
L’eterna fragilità del Libano
La vita in Libano si fa ogni giorno più complicata. La crisi istituzionale si è aggiunta a quella economica e del confessionalismo, paralizzando la Terra dei cedri. Tutto questo avviene in uno dei luoghi più delicati e strategici del mondo, tra Mediterraneo orientale e Medio Oriente. Una faglia geopolitica dove si incontrano le sfere di influenza di grandi e medie potenze e in cui il Libano, sempre più fragile, sente gli effetti dei numerosi conflitti in corso e di quelli terminati da poco, a partire dall’ultimo che ha coinvolto Israele. Proprio per questo motivo, nel sud del Paese, operano da molti anni i militari di Unifil. I caschi blu monitorano il rispetto della tregua, la linea di separazione tra Israele e Libano e che le forze regolari di Beirut siano le uniche a controllare il territorio a scapito delle milizie. Una missione in cui l’Italia ha un ruolo fondamentale, con più di 1200 militari e con il comando del settore Ovest, ora a base Folgore.
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PARTE 1
Crisi economica, politica e sociale. L’abisso del Libano
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PARTE 2
La convivenza tra cristiani e musulmani alla prova della crisi
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PARTE 3
“Seconda volta in Libano. La Folgore è passione”
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PARTE 4
La sfida delle Laf: le forze armate libanesi addestrate anche dagli italiani
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