
Migranti al confine con l’Europa
“Non terremo più le porte chiuse ai rifugiati che vogliono andare in Europa.” La Turchia ha fatto questo annuncio per protestare contro quella che per Ankara sarebbe l’inattività dell’Occidente in Siria. In un attacco aereo del governo di Assad, sono rimasti uccisi 33 soldati turchi e, come membro della Nato, la Turchia si aspettava un sostegno molto più forte da parte dei paesi europei nella sua lotta per Idlib. Ma né la Nato né alcuna delle nazioni europee ha dato alla Turchia il sostegno atteso.

La nuova crisi dei rifugiati e quanto sta succedendo in Siria è una sfida globale internazionale. La decisione della Turchia di aprire il confine è un messaggio ai paesi del mondo di prendersi le proprie responsabilità di fronte a quanto sta avvenendo in Siria.
Ora, migliaia di rifugiati sono ammassati al confine tra Turchia e Grecia in cerca di una vita migliore. Sono persone che il destino ha intrappolato in una vita di guerra e violenza. Nella speranza di liberarsi da questo destino, si gettano nel mare implacabile della vita. Ma invece di sottrarli da questo destino, la vita li ha intrappolati nel bel mezzo di due zone di guerra. Sono fuggiti via da una guerra solo per andarsi ad incagliare sulle coste di un conflitto simile. Per sfuggire ai bombardamenti aerei, queste persone si ritrovano bombardate con gli stessi proiettili e bombe fumogene da cui hanno cercato di fuggire nella loro patria. La situazione al confine tra Turchia e Grecia è terribile.

“Le tende si bagnano all’interno e fuori piove ed abbiamo bambini piccoli. Hanno pochi mesi, sono troppo piccoli per questo freddo e questa situazione” ci ha detto Issa Adel-Rahman. I bambini, le donne e gli anziani sono esposti al freddo senza alcuna protezione nelle loro tende fradice. Devono aspettare in piedi per ore nell’attesa di avere un magro pasto. Persone che non avevano mai visto una tenda in vita loro ora aspettano umilmente che i funzionari li autorizzino a passare. La maggior parte dei rifugiati non sono neanche intenzionati a restare in Grecia: il loro unico desiderio è di ricongiungersi con i loro familiari che vivono in altri paesi Europei. Alcuni sono stati separati dalle famiglie per anni. Altri hanno la speranza di raggiungere degli amici e con loro cominciare una nuova vita.

I rifugiati mostrano riconoscenza per la Turchia che ha aperto le porte a loro che fuggivano dalle guerre dei loro paesi. Tuttavia, molti di questi rifugiati sono alla ricerca di uno standard di vita più alto di quello che la Turchia può offrire loro, perché le condizioni, spesso, non sono adeguate al livello di vita a cui essi mirano. Alcune famiglie hanno parlato delle lunghe ore di lavoro che impediscono loro di vedere i figli. Alcune famiglie hanno riferito degli affitti alti che non possono più permettersi.

“Speriamo in un livello di vita anche migliore. L’affitto mensile è un po’ caro; il più economico è di 600 lire turche. Ma noi non abbiamo 600 lire e non abbiamo neanche qualcuno che possa guadagnarle. Io ho 60 anni,” ci ha detto Issa Abdel-Rahman che desidera riunirsi a sua figlia che vive in Germania. La speranza ed il sogno che hanno è di vivere la vita che sognano in Europa. La Grecia era considerata un faro di luce e speranza, che guidava i rifugiati nel loro viaggio attraverso mari tempestosi. La Grecia era considerata la “Madre della Civiltà”, ma il popolo greco ha voltato le spalle a queste donne e bambini perseguitati.

Haytham Abdul-Majeed, di 9 anni, ci ha detto “Ogni volta che vado al confine, i soldati greci ci sparano con proiettili di gomma e gas lacrimogeni”. Milioni di bambini rifugiati non stanno neanche ricevendo alcuna istruzione e Haytham è solo uno dei tanti. Lui vorrebbe studiare e migliorare le sue conoscenze, come tanti suoi coetanei fortunati che ricevono un’istruzione, ma deve trovare una casa dove vivere e stare al sicuro con il suo papà.
Queste persone non sono terroristi o criminali. Tutto quello che desiderano è la speranza di una nuova vita. Nessuno dovrebbe essere legato ad una vita di paura e di mancanza di speranza. Tutti meritano di avere la possibilità di andare a dormire con un tetto sulla testa, senza la preoccupazione che delle bombe cadano sulle loro case. Tutti meritano di mettere i figli a letto con lo stomaco pieno, senza la paura della fame.