A una settimana dal decisivo summit dei capi di Stato e di governo del 23 aprile, Ursula von der Leyen torna a promettere che la Commissione europea e il Consiglio europeo stanno lavorando a una “enorme iniziativa per gli investimenti”, che avverrà “attraverso il bilancio dell’Ue” e che avrà un ordine di grandezza non di “miliardi”, ma di “trilioni”, cioè migliaia di miliardi. È ciò che ha dichiarato la presidente della Commissione Europea in conferenza stampa a Bruxelles a fianco del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos.
Le promesse vuote di von der Leyen
“Fino ad oggi”, ha sottolineato Ursula von der Leyen, “più di tre trilioni di euro sono stati mobilitati nell’Ue per combattere la crisi economica”. “Certo”, ha poi sottolineato la presidente, per sostenere le rispettive economie gli Stati “dovranno contrarre debiti, ma attivando la clausola generale di salvaguardia noi glielo consentiamo. E un periodo di crisi e devono poter iniettare liquidità nelle loro economie: quindi fatelo, per favore”. Ursula von der Leyen cita poi il Sure, da lei definito “uno strumento forte per dire alle imprese con sé la loro forza lavoro”.
Le imprese, grazie ai vari programmi nazionali sostenuti da Sure, “terranno le persone con sé, in modo da non perdere conoscenza preziosa sui processi di produzione e sui processi innovativi, conoscenza di cui avremo bisogno nel momento in cui l’economia ripartirà”. Oltre alla Banca Europea degli Investimenti, la Presidente della Commissione Ue spiega che si sta lavorando “al nuovo bilancio dell’Unione europea” un “bilancio europeo che, con tutta la sua potenza, sia in grado di raccogliere il denaro necessario ad una enorme iniziativa per gli investimenti, che avverrà attraverso il bilancio europeo”. Belle parole ma pochi fatti, tanto per cambiare. Vediamo perché.
Ma i rubinetti rimangono chiusi
Come nota Repubblica, infatti, von der Leyen si guarda bene dal nominare il Recovery Fund, la proposta ideata dalla Francia e sostenuta dall’Italia di un Fondo che vada sui mercati per raccogliere i soldi necessari alla ripartenza, magari usando come garanzia proprio il bilancio Ue. Nel quale verserebbe i proventi per permettere a Bruxelles una serie di programmi per la ripresa economica. La presidente della Commissione europea non fa inoltre chiarezza sui tempi per rilanciare l’economia e, come scrive anche Repubblica, si nasconde dietro ai “3000 miliardi” già stanziati da governi e Ue e si limita a dire che “altre misure arriveranno”. Davvero poco.
Piuttosto vago anche Charles Michel, secondo il quale “la strategia europea per la ripresa” deve “avere come priorità la “riparazione del mercato unico europeo” e lo “sviluppo di un’imponente strategia d’investimento”. Il Presidente del Consiglio europeo ha poi aggiunto che “il mercato unico è un bene comune Ue, è il cuore pulsante dello sviluppo europeo e della capacità di coesione sociale. E’ stato danneggiato e colpito dalle decisioni prese” dai paesi per ragioni sanitarie. Nel frattempo, il premier Giuseppe Conte ha già cambiato la sua linea sul Mes e specifica che, in un passaggio del suo intervento pubblicato sui social, “bisognerà attendere prima di valutare se questa nuova linea di credito sarà collegata a meccanismi e procedure diversi da quelli originari. Se questo nuovo strumento finanziario presenterà caratteristiche effettivamente differenti dal Mes, per come finora utilizzato”.