Tre importanti esponenti della famiglia reale saudita sarebbero stati arrestati, secondo quanto riportato da diversi media internazionali, a causa della loro presunta partecipazione ad un piano per deporre il monarca Salman ed il figlio (e principe ereditario) Mohammed bin Salman. A finire in manette sarebbero stati il principe Ahmed bin Abdulaziz al-Saud, fratello di Re Salman, il nipote del re, il principe Mohammed bin Nayef e suo fratello Nawaf bin Nayef. L’accusa, nei loro confronti, sarebbe quella di tradimento e gli arresti andrebbero ad inserirsi, sempre secondo quanto riferito dai media, in un tentativo di Mohamed Bin Salman di consolidare il potere all’interno del Regno. Quest’ultimo è considerato la figura politica più potente dello Stato ed in grado di controllare le politiche economiche e di difesa dell’Arabia Saudita.

Equilibri precari

Gli equilibri  della Corte saudita sono legati alla fragilità dell’anziano re Salman, in condizione di salute non ottimali. Per decenni il trono del Regno è passato di fratello più anziano in fratello più anziano e tutti i monarchi sono figli di Abdulaziz Al-Saud, che ha regnato tra il 1932 ed il 1953 ed è considerato il fondatore dell’Arabia Saudita moderna. Questo stato di cose è stato però alterato nel 2017 quando Re Salman ha cambiato l’ordine di successione al trono nominando Mohamed Bin Salman come principe ereditario e detronizzando il nipote  Mohammed bin Nayef da questo ruolo. 31 membri anziani della famiglia reale sui trentaquattro membri del Consiglio di fedeltà aveva poi ratificato la decisione. Una scelta, quest’ultima, che non può non aver provocato acrimonie e rivalità all’interno dell’élite del regno e che potrebbe dunque aver dato vita ad una vera e propria lotta per il potere all’interno della famiglia reale. Il principe Ahmed, uno dei pochi figli superstiti di re Abdulaziz, era considerato, in passato, uno dei possibili aspiranti al trono.

Le prospettive

Il futuro dell’Arabia Saudita appare saldamente nelle mani di Mohammed Bin Salman che è sembrato al momento in grado di resistere a tutti gli scossoni che avrebbero potuto alterarne la presa sul potere dello Stato. Le dinamiche regionali, come il conflitto nel vicino Yemen ed una crisi economica asiatica dovuta all’emergere del coronavirus, costituiscono, in ogni caso, delle minacce da affrontare con la massima fermezza e non è chiaro se ciò sarà possibile qualora le dinamiche interne alla Famiglia Reale continuino a navigare in acque agitate. La sopravvivenza del Regno è strettamente legata alla presenza di un potere centrale forte ed in grado di affrontare le minacce esterne. Le molteplici sfide ed incognite che si trovano sulla strada di Riad necessitano di una certa quiete e stabilità interna che è anche propedeutica all’implementazione di politiche economiche che possano continuare a generare un certo livello di prosperità e di crescita del mercato interno. Bisognerà vedere, in caso di conferma degli arresti, se avranno luogo altre detenzioni oppure se quanto accaduto coincide con un episodio isolato e privo di conseguenze di lunga durata.





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