Vladimir Putin tornerà in Italia nel corso dell’estate. Lo ha annunciato il consigliere Yury Ushakov, precisando che i preparativi sono in corso. “Stiamo pianificando per questa estate, non posso ancora darvi un arco temporale ma questo è nei piani del presidente”. La visita di Putin nel nostro Paese, ha spiegato all’agenzia russa Tass l’ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano, “sarà un evento importante” che “permetterà di continuare il dialogo su questioni bilaterali e internazionali”.

Come sottolinea l’ambasciatore, “gli ultimi mesi sono stati intensi dal punto di vista delle visite ufficiali” fra Italia e Russia. Lo scorso ottobre, infatti, a Mosca si è recato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte mentre all’inizio del 2019, nella capitale della Federazione Russa sono arrivati i Presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Spero che avremo presto la possibilità di dare il benvenuto al presidente Vladimir Putin – ha spiegato l’ambasciatore Terracciano ai giornalisti russi – la decisione di visitare il nostro Paese che è stata da poco confermata. L’arrivo del leader russo rappresenterà una conclusione spettacolare di questa serie di visite”.

Il presidente russo Vladimir Putin in Italia

L’indiscrezione che girava da settimane circa l’imminente visita del leader russo nel nostro Paese è stata dunque confermata in queste ore. Lo scorso ottobre, a Mosca, era stato proprio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a invitare Vladimir Putin in Italia. “L’augurio – aveva detto Conte rivolgendosi a Putin, durante la visita ufficiale di ottobre – è che possa venire in Italia al più presto. Non vorrei che il popolo italiano pensasse che lei non gli presta attenzione”.

“Malgrado il contesto internazionale delicato siamo riusciti a confermare l’alta qualità dei nostri rapporti. È stata confermata l’amicizia solida malgrado la difficoltà del momento”, aveva aggiunto il premier convinto di voler esplorare “tutte le potenzialità della cooperazione bilaterale” fra Italia e Federazione Russa. In quell’occasione, il premier ha firmato 13 accordi bilaterali per un valore stimato, in prospettiva, di circa 1,5 miliardi di euro. Accordi che riguardano i settori più disparati, dall’ambiente all’energia, passando per le infrastrutture.

I possibili temi sul tavolo: sanzioni, Libia, scambi commerciali

A novembre, poco dopo la visita ufficiale a Mosca, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è dichiarato favorevole a un ritorno della Federazione Russa al G8. “Ho chiarito alla premier britannica Theresa May che gli accordi di Minsk vanno rispettati e che, ove fossero accertate responsabilità per fatti specifici, è giusto reagire. Ma non condivido le sue perplessità sul ritorno della Russia al G8, perché avere Putin al nostro tavolo faciliterebbe la soluzione di molti dossier”.

Sulle sanzioni, Conte ha precisato: “Le sanzioni sono un mezzo per ottenere qualcosa, non possono trasformarsi in un fine” Nel mio viaggio del 24 ottobre a Mosca ho rafforzato il dialogo con Putin nella prospettiva di un’interlocuzione stabile”. Oltre alle sanzioni, sono innumerevoli i temi che potrebbero essere sul tavolo del prossimo incontro fra il leader del Cremlino e il governo italiano: temi di grande attualità che riguarderanno la cooperazione bilaterale nei settori commerciale, economico, energetico, degli investimenti.

Altro tema che sarà sicuramente discusso durante la visita di Putin in Italia confermata oggi, il dossier riguardante la Libia. “La Russia è fondamentale per la soluzione della crisi libica e Mosca assicurerà il suo rilevante contributo” aveva sottolineato Conte a Mosca, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente russo. E chissà, magari si tornerà a parlare dell’acquisto di titoli di stato italiani da parte del Fondo Sovrano russo.

“Non sono qui per chiedere al presidente Putin di comprare i titoli italiani”, ha tenuto a precisare Conte a ottobre, insistendo però che “i fondamentali dell’economia italiana sono solidi e se il Fondo [russo] volesse procedere in tal senso, farebbe un affare”.

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