I reparti d’élite della Guardia Civil pronti a intervenire a Barcellona
Da Barcellona. Il governo spagnolo si prepara al peggio, e cioè agli scontri di piazza che si teme possano esplodere da un momento all’altro nel caso in cui gli indipendentisti vogliano votare lo stesso entrando nei collegi elettorali allestiti per il primo ottobre. Madrid è pronta a ogni evenienza, anche nel caso in cui le violenze degenerino fino a veri e propri battaglie cittadine. Il rischio è dato soprattutto dalla possibilità d’infiltrazione di frange estremiste nella città di Barcellona, dove la polizia ha già fatto arrivare i rinforzi, ma dove si teme l’arrivo di centinaia di radicali provenienti non soltanto dalla Catalogna, ma anche da altre regioni di Spagna e da altri Paesi europei. La polizia spagnola teme che Barcellona possa trasformarsi in un terreno di scontro come fu Genova nel 2001 per il G-8. Nel caso in cui le cose dovessero mettersi male, il governo centrale ha già pronta l’attivazione del reparto speciale della Policia Nacional, precisamente il Gar (Grupo de Acción Rápida). Sono 300 gli uomini schierati in Catalogna e arrivati dalla base di Logroño, comunità di La Rioja. Il corpo in totale ne conta 505.
È considerato il reparto d’élite della Guardia Civil, i Navy Seals di Spagna. Sono nati nel 1978 durante l’esplosione del fenomeno terroristico dell’Eta, nei Paesi Baschi. La loro missione più famosa, che li fece conoscere al grande pubblico, fu la liberazione di José Antonio Ortega Lara nel 1997, dopo che l’Eta tenne in ostaggio il funzionario spagnolo per ben 532 giorni. Una volta terminato il lavoro con l’Eta, sono stati impiegati in tutta la Spagna per la lotta al terrorismo nazionale e internazionale, fino ad essere inviati all’estero per le missioni più difficile dei reparti spagnoli impegnati nelle operazioni di peacekeeping, ma anche in aree dove vengono richieste le loro particolari abilità, come in Afghanistan, Ciad e Mauritania. Oggi il loro lavoro è pressoché legato al fenomeno dello jihadismo internazionale, che li vede impegnati nello smantellamento delle cellule islamiste in Spagna ma anche in delicate missioni in territori stranieri.
Per entrare nel Grupo de Acción Rápida è necessario un addestramento durissimo. Meno di un terzo dei volontari che si presentano ogni anno per entrare nel corpo finisce l’addestramento annuale. Alcuni lasciano dopo poche settimane di addestramento, altri lasciano addirittura dopo essere riusciti a entrare definitivamente nel corpo, tanto è duro l’addestramento continuo e tanto sono complesse le condizioni a cui sono sottoposti durante le operazioni a ci prendono parte. Sono arrivati a Barcellona il 12 settembre, dormendo la prima notta in sacchi a pelo dentro la palestra di una caserma della Guardia Civil a Sant Andreu. In molti hanno criticato questa scelta provvisoria da parte dei comandi dell’esercito, ma è stata anche una dimostrazione “propagandistica” delle capacità di adattamento dei membri del Corpo. Adesso alloggiano nei dormitori della caserma e attendono gli ordini per il primo di ottobre. Se entrano in azione, significa che la situazione sarà diventata estremamente pesante. Sono soldati che sono impegnati nel terrorismo e nelle missioni in Sahel e in Afghanistan: parliamo dunque di scenari di guerra. Perciò, l’idea che possano intervenire significa che Barcellona sarà diventata sostanzialmente un campo di battaglia. Per ora non sembrano esserci i presupposti: le due manifestazioni di secessionisti e unionisti hanno dato prova di avere una grandissima forma di civiltà in entrambi gli schieramenti. Ma il rischio infiltrazioni è sempre in agguato. In tal caso, ci sono prima decine di migliaia di poliziotti, e il Gar sembra l’extrema ratio. Tutti, qui a Barcellona, sperano di non vederli entrare in azione.