Betlemme si prepara quest’anno ad un Natale diverso da solito. La città simbolo della Natività, in cui ogni dicembre si riversano migliaia di persone provenienti dall’estero o dalle aree circostanti, si troverà vuota come non mai. La piazza Manger, generalmente piena di bancarelle, fedeli o semplici curiosi desiderosi di condividere lo spirito delle festività natalizie sarà quasi del tutto vuota, illuminata da luci e decorazioni che solo pochi potranno vedere.

A causa del coronavirus e dell’aumento del numero dei contagi in Israele e nella West Bank, l’Autorità Nazionale Palestinese così come il Governo di Tel Aviv hanno imposto forti limitazioni agli spostamenti dei propri cittadini e vietato l’arrivo di turisti dall’estero. L’Anp ha anche imposto un nuovo coprifuoco dalle 19 fino alle 6 nell’area della Cisgiordania sotto la propria giurisdizione – di cui la stessa Betlemme fa parte – riducendo ulteriormente le possibilità di procedere con i festeggiamenti e le celebrazioni religiose.

La situazione sanitaria in Palestina, purtroppo, non permette allentamenti. Il numero dei casi continua infatti ad aumentare giorno dopo giorno e le autorità temono che le festività possano contribuire alla diffusione incontrollata del virus. Ma il sindaco di Betlemme e il suo vice non vogliono cedere allo sconforto: “Il Natale sarà celebrato. Il Natale non sarà cancellato”, ha assicurato il primo cittadino, Anton Salman. “Il Natale da Betlemme sarà un messaggio di speranza per il mondo. Ci riprenderemo da questa pandemia”. In un video diffuso su Facebook, il sindaco ha poi spiegato ai cittadini le regole da rispettare nei prossimo giorni, aggiungendo che il 14 dicembre la Municipalità decidere come procedere e quali misure adottare.

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L’idea, per ora, è quella di limitare il più possibile le celebrazioni in presenza e utilizzare lo streaming, lì dove possibile. La stessa accensione dell’albero di Natale eretto ogni anno in piazza Manger, uno degli eventi più importanti e che segna l’effettivo inizio delle festività, si è svolta alla presenza delle sole autorità municipali e dei rappresentanti delle comunità religiose. Restrizioni ancora più forti sono previste per la Messa di Natale: secondo le prime indicazioni, sarà stilata una lista delle poche persone autorizzate a prendervi parte e che dovrebbe includere unicamente leader religiosi e pochi diplomatici stranieri. La celebrazione quindi sarà chiusa al pubblico, ma le autorità locali assicurano che verrà trasmessa online per i fedeli di tutto il mondo.

“Quest’anno il Natale sarà meno festoso del solito a causa delle restrizioni, come in ogni altra parte del mondo”, ha dichiarato alla stampa Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. “La legge civile potrà anche proibirci di festeggiare come vorremmo, ma nessuno ci impedirà di esprimere il vero significato del Natale, che è un atto di amore”.

Le parole di speranza del patriarca, però, non rassicurano i commercianti locali. Ogni anno circa 17 mila persone giungono a Betlemme per le feste natalizie, garantendo all’economia locale un’entrata sostanziosa. Solo 3mila persone si era già registrate per poter assistere dal vivo all’accensione delle luci dell’albero di Natale, prima che il coronavirus bloccasse ogni spostamento.Quest’anno, quindi, hotel, ristoranti e negozi di souvenir sono stati costretti a lasciare le serrande abbassate, in attesa di tempi migliori. Ma i commercianti non solo gli unici a soffrire. Celebrare il Natale a Betlemme è importante principalmente da un punto di vista spirituale per i tanti fedeli che a dicembre si recano nella città santa per poter festeggiare con la propria comunità la nascita di Gesù. Una mancanza che pesa ancora di più dopo che già le celebrazioni pasquali in Terra santa – e nel resto del mondo – sono state bloccate a causa della pandemia.