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Ennesima vittoria politica per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Oleksiy Goncharuk, suo candidato per la posizione di Primo Ministro, ha infatti ricevuto la conferma parlamentare necessaria per assumere l’incarico. Ad esprimersi in suo favore sono stati 290 deputati su 424 della Verkhovna Rada, l’Assemblea monocamerale ucraina. L’ampia maggioranza parlamentare che ha votato per Goncharuk non si limita a Servo del Popolo, il partito del presidente che nelle elezioni di luglio aveva conquistato la maggioranza assoluta dei seggi, ma ha compreso anche deputati di altri movimenti. L’Ucraina è una repubblica semi-presidenziale e il capo dello Stato gode di poteri politici significativi.

Un compito difficile

Il neo primo ministro ha appena 35 anni e non ha grande esperienza politica, limitata ad una collaborazione con l’ufficio presidenziale di Zelensky in seguito alla sua elezione nel 2019. Avvocato di professione, nel 2015 aveva guidato l’associazione non governativa BRDO, finanziata dall’Unione Europea, che si occupava di riforme. Nel 2014 si era candidato alle elezioni parlamentari ma non era stato eletto. Goncharuk, secondo alcuni analisti, è destinato ad essere un primo ministro tecnico la cui azione sarà influenzata dalla presidenza della repubblica ma è comunque considerato una figura politica a favore dell’introduzione di riforme economiche liberali. Nel suo discorso di fronte ai parlamentari Goncharuk ha ricordato quali sono i tre grandi problemi che affliggono l’Ucraina in questo momento: la corruzione, la diffusa povertà con 10 milioni di abitanti che vivono sotto la soglia di sussistenza e la guerra con i separatisti nel Donbass. Le priorità del nuovo esecutivo saranno quindi quelle di lottare contro la corruzione e di favorire una sostenuta crescita economica in uno dei Paesi più poveri d’Europa. A questo scopo si renderà necessaria l’introduzione di riforme e il rafforzamento del percorso di avvicinamento a Bruxelles.

Goncharuk ha ricordato come la crescita dell’economia ucraina dovrà raggiungere tassi del 5-7% l’anno per generare benefici diffusi per la popolazione e come sarà necessario iniziare nuove trattative con il Fondo Monetario Internazionale per stipulare un nuovo programma di sostegno finanziario. Il Parlamento di Kiev non si è limitato a confermare la nomina del solo Goncharuk ma ha anche ratificato l’insediamento di altri funzionari e ministri voluti da Zelensky. Ivan Bakanov è stato posto a capo del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (Sbu), Ruslan Ryaboshapka è divenuto Procuratore Generale, Oksana Markarova è stata invece confermata come Ministro delle Finanze. Il completo controllo del presidente Zelensky sulle istituzioni, con i suoi collaboratori che vanno a ricoprire le più importanti cariche politiche, rilancia le aspettative popolari nei confronti della nuova amministrazione, che dovrà operare riforme in molti settori per rendere il Paese più prospero e stabile. Nessun partito  aveva infatti ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi prima delle consultazioni di quest’anno e Servo del Popolo si è presentato con un programma di forte rottura politica. Il capo dello Stato, nel lungo termine, vorrà ottenere anche la rimozione dell’immunità parlamentare, una misura destinata ad incontrare i favori della popolazione ma che necessiterà di una maggioranza dei due terzi dei voti. Si tratta di una riforma costituzionale Servo del Popolo non ha i voti necessari per farla passare autonomamente.

Scambio di prigionieri

Significative novità si sono anche registrate nei rapporti con Mosca. La presidenza ucraina ha confermato la prosecuzione di trattative con le autorità russe per uno scambio di prigionieri, che dovrebbe essere finalizzato a breve. Tra i cittadini ucraini attualmente in carcere nella Federazione Russa, il cui numero ammonterebbe a circa 150 secondo Kiev, ci sono il regista Oleh Sentsov, arrestato nel 2014 in seguito alle sue proteste per l’annessione della Crimea da parte di Mosca e i 24 marinai coinvolti nello scontro navale di Kerch del novembre 2018. La loro inclusione nello scambio sarebbe un notevole successo diplomatico per Kiev, le cui relazioni con la Federazione Russa continuano ad essere molto difficili sebbene in leggero miglioramento. Il capo dello Stato intende trovare una soluzione per il conflitto nel Donbass, iniziato nel 2014 e che ha causato più di 13,000 morti. Per giungere a questo sviluppo sarà necessario coinvolgere Mosca, a cui guardano con favore i ribelli separatisti dell’Est.

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