Così le bombe russe battono i terroristi

Così le bombe russe battono i terroristi

“Davai, davai” intimano i soldati russi per farci muovere ed indossare giubbotto antiproiettile ed elmetto. I giornalisti devono infilarsi in un camion blindato per raggiungere Salma, cittadina nell’entroterra di Latakia che per tre anni era occupata dal Fronte al Nusra, la costola siriana di Al Qaida. Dai piccoli oblò con i vetri antiproiettile si intravedono case abbandonate e mezze distrutte dai combattimenti. I video dei raid di Mosca con le bombe sganciate dalle ali dei caccia, che colpiscono gli obiettivi sono impressionanti. Al momento dell’impatto sui bersagli si alzano alte colonne di fumo e fiamme. Un carro armato cerca una via di fuga, ma viene centrato in pieno e prende fuoco. In cinque giorni i russi sostengono di aver compiuto 83 missioni e colpito decine di obiettivi. Grazie all’appoggio aereo Salma è stata riconquistata dai governativi.

La città è spettrale e ci fanno muovere solo per 500 metri sulla strada principale, dove i Falchi del deserto cercano di rimettere in sesto un blindato. Gli uomini del colonnello Mohammed Jaber, ex milionario, hanno cacciato Al Qaida il 10 gennaio, dopo aspri combattimenti.

La battaglia non ha risparmiato neppure la moschea con il minareto ridotto ad un groviera dai proiettili. Case e macchine sono state fatte a pezzi durante gli scontri.I fanti di marina russi che ci scortano garantiscono una granitica sicurezza ed in pratica non possiamo andare da nessuna parte. Alla fine dobbiamo tornare indietro in fretta e furia.Negli ultimi giorni i ribelli anti Assad hanno ripreso il controllo di alcuni villaggi nell’entroterra di Latakia ad ovest di Salma. L’area è la roccaforte alawuita di Bashar al Assad, il presidente ereditario siriano. I russi l’hanno scelta come caposaldo per le operazioni aeree con la base di Hmeymim e per quelle navali dal porto di Tartus. La riconquista di Salma è costata cara. “La battaglia è stata terribile – racconta un sopravissuto – E ancora oggi la situazione è drammatica. Mancano i viveri e l’acqua”.