Thailandia: luci e ombre della tradizione
Si tratta di uno dei paesi asiatici più suggestivi, meta di vacanze dall’Europa: ma il vecchio continente conosce soprattutto i resort nelle spiagge più importanti e la capitale Bangkok. Fabio Polese invece, nei suoi reportage realizzati tra il 2017 ed il 2018, fa conoscere il volto più profondo della Thailandia. Una storia antica, che fino a qualche decennio fa era nota come quella del regno del Siam. Il regno c’è ancora, ma appare scosso dalla morte di Bhumibol Adulyadej, il Re in carica per 69 anni e simbolo dell’unità nazionale spesso messa in discussione dai tanti colpi di Stato succedutisi in epoca moderna.
Fabio Polese gira la Thailandia dello yoga, quella parte che mostra una spiritualità molto attiva e fulcro della quotidianità della parte più profonda del paese. Un senso spirituale che affascina anche gli occidentali, specie per chi proviene da un’Europa che sembra aver dimenticato l’importanza del sacro. Nei reportage però, spazio anche ad una Thailandia più cupa, dove in alcuni casi i malati di Hiv vengono lasciati soli per via della superstizione da parte della popolazione e dove povertà e degrado non mancano di macchiare la situazione nel paese asiatico.
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PARTE 1
La morte come nuova vita
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PARTE 2
Thailandia, tra i dannati infetti da Hiv tra superstizione e prevenzione
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PARTE 3
La spiritualità dello Yoga dimenticata dall’Occidente
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PARTE 4
Nella foresta dei Lahu tra spiriti e antiche tradizioni
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