Un matrimonio di convenienza

Un matrimonio di convenienza

Lo UK Independence Party e il Movimento 5 Stelle faranno un’alleanza in Europa.

Nigel Farage, il leader euroscettico che ha scosso il Regno Unito, offre “un matrimonio di convenienza” a Beppe Grillo nel gruppo Efd all’europarlamento. Il conservatore 50enne con un passato da broker nella City e da elettore ambientalista smentisce che l’Ukip sia un partito omofobo e razzista, attacca Matteo Renzi ma, soprattutto, getta un’ancora di salvezza al comico genovese in balia dei mal di pancia stellati.

Difficile dire a chi giova di più l’alleanza. Da una parte Farage ha bisogno del nutrito esercito di eurodeputati grillini per controbilanciare il gruppo European Alliance for Freedom che Marine Le Pen, Matteo Salvini e Geert Wilders stanno mettendo in piedi, dall’altra parte Grillo tenta di garantire ai suoi un alleato per non finire ai margini come è già successo a Roma. Con buona pace di Dario Fo che nelle ultime ore ha preso a dimenarsi per convincere Grillo a desistere dal scendere a patti con la “destra profonda”. I due tirano dritto. “È fondamentale sapere che all’interno del gruppo ogni partito manterrà la sua identità e la totale libertà di voto”, spiega Grillo sul blog assicurando che si tratta di “un accordo tattico per contare qualcosa in Europa”. Rassicurazioni che non rassicurano. Perché, all’interno del M5S, non tutti sono d’accordo con l strategia del capo. Nemmeno il fedelissimo Roberto Fico se la sente di sbilanciarsi. “Siamo solo all’inizio delle prime consultazioni – spiega alla Stampa – al Parlamento europeo non esistono alleanze ma accordi per la formazione di gruppi. Farage a differenza dei Verdi ci garantirebbe libertà di voto”. L’alleanza, ad ogni modo, sarà votata in rete. E chi non è d’accordo è già stato redarguito da Roberta Lombardi. Le espulsioni, d’altra parte sono sempre all’ordine del giorno.

A Strasburgo Farage potrebbe realmente sottrarre i Cinque Stelle dal cono d’ombra. “Da tempo mi affascina il lavoro politico di Grillo e sono rimasto colpito quando l’ho incontrato – spiega il leader dell’Ukip al Corriere della Sera – ha una mente politica acuta. Quello che mi ha impressionato di più è stata la sua passione nitida per la democrazia diretta”. Aldilà delle chiacchiere, l’alternativa è rimanere tra i non-iscritti con meno tempo di parola, nessuna presidenza nelle commissioni, meno fondi e senza una segreteria preparata e professionale. Proprio per questo ai grillini contrari all’alleanza Farage dice di non stare ad ascoltare i “nemici politici”. “Ai grandi banchieri e ai burocrati a Bruxelles piacerebbe vederci divisi perché in un gruppo insieme possiamo creare molti problemi”, incalza facendo notare che se i Cinque Stelle andassero coi Verdi si troverebbero “agli ordini di una linea di voto che non vogliono”. Insomma, quello a cui convoleranno i leader dei due partiti è, appunto, un matrimonio di convenienza. Non dovranno sporcarsi le mani. Grillo e Farage, dunque, dormiranno in letti divisi.