America è un magazine pubblicato dai gesuiti degli Stati Uniti e con sede a Midtown, Manhattan. Contiene notizie e opinioni sul cattolicesimo e su come esso si rapporta alla politica americana e alla vita culturale del Paese. In edicola dal 1909, il settimanale, come scrive il Washington Post, rappresenta il punto di riferimento “degli intellettuali liberali e cattolici” degli Stati Uniti. In Italia, tanto per capirci, sarebbe stato il giornale di riferimento della “sinistra” Dc. Negli Stati Uniti però non c’è Ciriaco De Mita e il magazine dei gesuiti si è spinto ben oltre esultando per l’ingresso alla Camera dell’astro nascente dei dem, Alexandria Ocasio-Cortez. Madre portoricana e padre del Bronx, “socialista” e pupilla di Bernie Sanders, rampante icona-fashion , la giovane dem si dichiara cattolica pur essendo ultra-progressista per ciò che riguarda i temi etici e i diritti civili. 

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“Alexandria Ocasio Cortez è appena diventata la donna più giovane eletta al Congresso. Ecco un intervento sulla sua fede cattolica e sull’urgenza di una riforma della giustizia penale” riporta il giornale in un tweet che sta facendo discutere il mondo cattolico, riproponendo proprio un articolo firmato dalla Cortez e pubblicato lo scorso 27 giugno.

I gesuiti Usa tifano per l’abortista Ocasio-Cortez

Come osserva Giuliano Guzzo su La Verità, che cos’ha di tanto curioso e particolare questo endorsement? In fondo si stratta una giovane donna che ha sempre manifestato la propria fede cristiana e cattolica. Di strano c’ è, scrive Guzzo, che Alexandria Ocasio-Cortez, benché ricorra spesso alle citazioni evangeliche, non è esattamente una che fa della fedeltà al magistero della Chiesa la sua bandiera. Anzi. Basta infatti una rapida ricerca per scoprire come la donna sia un’ incallita abortista, che ritiene la “salute riproduttiva” qualcosa di “particolarmente essenziale per tutti gli individui a partire da quelli emarginati, come le donne cisgender e le persone transessuali”.

Tra le priorità dell’attivista 29enne c’è proprio la tutela della comunità Lgbt, che l’ha votata in massa: “Considerati gli attuali attacchi dell’amministrazione ai diritti Lgbtqia+ – scrive – una cosa è chiara: il sostegno e la solidarietà con la comunità Lgbtqia+ è più importante che mai”. A livello federale, osserva, “il nostro Presidente ha revocato l’orientamento che tutelava i diritti degli studenti trans in scuole finanziate a livello federale e minaccia i diritti delle persone trans che intendono prestare servizio militare negli Stati Uniti”.

Notare che l’ex collaboratrice di Bernie Sanders usa l’acronimo completo Lgbtqia+, che comprende anche la difesa degli “intersessuali” – persona che può presentare caratteristiche anatomo-fisiologiche “sia maschili sia femminili” – “asessuali” e il segno “+”, che comprende tutti i più bislacchi generi sessuali non compresi nell’acronimo. 

A favore dell’Equality Act

La nuova “pop-star” del firmamento progressista una volta ha dichiarato che Cristo venne da lei e afferma che le sue posizioni politiche sulla giustizia sono radicate nel Catechismo e nella Preghiera del Signore. È però un’accanita sostenitrice dell’Equality Act, che modificherebbe la legge sui diritti civili esistente – incluso il Civil Rights Act del 1964  e diverse leggi in materia di lavoro del governo federale – per includere esplicitamente orientamento e identità di genere come “minoranze” protette e tutelate dalla legge.

Una proposta di legge fortemente criticata dalla maggioranza delle associazioni cattoliche statunitensi, poiché metterebbe “in discussione le istituzioni religiose, in particolare coloro che credono che il matrimonio sia l’unione tra un uomo e una donna”. In buona sostanza, con l’approvazione dell’Equality Act, coloro che si oppongono al matrimonio tra persone dello stesso sesso potrebbero essere considerati “intolleranti” e le loro posizioni inaccettabili e “discriminatorie”.

Su questo tema l’orientamento della Ocasio-Cortez è chiarissimo: “Alexandria crede nell’urgenza di agire per salvaguardare il sostentamento delle persone Lgbt. A tal fine, Alex sosterrà una legge come l’Equality Act, che amplierebbe la vigente legge sui diritti civili per rendere illegale la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere”. La domanda a questo punto è: Alexandria Ocasio-Cortez è davvero una voce del mondo cattolico americano? Alla luce di tutto questo, è davvero difficile comprendere l’appoggio dei gesuiti