Le vittime curde della guerra all’Isis
Da Silvan a Soruc, un viaggio verso quelle curde simbolo delle barbarie perpetuate dall’Isis durante l’occupazione di queste aree: Marco Maisano si trova nel Kurdistan iracheno nell’agosto del 2015 a documentare le fasi degli assedi e delle battaglie che segneranno per sempre questi territori.
Bombardamenti, raid, trincee, cecchini, questa parte del Kurdistan è in guerra in quel mese già da un anno contro un nemico emerso improvvisamente e che rischia di attuare una vera e propria pulizia etnica.
Marco Maisano nel suo reportage volge le telecamere anche verso i profughi ospitati nei campi della zona: curdi, yazidi, cristiani, sunniti ed anche sciiti, sono in tanti ad abitare in quei tragici mesi in zone più sicure ma dove, al tempo stesso, la vita stenta a riprendere e dove si aspetta da settimane di poter tornare a casa. Andare in questi campi profughi vuol dire di fatto vedere da vicino i volti più dimenticati di questa guerra.