Bosnia: nel sottosuolo
Non solo guerra, non sono conflitto, non solo mine e fosse comuni forse ancora sepolte da qualche parte: il sottosuolo della Bosnia presenta anche rifiuti, scorie, fonti di inquinamento che rendono il paese balcanico tra i meno puliti al mondo. Ad addentrarsi in questo mondo sotterraneo è, nel settembre 2018, Giovanni Masini. Al suo fianco, il fotografo Ivo Saglietti. Secondo l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a causa dell’inquinamento in Bosnia muoiono almeno dieci persone al giorno. Una media inaccettabile, tra le più alte in Europa.
Un contesto dovuto alle eredità del conflitto degli anni ’90, che ha impedito uno sviluppo ed una modernizzazione delle imprese principali sia pubbliche che private. Ma anche il fatto che la Bosnia dipende, ancora oggi, in larga parte del carbone quale primaria fonte di energia. Ma soprattutto, il fatto che sotto il terreno negli anni si è nascosto di tutto. In qualche modo, il paese balcanico è stato spesso utilizzato come discarica di ogni tipo: rifiuti pericoloso, scorie, rifiuti industriali. Viaggiare nel mondo sotterraneo della Bosnia, equivale a percorrere un vero e proprio girone dantesco.
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PARTE 1
Srebrenica, la strage insepolta
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PARTE 2
Migranti, la rotta per l’Italia passa dalla Bosnia
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PARTE 3
Tuzla, il lago che uccide
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PARTE 4
Il Paese più inquinato d’Europa
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PARTE 5
La città che soffoca
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PARTE 6
Srebrenica, ne mancano ancora mille
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PARTE 7
Il ritorno della Mezzaluna
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