Sogno Georgiano vince con oltre il 50% dei voti
Tbilisi – Stando ai primi dati forniti dalla Commissione Elettorale Centrale georgiana, con più del 50% delle preferenze il partito del magnate georgiano Bdzina Ivanishvili, Sogno Georgiano, si riconferma il primo partito nel Paese, vincendo, così, il primo turno delle elezioni parlamentari in Georgia. Il principale partito di opposizione, il Movimento Nazionale Unito dell’ex presidente Mikheil Saakashvili, ha infatti ottenuto soltanto il 27% delle preferenze. Tra gli altri partiti di opposizione – sono 25 in totale i partiti che si sono registrati per partecipare a questa competizione elettorale – solo l’Alleanza dei Patrioti, un partito considerato filo-russo e anti-occidentale, potrebbe superare la soglia di sbarramento del 5%, ed entrare in Parlamento.
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“Mi congratulo con voi per questa grande vittoria della Georgia”, sono state le prime parole che il presidente Giorgi Kvirikashvili, leader di Sogno Georgiano, ha pronunciato davanti alla piccola folla radunatasi con le bandiere davanti al quartier generale del partito nella capitale, Tbilisi. Sul palco assieme al primo ministro c’erano anche il fondatore del partito, Bdzina Ivanishvili, l’ex vice primo ministro Kakha Kaladze, e il segretario generale del partito Irakli Kobakhidze.Non sono mancati, però, gli incidenti. Ad urne aperte, nel pomeriggio di sabato, violenti scontri si sono verificati a Marneuli, cinquanta chilometri a sud della capitale Tbilisi. Un centinaio di persone hanno assaltato un seggio elettorale nella città abitata in gran parte da popolazione appartenente alla minoranza azera sciita, scontrandosi duramente con le forze speciali inviate dal governo per sedare le violenze. Molte persone, compresi alcuni poliziotti locali, sono rimasti feriti. Tuttavia, le urne contenenti le schede elettorali sono rimaste intatte, secondo quanto hanno comunicato gli osservatori internazionali dispiegati nel Paese. Un’altra manifestazione di sostenitori dell’opposizione si è svolta nella notte tra sabato e domenica, davanti al palazzo della Commissione Elettorale Centrale a Tbilisi. Già dal primo pomeriggio, infatti, il leader del Movimento Nazionale Unito, David Barkadze, aveva denunciato brogli e violazioni da parte dei membri della Commissione Elettorale Centrale e aveva invitato il governo ad accettare la sconfitta. Il risultato delle urne però, ha poi sancito la vittoria proprio dell’attuale partito di governo.
Le elezioni sono state “competitive e ben amministrate” secondo gli osservatori internazionali. Nonostante le tensioni, infatti, le operazioni di voto sono andate avanti in modo ordinato quasi ovunque. I seggi sono stati aperti dalla mattina alle 8 fino alla serata di ieri, in tutto il Paese, salvo che nei territori dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, autoproclamatisi indipendenti negli anni ’90. Ha votato, inoltre, anche tutto il contingente georgiano di stanza in Afghanistan, dispiegato nell’ambito della missione ISAF. “Gli episodi di violenza isolati che si sono verificati nella giornata di sabato hanno avuto un impatto, ma fortunatamente, non hanno intaccato quest’elezione, che è stata nel complesso positiva”, ha detto a Gli Occhi della Guerra, il capo della delegazione dell’Assemblea Parlamentare dell’Osce, il deputato italiano della Lega, Guglielmo Picchi, a margine della conferenza stampa tenuta dagli osservatori internazionali di Nato, Osce e Unione Europea, a Tbilisi. “Come osservatori ci auguravamo che ci fossero elezioni calme, con le persone concentrate sul risultato più che sul processo elettorale, e sotto molti aspetti le nostre aspettative sono state soddisfatte, con gli elettori che si sono concentrati sul futuro del Paese, attraverso elezioni competitive”, ha spiegato Picchi. Sogno Georgiano, partito di orientamento filo-occidentale ma aperto al dialogo con Mosca, si prepara, quindi, a governare per ulteriori quattro anni. Vincendo per la prima volta le elezioni parlamentari nel 2012, il partito mise fine, di fatto, all’era Saakashvili. Una stagione che, dopo questo risultato elettorale, sembra essere definitivamente tramontata.