Il futuro è adesso. E gli Stati Uniti non vogliono perdere la corsa alla supremazia dello spazio, nuovo campo di battaglia fra superpotenze. Il presidente Donald Trump ha ordinato la creazione della sesta forza armata americana: la Space Force. Obiettivo della forza, quello di estendere il dominio americano anche nello spazio per sfidare la Cina e la Russia.
Trump avvia l’iter per la Space Force
“Sono qui per ordinare al Dipartimento della Difesa e al Pentagono di avviare immediatamente il procedimento necessario per istituire una Forza Spaziale come sesto ramo delle forze armate”, questo l’annuncio di Trump durante una riunione del National Space Council.
“Avremo l’Air Force e avremo la Space Force. Separato ma uguale. Sarà qualcosa di molto importante “, ha aggiunto Trump, che ha poi incaricato il generale Dunford di guidare questo nuovo progetto su cui il presidente Usa sembra aver puntato molto.
Le parole di Donald Trump durante la riunione del Consiglio sono state molto nette. Il presidente Usa sembra davvero interessato a questo programma spaziale che, a suo dire, è di primario interesse per la sicurezza nazionale. “Quando si parla di spazio, troppo spesso, per troppi anni, i nostri sogni di esplorazione e scoperta sono stati dissipati dalla politica e dalla burocrazia, e li abbiamo messi in discussione”, ha detto il presidente.
“L’essenza dell’americano è esplorare nuovi orizzonti e domare le nuove frontiere. Il nostro destino, al di fuori della Terra, non è solo una questione di identità nazionale, ma una questione di sicurezza nazionale”, ha aggiunto Trump, che ha concluso con: “Quando si tratta di difendere l’America, non è sufficiente avere semplicemente una presenza americana nello spazio. Dobbiamo avere il dominio americano nello spazio“.
I dubbi della Difesa
Ma il lavoro assegnato al generale Dunford si preannuncia estremamente complesso. Soprattutto sotto l’aspetto politico, perché l’idea della Casa Bianca, accolta favorevolmente da Dunford, trova molti ostacoli all’interno della Difesa degli Stati Uniti.
James Mattis si è sempre opposto a questo programma di creare una forza autonoma per lo spazio. E il pensiero del Segretario alla Difesa ha un peso specifico non secondario nel governo degli Stati Uniti. L’anno scorso, Mattis si rivolse ai repubblicani al Congresso dicendo che “non desidero aggiungere un servizio separato che probabilmente presenterà un approccio più ristretto e persino parrocchiale alle operazioni spaziali”.
Il capo del Pentagono cerca sinergia tra le forze armate e capacità di essere il più possibile amalgamate fra loro. L’idea di una sesta forza armata per lo spazio, autonoma dall’Air Force, non piace. E infatti anche il generale David Goldfein, capo di stato maggiore della Us Air Force, si è espresso contro la sua creazione. Anche perché attualmente l’Air Force controlla la maggior parte delle attività militari legate all’esplorazione spaziale. Quindi per l’aeronautica ci sarebbero soldi e attività in meno.
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La sfida alla Cina e alla Russia
“Non vogliamo che la Cina, la Russia e altri Paesi ci guidino. Abbiamo sempre guidato noi”, ha ricordato Trump durante la riunione. Un segnale inequivocabile di cosa significhi per gli Stati Uniti la corsa allo spazio: prima di tutto una sfida a Mosca e Pechino.
Come nella Guerra Fredda con l’Unione sovietica, anche oggi, lo spazio, è un campo di battaglia con le potenze avversarie. Una guerra cui si è aggiunta la Cina. Le tre potenze si sfidano da anni per la supremazia nell’esplorazione spaziale.
Il Centre for Strategic Strudies pubblicò nel 2016 un documento molto dettagliato sugli sviluppi tecnologici della Cina nella corsa allo spazio. In quel rapporto, è interessante una frase detta dal generale Xu Qiliang nel 2009 il quale affermò che lo spazio è la “nuova altezza dominante per la competizione strategica internazionale” e che “significa avere il controllo del suolo, degli oceani e dello spazio elettromagnetico, il che significa anche avere l’iniziativa strategica nelle proprie mani”.
Nove anni dopo, quelle parole del generale cinese sono ancora centrali per comprendere il ruolo dello spazio nella strategia delle potenze militari. E valgono anche per la Russia che, negli anni, ha sviluppato una tecnologia sempre più all’avanguardia nel campo spaziale. E il motivo non è solo propaganda.
Come ha spiegato il colonnello Rick Francona, analista militare, alla Cnn, il concetto di militarizzazione dell spazio ha forti ripercussioni sulla terraferma. La guerra nello spazio si traduce in “armi da terra che attaccano le risorse spaziali, come i laser per non far vedere e interferire con la guida dei satelliti, e armi nello spazio che attaccano altri oggetti nello spazio o armi a bordo dei mezzi che attaccano bersagli sulla terra”.