“Qui piovono 50 razzi al giorno”: nella città martire simbolo dell’invasione

“Qui piovono 50 razzi al giorno”: nella città martire simbolo dell’invasione

Le lingue di fuoco escono dal palazzo colpito da cinque razzi Grad lanciati dai russi su un quartiere periferico di Kharkiv. La seconda città del paese è sempre sotto tiro dell’artiglieria di Mosca, che nelle ultime ore ha falciato 10 civili. Sangue, ma anche vita con una coppia di giovani che ha deciso di sposarsi sulle macerie per ridare speranza alla città fantasma. “Kharkiv non è morta e lo dimostra il nostro matrimonio con la volontà di avere subito dei figli, simbolo di rinascita”, annunciano Anton Sokolov e Natya Gracova abbracciati davanti al palazzo del governatore scarnificato dai missili russi.

Le nozze di guerra stridono con il condominio di sette piani che erutta fumo da ore. I vigili del fuoco puntano un potente idrante, ma non riescono a spegnere del tutto le fiamme, che emergono di nuovo. I Grad si sono infilati nel condominio popolare aprendo varchi nei muri e mandando in frantumi tutte le finestre. La facciata è trasformata in un groviera dipinto di nero dal fuoco dell’incendio. Un inquilino armato di mascherina chirurgica entra nell’edificio in fiamme cercando di raggiungere il suo appartamento sull’ammezzato, ma il fumo è soffocante. “Per fortuna che i razzi sono arrivati al terzo piano, altrimenti sarei morto. Le esplosioni, una dietro l’altra, sono state impressionanti”, racconta Pavel.

Nel condominio accanto, sempre uguale di stampo sovietico, pure colpito dai razzi, sono scappati quasi tutti. “Venite a vedere l’amicizia con il popolo russo” invita con un sorriso amaro Alexander, in maglietta mezze maniche. “Questo era il mio appartamento. Adesso è distrutto e non possiamo fare altro che andarcene salvando quello che è possibile portare via”, spiega entrando nella casa annerita dal fuoco. Nei piani superiori l’incendio è ancora vivo. Alexander rispunta sulle scale con un fagotto enorme, pieno di roba, caricato in spalla.


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Matrimonio di speranza

Domenica, come se la vita scorresse normale, Anton e Natya, hanno dato appuntamento ai giornalisti davanti ad una chiesa ortodossa, in uno dei parchi della città, danneggiata dai bombardamenti. A pochi passi dal palazzo austero dell’Sbu, i servizi di sicurezza ucraini, fatto a pezzi dai missili russi. Lei è infermiera in un reparto oncologico e lui dentista. Si sono innamorati due anni fa e hanno deciso di sposarsi adesso per inviare un segnale di forte speranza al mondo. “La mia sposa ha deciso di tagliarsi i capelli zero, come i suoi pazienti che devono fare la chemioterapia dimostrando che le donne sono belle comunque”, spiega il marito promesso. Velo, abito bianco, giubbotto nero e scarponi in stile militare, Natya è emozionata e balla con Anton, in camicia bianca e giacca grigia una struggente canzone davanti al palazzo del governatore colpito dai russi. “Non dobbiamo avere paura. Noi vogliamo uscire dai rifugi per aiutare chi è più fragile e non ce la fa”, spiega il promesso sposo.

L’immagine più forte ed emblematica è la coppia immortalata in mezzo alle macerie di una città dove piovono 50 razzi al giorno e oltre mille case sono state distrutte dai bombardamenti. Poi Natya e Atnon scendono in una stazione-rifugio della metropolitana dove i vagoni sono stati trasformati in dormitorio dagli abitanti di Kharkiv. Il sindaco, Igor Terekhov, celebra le nozze di guerra con tanto di anelli, palloncini e brindisi finale.

“Mosca pronta a conquistare Kharkiv”

Sul campo i bombardamenti non si fermano: i piccoli crateri provocasti dalle proibite bombe a grappolo si mescolano al sangue di morti e feriti. La raffica di schegge a mezz’aria ha colpito ancora un quartiere periferico e popolare. Sette persone sono state uccise poco prima del coprifuoco. Si erano ritrovate nei cortili in mezzo ai palazzi per scambiare due parole o portavano a passeggio il cane. I feriti sono 34, compresi tre bambini in gravi condizioni. Le forze di Putin, dopo la ritirata da Kiev, sono ripiegate in Bielorussia. Parte delle truppe stanno procedendo via treno verso il confine a 39 chilometri da Kharkiv. Secondo lo stato maggiore ucraino Mosca mobilita nuovi gruppi di battaglia e forze di riserva per concentrarsi sull’Ucraina orientale dal Donbass e forse fino a Odessa. Il portavoce del ministero della Difesa, Oleksandr Motuzyanyk, non ha dubbi: “Gli sforzi principali del nemico riguardano la ripresa delle operazioni offensive per circondare le forze ucraine e conquistare la città di Kharkiv”. Nelle ultime 24 ore le cannonate sono in aumento alle porte della seconda città del paese.