Il regno di migranti e contrabbandieri
È certamente famoso, per via della tanta attenzione mediatica, il confine tra Usa e Messico: tra assalti, respingimenti ed i muri fatti costruire in questi anni, spesso ci si è occupati di questa che appare essere come una delle più delicate frontiere. Ma raramente ci si ricorda invece dell’altra frontiera messicana, quella che sta a sud. Roberto Di Matteo, nel suo reportage di inizio 2017, si spinge proprio nei pressi del confine con il Guatemala. Qui non ci sono muri, né presidi da parte dei rispettivi eserciti.
Tutto risulta decisamente più poroso e difficile da gestire. Tutto sembra essere il vero regno dei narcos, che risalgono dal centro America per immettere la cocaina nel mercato messicano e quindi americano. I clan colombiani sfruttano le deficienze lungo i confini con i paesi del centro America e così i narcos riescono ad arrivare fino in Messico. Da qui, i cartelli della droga che da anni insanguinano il paese smistano la merce del contrabbando fino agli Usa. Il reportage di Roberto Di Matteo evidenzia per l’appunto una situazione di difficile gestione, dove la presenza dello Stato appare quasi del tutto inesistente.