Cristiani sotto tiro
“Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste ed è finita”. Davanti all’orrore senza fine sui cristiani non possiamo chiudere gli occhi. Adel Kermiche, il boia di padre Jaques sgozzato nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, ha registrato queste terribili parole, prima della mattanza, inviandole ai seguaci del terrore. A Dacca 9 italiani sono stati fatti a pezzi perché non conoscevano i versi del Corano.
Gli infedeli, i cristiani, sono sotto tiro, nel mirino del terrorismo jihadista, che si considera il vero, l’unico rappresentante dell’Islam duro e puro, che conquisterà il mondo. Sul lungomare di Nizza, Lahouaiej Bouhlel, al volante di un camion killer, ha falciato 84 innocenti compresi musulmani e probabilmente atei. La follia sterminatrice dello Stato islamico vuole spazzare via chiunque non sia in linea con il Califfo, compresi gli islamici bollati come apostati o peccatori “infettati” dall’Occidente. L’obiettivo principale, però, siamo noi “infedeli” e “crociati”. L’attacco globale del terrore piombato in Europa, nelle nostre città, è diretto contro il nostro mondo, il nostro modo di vivere, le nostre libertà.Grazie a voi lettori abbiamo raccontato il dramma dei cristiani perseguitati in Iraq, Siria, Pakistan e altri paesi dove le chiese vengono fatte a pezzi e centinaia di migliaia di fedeli sono in fuga. Sulle trincee che fronteggiano le bandiere nere siamo stati i vostri occhi della guerra.Nel 2015 ben 7100 cristiani hanno perso la vita nel mondo per la loro fede. In 22 nazioni chi prega Gesù sulla croce subisce gravi limitazione alla libertà religiosa.
In Iraq 120mila cristiani cacciati dallo Stato islamico vogliono tornare nelle loro case attorno a Mosul quando sarà liberata. In Nigeria i tagliagole di Boko Haram (l’Occidente è peccato) hanno costretto alla fuga 100mila “infedeli” e distrutto 350 chiese.