Rito suggestivo, momento di fede tra i più sentiti ed intensamente vissuti nel mondo, di certo un qualcosa che richiama l’attenzione di milioni di persone. Il riferimento è all’Hajj, il pellegrinaggio che ogni musulmano deve compiere almeno una volta nella vita a patto che abbia le disponibilità economiche e le condizioni di salute lo consentano. Il pellegrinaggio dell’Hajj si svolge in un momento preciso dell’anno, ossia dall’ottavo al tredicesimo giorno dell’ultimo mese del calendario islamico. Quest’anno il periodo cade tra il 19 ed il 23 agosto, dunque è in pieno svolgimento. Se il periodo del pellegrinaggio varia, seguendo il calendario gregoriano, rimane fisso invece il luogo in cui si svolge: la città sacra di La Mecca

In Arabia Saudita attesi due milioni di fedeli

La Mecca è la città Santa dei musulmani, il luogo verso cui ci si rivolge durante le preghiere. Effettuare l’Hajj è un obbligo importante e perentorio per i musulmani ed è il quinto pilastro della religione islamica. Per i sauditi, che hanno in custodia i luoghi sacri di La Mecca, l’Hajj è un onore ma anche un onere. Ogni anno le autorità saudite devono gestire un flusso imponente di persone che si riversano nella città santa. L’organizzazione dell’Hajj non è semplice e richiede uno sforzo economico e logistico non indifferente. 

Quest’anno sono due milioni i fedeli attesi a La Mecca, in gran parte sono già arrivati. I pellegrini arrivano da tutto il mondo, il flusso durante i giorni dell’Hajj è costante oltre che notevole. Aeroporti, vie di comunicazione ed arterie principali appaiono luoghi presi letteralmente d’assalto, quest’anno le autorità saudite hanno anche predisposto piccoli locali per permettere ai fedeli di poter riposare a ridosso dell’edificio sacro. Infatti la tappa finale dell’Hajj è la grande mosche di La Mecca, al cui interno vi è la Ka’bah. Si tratta di un edificio di forma cubica di color nero, all’interno del quale vi è la venerata pietra nera. Si tratta del cuore della fede musulmana, i luoghi più sacri ed importanti attorno cui si riversano ogni anno in questo periodo milioni di pellegrini. 

La Ka’bah esiste già in epoca pre islamica, ma è direttamente il profeta Maometto ad introdurne il culto e la venerazione fissando per l’appunto l’Hajj come quinta colonna della fede islamica. Hajj in arabo può essere tradotto come “dirigersi verso”, indicando per l’appunto il cammino del fedele verso La Mecca e verso i luoghi sacri. L’Hajj, oltre ad essere un pellegrinaggio verso un determinato luogo, è anche un momento di preghiera e riflessione e viene considerato anche un periodo di purificazione. 

I risvolti politici dell’Hajj

Oneri certamente, ma anche possibilità di grande influenza politica per i Saud: controllare La Mecca e, con essa, avere le chiavi dei luoghi più santi dell’islam pone l’Arabia Saudita in posizione di importante forza all’interno del mondo arabo ed islamico. Nel 2016 Riad per esempio ha vietato agli iraniani di entrare in Arabia Saudita e dunque di partecipare all’Hajj. Nel pieno del braccio di ferro e dello scontro interno tra le due potenze regionali, i Saud hanno cercato di utilizzare l’Hajj come arma per mettere in difficoltà il governo di Teheran ed i fedeli iraniani. 

Forze di sicurezza schierate per l'Hajj (LaPresse)
Forze di sicurezza schierate per l’Hajj (LaPresse)

Un altro caso che strettamente lega il possesso di La Mecca, e dunque l’importanza di poter organizzare l’Hajj, riguarda lo scontro con i Fratelli Musulmani, i quali hanno proprio nella volontà di togliere La Mecca dalle mani dei Saud un motivo di scontro, ben evidente, con la casa reale saudita. Il braccio di ferro con il Qatar parte anche da qui: Doha finanzia, assieme alla Turchia, i Fratelli Musulmani. 

Ma l’Hajj rimane prima di tutto un evento di fede, uno dei più suggestivi al mondo. Fino al 23 agosto milioni di pellegrini invaderanno pacificamente le strade di La Mecca fino ad arrivare alla grande moschea della città Santa. Si tratta di uno dei riti più antichi di sempre, capace di sopravvivere per secoli fino ai nostri giorni. 

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