Nel 2014 un colpo di Stato sarebbe stato compiuto nel cuore dell’Europa. In Ucraina. E, quel che è più grave, sarebbe passato inosservato a molti. Un governo legittimamente eletto sarebbe stato eliminato a suon di rivolte di piazza pilotate dall’esterno. Le prove? Sarebbero molte. La tv anti-Putin, per esempio, nata proprio pochi mesi prima dell’inizio della rivoluzione di Piazza Maidan. I cecchini pagati per ammazzare la gente che manifestava, in modo tale da far montare l’odio contro Viktor Yanukovych, presidente ucraino legittimamente eletto. Bollito, certamente, ma legalmente eletto. Da chi erano stati pagati gli sniper? Impossibile dirlo.Ciò che è certo è che quella che si sta sta combattendo in Ucraina è una guerra tra Russia e Stati Uniti. L’obiettivo dell’America è noto ed è stato enunciato da Zbigniew Brzezinski: “Il Paese più importante resta l’Ucraina. E, con la progressiva espansione dell’Unione Europea e della Nato, essa dovrà scegliere infine se entrare a far parte di entrambe queste organizzazioni (…). Ma, anche se ciò richiederà del tempo, è bene che già fin d’ora, l’Occidente – mentre intensifica i suoi rapporti economici e la sua collaborazione con Kiev nel campo della sicurezza – cominci a prefigurare una progressiva integrazione dell’Ucraina, in tempi ragionevoli, tra il 2005 e il 2015, riducendo così il rischio che essa cominci a nutrire il timore che l’espansione dell’Europa, si arresti alla frontiera con la Polonia”. Gli Usa avrebbero dovuto “conquistare” l’Ucraina per frenare la potenza russa. Come farlo? Agevolando una rivoluzione colorata.Ed è proprio quello che è stato fatto nel corso degli ultimi 10 anni: un primo tentativo di rivolta nel 2004, poi ancora nel 2014. Gli ucraini sono stufi di Yanukovych e vogliono più Europa. Manifestano e urlano contro il governo. Spuntano prima le pietre, poi le armi. Quindi le cariche della polizia e i colpi dei cecchini. Ad aiutare i manifestanti c’è anche Victoria Nuland, vicesegretario di Stato americano. Quella, per capirci, che al telefono con l’ambasciatore Usa in Ucraina, Geoffrey Pyatt, diceva con tutta tranquillità: “Fuck The Eu”. L’Unione Europea si fotta. Chiaro no?La prova è nel video qui sotto:
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