La Chiesa cattolica tedesca, rivisitando se stessa, ambisce a modificare il palinsesto dottrinale di Roma, nel senso della Santa Sede. Nella Germania del cardinale Reinhard Marx, che è un ultra-progressista ed un filo-Ong, è in corso un Sinodo biennale che intende apportare riforme significative tanto dal punto di vista dottrinale quanto dal punto di vista gestionale.

La diocesi di Essen, una delle più progressiste nel contesto teutonico, si sta distinguendo per l’atteggiamento propositivo. E tutto questo prescinde dalle preoccupazioni del Vaticano, che ha già esposto più di qualche perplessità per l’iniziativa interna, una sorta di concilio, della realtà episcopale della Germania. Come abbiamo già avuto modo di spiegare, la materia della morale cristiano-cattolica è sì riformabile, ma solo dalla Chiesa universale, dunque dal papa. In Germania pensano tuttavia di poter procedere in maniera autocefala, senza badare troppo a quello che accade dalle parti di piazza San Pietro. Si è arrivati a parlare di “scisma”.

Gramscianamente parlando, si direbbe che la Chiesa cattolica tedesca stia cercando di far passare dei messaggi attraverso i canali che lo sviluppo informatico mette a disposizione. Da Essen, in questo senso, è partita un’iniziativa volta a sfruttare Youtube per comunicare all’interno ed all’esterno le intenzioni rivoluzionarie dell’ambiente ecclesiastico. Quattro protagonisti in video per quattro velleità dottrinali ed organizzative: l’iniziativa della diocesi teutonica è stata ripercorsa pure da La Verità. Ovviamente uno degli accenti riguarda il rapporto tra dottrina ed omosessualità, ma c’è spazio pure per la propagandata omologazione gerarchica tra i ruoli femminili e quelli maschili all’interno del contesto ecclesiastico. Su questo aspetto papa Francesco è apparso aperturista. Poi c’è addirittura un consacrato che fornisce un assist alla cosiddetta teoria gender: “Noi vogliamo una Chiesa che non si interessi al sesso biologico delle persone, ma alla chiamata di Dio. Indipendentemente dal fatto che uno sia un uomo, una donna o un diverso”, afferma nel corso del filmato che lo riguarda.

Dalla benedizione alle coppie Lgbt passando per l’accesso ai sacramenti delle stesse e dei loro figli: la realtà cattolica tedesca, almeno in larga parte, spinge per quella che il “fronte tradizionale” ritiene essere una vera e propria “protestantizzazione”, nel senso della omologazione alla Chiesa protestante. Dal punto di vista squisitamente politico, l’episcopato teutonico in questi anni si è appiattito sull’accoglienza dei migranti, sull’ambientalismo (c’è stato anche un incontro formale tra il cardinale Marx ed il partito dei Verdi) e sulla difesa della Unione europea. Il disegno, insomma, non è solo dottrinale, ma anche politico.

Le anime conservatrici sono scandalizzate ma, per quanto persista l’azione di più di qualche sacca di resistenza capitanata per esempio dal cardinale ed ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Gherard Mueller, i tedeschi continuano a procedere nella direzione individuata ormai un anno fa, con il dibattito che ha preceduto l’inizio del Sinodo interno. Esiste un doppio binario: uno riguarda la Chiesa cattolica del futuro, l’altro il tipo d’impostazione da preferire in chiave ideologica, con la spiccata preferenza che viene riservata alle realtà di centrosinistra che operano nel consesso europeo.

In questo senso, il favour o comunque la mancata contrarietà alla proliferazione del gender rappresenta un simbolo dell’avvenire ecclesiale: “Da tanti anni sono lesbica e convivo con una donna…E immagino una Chiesa futura che si distacchi dal suo insegnamento morale e guardi al valore del singolo”, dice nel video dedicato all’argomento una parrocchiana di Essen, così come si legge sulla fonte sopracitata. Un “distacco” che procede a passi spediti e che non riguarda soltanto il Catechismo, ma anche il rapporto tra gli episcopati nazionali e il Vaticano, dove il papa sembra aver perso parte del potere che gli consentirebbe di frenare fughe in avanti come quella teutonica. La sensazione è che l’esito del Sinodo interno possa alimentare un effetto domino in grado di sconvolgere le logiche e le dinamiche cui siamo stati abituati in relazione al cattolicesimo occidentale.





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