

La dichiarazione ha ribadito l’intenzione della Corea del Sud di rimanere nel Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), impegnandosi indirettamente a non perseguire una capacità di armi nucleari indipendente. A questo proposito, l’amministrazione Yoon si impegna a mettere da parte la prospettiva che Seoul possa sviluppare e dispiegare una capacità di armi nucleari indipendente a favore di una solida risposta centrata sull’alleanza.

Come ha fatto presente il think tank Carnegie Endowment for International Peace, la Dichiarazione di Washington può essere intesa come un “aggiornamento del software” per l’alleanza Usa-Corea del Sud.

Nonostante le crescenti richieste di ridistribuzione delle armi nucleari statunitensi nella penisola coreana, la dichiarazione non fa passi in questa direzione, in linea con la Nuclear Posture Review del 2022 dell’amministrazione Biden.

Al contrario, come detto, si concentra sull’ampliamento dell’ambito delle consultazioni all’interno dell’alleanza sulle questioni relative alle armi nucleari e integra ulteriormente le forze degli Stati Uniti e della Corea del Sud, in modi che possono limitare l’escalation involontaria e rafforzare la deterrenza.

La Corea del Nord di Kim Jong Un ha testato per la prima volta una bomba nucleare nel 2006. All’epoca, Pyongyang aveva relativamente poche bombe e una capacità limitata di inviarle ben oltre i propri confini.

Nel frattempo, l’arsenale nordcoreano è cresciuto e ora dispone di missili balistici intercontinentali (ICBM) che possono raggiungere addirittura le città degli Stati Uniti, rendendo il costo della difesa della Corea del Sud potenzialmente molto più alto.

“Un attacco nucleare della Corea del Nord contro gli Stati Uniti o i suoi alleati e partner è inaccettabile e comporterà la fine di qualunque regime intraprendesse un’azione del genere”, ha tuttavia detto Biden accanto a Yoon alla Casa Bianca. Il messaggio Usa lanciato a Kim è chiaro: se il Nord dovesse usare armi nucleari dovrebbe fare i conti con la reazione statunitense.

Come se non bastasse, la presenza di sottomarini nucleari Usa nelle acque sudcoreane non lascerà certo indifferente la Cina. Pechino ha infatti bocciato la Dichiarazione di Washington. “Per realizzare i propri interessi geopolitici, gli Usa hanno insistito per utilizzare la questione della penisola per creare tensione”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning. “Le azioni degli Stati Uniti sono piene di mentalità da Guerra Fredda, istigano il confronto tra i campi, minano il sistema di non proliferazione nucleare e danneggiano gli interessi strategici di altri Paesi”, ha aggiunto Mao nel briefing quotidiano.

In generale, gli impegni contenuti nella Dichiarazione appaiono credibili e convincenti, ma la domanda più grande è se l’intesa si dimostrerà durevole alla prova del tempo.

Un enorme problema non riguarda tanto l’accordo o il suo contenuto, ma il panorama politico degli Stati Uniti. Detto altrimenti, la Dichiarazione di Washington potrebbe essere inutile dopo le elezioni presidenziali del 2024. Il motivo? Il potenziale ritorno al potere dell’ex presidente Usa, Donald Trump, potrebbe infatti innescare discussioni molto serie a Seoul.

L’altro ostacolo chiama in causa la Corea del Nord: il NCG riuscirà a stare al passo con i futuri sviluppi militari nordcoreani? Per adesso Biden e Yoon non pensano a niente di simile.

 

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.