Quelle esercitazioni dell’Estonia al confine con la Russia

Quelle esercitazioni dell’Estonia al confine con la Russia

Ogni anno in Estonia viene organizzato il Kevadtorm, la più importante esercitazione militare organizzata dall’esercito ufficiale estone in collaborazione con il Kaitsellit. In questa occasione vengono invitate anche le forze militari della NATO, che non solo inviano soldati, ma forniscono anche armamenti e si occupano della logistica. Quest’anno l’addestramento si è tenuto a maggio nella zona Nord Est del paese, quella che confina proprio con la Russia, nella zona di Tapa, dove si trova anche la base militare NATO e risiedono gli eserciti militari sia degli Stati Uniti sia degli altri paesi occidentali. Mosca non si è pronunciata ufficialmente in merito a questa decisione, anche se, agli occhi di molti funzionari del Cremlino, questa è sembrata una provocazione. Non sembra un caso infatti che in seguito la Russia abbia organizzato le proprie esercitazioni militari, chiamate Zapad, proprio vicino ai confini con i paesi baltici lo scorso settembre.

I ragazzi del Kaitseliit si sono allenati per mesi per arrivare pronti per il Kevadtorm. Qui i sorrisi e le facce distese delle esercitazioni del weekend sono solo un lontano ricordo. Il gioco si fa duro e solo i più determinati riescono a portare a termine questo addestramento. Le prove sono estenuanti e durano per giorni. Durante le esercitazioni del Kevadtorm le forze congiunte straniere, insieme all’esercito estone, attaccano il Kaitselliit simulando un’invasione straniera, mettendo così alla prova le abilità dell’esercito civile acquisite durante gli addestramenti. Soldati esperti, carri armati, aerei, filo spinato e mitragliatrici che simulano un attacco contro un esercito di infermieri, fornai, contadini, ingegneri e geometri che si mettono in gioco per difendere la loro identità e sovranità territoriale.

Non mancano le rinunce o gli infortuni ma in generale gli uomini del Kaitseliit se la cavano egregiamente dimostrando spirito di squadra e determinazione. Vali, il comandante del Kaistseliit, ci spiega che nell’eventualità di un’improvvisa invasione, l’esercito regolare estone avrebbe bisogno di molto tempo per organizzare la contro offensiva e ricevere gli ordini dei suoi superiori. Al contrario, il Kaitseliit, non dovendo rispondere a delle rigide regole militari ed essendo un’organizzazione civile ramificata sul territorio, sarebbe in grado di intervenire immediatamente per rallentare l’avanzata del nemico fino all’entrata in azione dell’esercito. Oltretutto, questi civili hanno il vantaggio di conoscere in modo approfondito il territorio, essendo tutti i membri residenti nel luogo di combattimento.

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Lo scopo principale dell’esercito ufficiale estone al Kevadtorm è quello di rafforzare e consolidare le capacità di cooperazione con gli eserciti degli altri paesi aderenti alla NATO. Questo è un aspetto fondamentale nel caso in cui il paese si trovasse sotto attacco e fosse necessario l’intervento degli alleati. Ma l’importanza del Kevadtorm non è da ricercarsi solo nell’esercitazioni militare. Uno degli aspetti più sentiti dal popolo estone e dalle istituzioni, costantemente sotto i riflettori dei media, è la voglia di affermare la propria identità europea e il consolidamento dei rapporti con la NATO. Alle tre settimane di addestramento dell’edizione 2017 del Kevadtorm hanno partecipato circa 9000 soldati, di cui più di 2300 provenienti principalmente da Stati Uniti, Francia, Belgio e Inghilterra ma anche da Danimarca, Canada, Germania, Olanda, Polonia, Lettonia, Finalandia, Svezia, Spagna, Lituania, Georgia e Ucraina. La cooperazione tra gli alleati non si limita solo all’addestramento militare, ma include anche la condivisione della tecnologia in materia di armamenti. Ad esempio, quest’anno, durante una delle esercitazioni del Kevadtorm, un militare munito di un cannone ha disintegrato con un missile un drone lontano chilometri che cercava di sfuggire al suo raggio d’azione. Questa innovativa tecnologia è stata messa a punto dall’esercito inglese e belga e sfruttata nella sua piena potenzialità dal soldato estone. Ovviamente più di 25 anni di militarizzazione hanno prodotto anche dei profitti rilevanti per le imprese dei paesi della NATO fornitori. Potrebbe essere riconducibile proprio a questo l’attuale interesse dell’Occidente per i paesi baltici ed in particolare per l’Estonia?