Con un “messaggio di emergenza” diramato questa notte, le ambasciate di Stati Uniti ed Israelehanno invitato i propri cittadini presenti in Turchia, ad abbandonare il paese per attentati ritenuti imminenti. Dallo scorso gennaio sono stati quattro gli attentati suicidi avvenuti in Turchia, l’ultimo in ordine di tempo ad Istanbul, il mese scorso. Nel “messaggio di emergenza” emanato dall’ambasciata degli Stati Uniti, si invitano gli americani a lasciare immediatamente il paese “per minacce credibili nelle zone turistiche di Istanbul ed Antalya”. Attentati imminenti, comunicano anche dall’ambasciata di Israele, “piazze e luoghi turistici di tutto il paese potrebbero essere i bersagli di un attacco terroristico”. In un precedente comunicato dell’antiterrorismo israeliano, la minaccia è stata definita di livello 2, cioè “concreta e reale”. Israele aveva emanato lo stesso livello di allerta anche il 28 marzo scorso. Poche ore fa, tre persone sono rimaste leggermente ferite dopo l’esplosione di una piccola granata stordente non letale nel quartiere centrale di Mecidiyekoy, ad Istanbul. Tre diversi attacchi nella capitale Ankara nel corso degli ultimi sei mesi hanno ucciso più di 170 persone. Lo scorso gennaio, in un altro attacco nella città vecchia di Istanbul, nel quartiere di Sultanahmet, sono stati uccisi 12 turisti tedeschi ed uno peruviano.Il 29 marzo scorso, il Pentagono ha ordinato a tutti i familiari dei militari e ai civili presenti presso la struttura di Incirlik ed in altre due piccole basi in Turchia, di abbandonare immediatamente il paese per minacce terroristiche. L’ordine di partenza obbligatoria, annunciato dal Dipartimento di Stato, riguardava anche tutti i dipendenti del Dipartimento della Difesa assegnati a Incirlik, così come quelli nelle basi più piccole ad Izmir e Mugla. Tutti i familiari degli americani presenti in Turchia hanno abbandonato il paese entro le 12 del giorno successivo. Evacuati anche 770 dipendenti e tutti i 287 animali posseduti dagli americani presenti in Turchia.Presso la base di Incirlik, a circa dieci miglia dalla città turca di Adana, restano soltanto coloro che svolgono compiti essenziali per il proseguo delle operazioni statunitensi. Nello scacchiere statunitense, Incirlik, hub strategico durante la guerra fredda, rappresenta oggi il principale avamposto delle forze USA nella guerra contro lo Stato islamico in Siria ed Iraq. La base NATO di Incirlik è anche la principale struttura di supporto anche per i rischieramenti in Afghanistan. La base dista solo 200 miglia dal confine con la Siria. Nella notte del 12 agosto scorso, gli USA hanno effettuato il primo raid aereo da Incirlik contro obiettivi dello Stato islamico in Siria. Secondo il Pentagono, la base di Incirlik ha il principale vantaggio di essere in prossimità degli obiettivi degli Stati islamici nel nord della Siria, anche se i caccia così come i droni schierati possono effettuare missioni anche sull’Iraq.La Turchia si trova ad affrontare molteplici minacce alla sicurezza. Come parte di una coalizione guidata dagli Stati Uniti combatte contro lo Stato islamico. Dallo scorso luglio, però, le forze armate turche hanno ripreso le ostilità contro i curdi nel sud-est del paese, dopo la fine del cessate il fuoco. Dinamiche che hanno innescato la peggior crisi interna dal 1990.

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