Cina e Russia da una parte, Principato di Monaco e San Marino dall’altro. Superpotenze e microstati. Da un lato, la nazione più popolosa del pianeta, nonché seconda economia mondiale, e quella più vasta, entrambe potenze nucleari. Dall’altra, due piccoli Paesi arroccati nel cuore dell’Europa meridionale su pochi chilometri quadrati di superficie. Ma le rotte della diplomazia e della geopolitica sono, in molti casi, difficilmente prevedibili.

E San Marino e Montecarlo, per la loro posizione geografica e il loro status di Paesi neutrali nel cuore del sistema euroatlantico, assumono un’importanza maggiore nell’ottica di Cina e Russia. Che politicamente ed economicamente faticano a trovare sponde nel Vecchio Continente. Dunque, per importanti ragioni strategiche, nessuna opportunità va sottovalutata.

Con Xi Jinping il 5G Huawei sbarca sul Mediterraneo

Nell’intermezzo tra la sua visita in Italia e il suo arrivo a Parigi, ove è stato ricevuto dal presidente Macron, Xi Jinping ha dedicato del tempo anche a Montecarlo. Non è stata solo l’occasione per siglare nuovi accordi per investimenti comuni nell’ecologia e nello sport, le due passioni del principe Alberto II che Xi si è detto pronto ad incentivare, ma anche una vetrina importante per l’espansione dell’influenza cinese in Europa. Montecarlo è, infatti, il regno del 5G targato Huawei.

Lo sbarco di Xi dall’Italia, fa notare l’Huffington Post, “è avvenuto direttamente in quel Principato di Monaco che non aveva mai assistito a una visita ufficiale di un presidente cinese e che nel 2019 sarà il primo stato esterno alla Cina con una copertura 5G assicurata al cento per cento da Huawei. Lo staterello di 38.000 abitanti ha firmato nel 2018 l’accordo economico ed Alberto II ha aperto le porte al gigante cinese delle tlc che la Casa Bianca teme possa essere utilizzato da Pechino per lo spionaggio delle comunicazioni”.

Per Xi e l’Impero di Mezzo, dunque, il Principato rappresenta una vetrina di importanza fondamentale. Manifestazione della competitività della Cina nella corsa tecnologica globale. Avamposto europeo della proiezione tecnologica del Dragone. E anche Alberto II può dirsi soddisfatto, in quanto l’accordo con Huawei rappresenta un vantaggio per trasformare la Rocca in una smart city e, al tempo stesso, condizionare il dibattito in corso in Francia, dove le discussioni su un possibile bando al 5G cinese sono accese e combattute e un cui attore tecnologico di prima importanza, Iliad, possiede il 55% di Monaco Telecom.

Lavrov a San Marino, in attesa di Putin

Da una rocca a un’altra: mentre si perfezionava la tournée europea di Xi Jinping il ministro degli Esteri russo Lavrov è giunto sul Monte Titano per incontrare i maggiori esponenti del governo di San Marino, compresi i Capitani Reggenti Mirco Tomassoni e Luca Santolini.

“È la prima volta nella storia che un esponente del governo russo visita la piccola Repubblica. La coincidenza con il viaggio di Xi può essere casuale, o magari no. Con un’Italia un po’ accerchiata dalle critiche dei suoi alleati, d’oltreoceano ed europei, un ministro degli Esteri non ostile fa comodo”, fa notare Piccole Note.

E del resto Lavrov ha reso, con grande dignità istituzionale e rispetto, un importante tributo all’atteggiamento della piccola e antica repubblica nei confronti di Mosca, parlando nell’udienza di Palazzo Pubblico: “Apprezziamo il fatto che San Marino, nonostante le pressioni esercitate sulla Repubblica dall’esterno, non abbia aderito alla spirale sanzionatoria anti russa promossa da Bruxelles, su dirette istruzioni di Washington. Questo approccio autonomo e pragmatico del vostro Paese, che favorisce lo sviluppo ulteriore dei nostri legami economico-commerciali e finanziari, merita il più profondo rispetto”.

Molti osservatori sammarinesi si aspettano in cambio investimenti russi sul territorio, visto che il Titano negli ultimi anni con una classe politica rinnovata e giovane, sta pagando una forte crisi economica che ha visto il dimezzamento del numero delle banche e delle imprese: la firma di un memorandum d’intesa con Mosca al termine della visita di Lavrov va in direzione di una maggiore sinergia economica tra i due Stati.

“Nel documento, entrambi i Paesi auspicano una sempre maggiore e vantaggiosa cooperazione in ambito turistico, economico, finanziario e accademico che sia favorevole alla crescita di entrambe le realtà”, sottolinea la Tv di Stato sanmarinese. Mentre le diplomazie hanno aperto a un nuovo, fondamentale viaggio: quello di Vladimir Putin nella Repubblica del Monte Titano, previsto per giugno.

La strategia di Cina e Russia

Ogni cuneo posto nel sistema di alleanze e nella convergenza dell’Occidente è, per Cina e Russia, fonte di proficui dividendi strategici. Una presenza finanziaria forte della Russia a San Marino o lo sbarco cinese nel 5G monegasco non sono affatto da rubricare come avvenimenti marginali, ma inseriti nel quadro di una strategia più ampia. Come spine nel fianco, Monaco e San Marino potrebbero in futuro ricordare a Europa e Stati Uniti la potenzialità della proiezione in politica estera delle due potenze.

San Marino, in particolare, non è nuova a questa situazione di indipendenza diplomatica: nel corso della grande storia del Novecento, infatti, vi è stato anche spazio in passato per l’esistenza di un governo social-comunista a San Marino nel pieno della Guerra fredda, rovesciato nel 1957 da un sommovimento interno che, per le forzature istituzionali che lo accompagnarono, può essere definito un vero e proprio colpo di Stato (i cosiddetti “fatti di Rovereta” di cui ha scritto con dovizia di particolari Eurasia). Nel momento in cui le rivalità internazionali e le politiche di potenza acquisiscono una dimensione notevole, anche Paesi piccoli e apparentemente marginali possono, per motivi tattici, divenire a loro modo rilevanti. La storia testimonia di non essere finita chiamando a giocare il loro ruolo anche microstati come Montecarlo e San Marino.

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