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Una volta si diceva che il miglior modo di celare qualcosa fosse di “nasconderlo in piena vista”. A Yandex Maps, il contraltare russo del ben noto servizio di mappatura satellitare della superficie terrestre Google Maps, non la pensano così. Almeno per quanto riguarda la Turchia ed Israele, per il momento.

Come rivelato da un articolo pubblicato dalla Fas (Federation of American Scientist), il sistema russo di geolocalizzazione e mappatura satellitare ha infatti “offuscato” tutte le installazioni militari, di ogni dimensione e scopo, di Turchia e Israele, siano esse basi aeree, bunker, depositi di munizioni o semplici edifici all’interno di città.

Perché Yandex ha offuscato le basi?

La decisione di Yandex di offuscare le immagini satellitari di più di 300 installazioni militari di Israele e Turchia deriva con ogni probabilità, come riferisce l’autore dell’articolo, da una decisione dei rispettivi governi: l’opera di occultamento ha sicuramente richiesto un grande dispendio di tempo (e risorse) per pensare che la compagnia russa abbia preso questa decisione autonomamente.

Se però la decisione da parte di Israele si pone nel solco di una tradizione anche istituzionalizzata, quella della Turchia ci appare quantomeno opinabile se non controproducente. Prima di addentrarci nella spiegazione di questo aspetto può essere interessante soffermarci sul caso israeliano.

Tel Aviv gode di un particolare regime per quanto riguarda la ricognizione satellitare per scopi civili come può essere quella utilizzata da Yandex, Google Maps o Google Earth. Una legge americana del 1997, nota come emendamento Kyle-Bingaman, proibisce alle compagnie Usa di pubblicare immagini satellitari di Israele ad una risoluzione maggiore di quella commercialmente disponibile, questo significa, in sostanza, che non possono venire pubblicate fotografie con una definizione migliore di 2 metri.

Risulta evidente dando un semplice sguardo ad una qualsiasi città israeliana e facendo un raffronto della risoluzione delle immagini rispetto ad una qualsiasi altra città di un altro Paese: in quelle di Israele si fa fatica a distinguere le auto parcheggiate mentre nelle altre è possibile distinguere bene rispetto al fondo perfino le persone.

Yandex, pur non essendo soggetta a questo provvedimento made in Usa, ha comunque scelto di mantenere la stessa politica riguardo allo Stato battente la stella di David. Da un lato perché, sostanzialmente, la prassi americana è stata istituzionalizzata a livello globale per consuetudine, dall’altro perché, a livello di rapporti politici, non intende irritare il governo di Tel Aviv fornendo immagini ad alta risoluzione che potrebbero essere utilizzate dai nemici di Israele per compiere attentati o altre azioni belliche come il lancio di missili.

Le controversie

Yandex però, non si è limitata solamente ad abbassare la risoluzione delle immagini satellitari, ma ha del tutto offuscato qualsiasi installazione rendendola praticamente invisibile in dettaglio.

Questo però, per quanto riguarda Israele e la Turchia, permette di riconoscerle immediatamente ad una prima superficiale ricognizione delle immagini.

Andando a guardarle, infatti, spiccano immediatamente i punti sensibili proprio perché completamente censurati e sebbene spesso non si sia a conoscenza della tipologia di installazione – base aerea, bunker, edificio comando o altro – è comunque possibile, con una ricerca incrociata su altri siti, capirne la natura.

Questo discorso vale ancora di più per la Turchia che non è mai stata tutelata da un provvedimento di “risoluzione ridotta” come per Israele. Facendo un raffronto, ad esempio, delle immagini della base Nato di Incirlik prese da Yandex e da Google Earth, si capisce bene di che si tratta: sul sito russo la base è totalmente invisibile, mentre su quello americano è possibile vedere i dettagli con la stessa risoluzione del resto del Paese.

Una tecnica diffusa

Ad onor del vero la tecnica di abbassare la risoluzione delle immagini satellitari di installazioni militari non è prerogativa del sistema russo Yandex.

Se andiamo a dare uno sguardo in Europa noteremo, ad esempio, che anche per il Belgio è stato preso lo stesso provvedimento.

Le immagini delle basi aeree di Weelde e di Beauvechain risultano infatti meno definite rispetto al resto. Questa scelta è da imputare, con ogni probabilità, ad una decisione di Bruxelles. 

Scelta però non condivisa da altri membri della Nato. In Olanda le basi degli F-16 di Volkel e Leeuwarden sono perfettamente visibili, stesso discorso per la base Nato tedesca di Ramstein o per la nostra base di Ghedi (Bs) dove rispettivamente sono ben visibili i C-17 americani ed i nostri Tornado parcheggiati nelle piazzole di sosta.

Anche la Russia ha optato per la medesima scelta – le installazioni in Crimea o gli aeroporti militari disseminati lungo tutto il territorio sono perfettamente visibili con un buon dettaglio – ma se andiamo a guardare con attenzione alla Siria, sebbene Mosca abbia deciso di non offuscare le proprie installazioni di Tartus e Khmeimim come fatto per la Turchia e Israele, possiamo notare che la risoluzione dell’intero Paese è sensibilmente inferiore rispetto a quella standard. 

Effetti indesiderati

Questa decisione di offuscare completamente le installazioni militari ha portato con sé un effetto indesiderato che è facilmente intuibile e naturalmente consequenziale: catturare immediatamente l’interesse di un osservatore.

Se un profano davanti ad una immagine a risoluzione omogenea potrebbe passare oltre e non accorgersi di quanto sta visionando, al contrario davanti ad una censura così evidente è naturalmente portato a concentrare la propria attenzione su quel punto.

Pertanto il vecchio adagio che consigliava di nascondere in piena vista qualcosa che si desidera celare, resta sempre il migliore in questo caso, in quanto la ricognizione satellitare per scopi civili ha comunque una risoluzione tale da non dare spazio a grossi problemi di sicurezza per quanto riguarda la minaccia terroristica, più di quanto se ne possano avere da una semplice ricognizione sul campo effettuata personalmente.