raccolti di 5000
giorni rimasti
Dopo aver documentato l’avanzata dell’Isis e la guerra contro il Califfato, nel luglio del 2017 Fausto Biloslavo torna in Iraq per realizzare un reportage sulla fine dello Stato islamico. Mosul, pur se distrutta e quasi rasa al suolo, è adesso libera dai miliziani jihadisti, non sventolano più bandiere nere e i vessilli iracheni tornano ad essere appesi nelle sedi istituzionali. Una vita che prova lentamente a tornare in regioni che per anni hanno visto l’autentico orrore della vita sotto il califfato. Ma non tutto è semplice: interi quartieri non esistono più, molti profughi non si fidano ed ancora non ritornano all’interno delle proprie case. Biloslavo descrive la situazione di vero e proprio limbo in cui versa questa parte dell’Iraq.
Dopo aver documentato l’avanzata dell’Isis e la guerra contro il Califfato, nel luglio del 2017 Fausto Biloslavo torna in Iraq per realizzare un reportage sulla fine dello Stato islamico. Mosul, pur se distrutta e quasi rasa al suolo, è adesso libera dai miliziani jihadisti, non sventolano più bandiere nere e i vessilli iracheni tornano ad essere appesi nelle sedi istituzionali. Una vita che prova lentamente a tornare in regioni che per anni hanno visto l’autentico orrore della vita sotto il califfato. Ma non tutto è semplice: interi quartieri non esistono più, molti profughi non si fidano ed ancora non ritornano all’interno delle proprie case. Biloslavo descrive la situazione di vero e proprio limbo in cui versa questa parte dell’Iraq.