Sembrano e, in effetti, sono lontani i tempi in cui Francia e Germania rivaleggiavano per il dominio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA, European Space Agency), l’espressione più manifesta dello straordinario potenziale dell’Unione Europea nel settore. Emmanuel Macron, che similmente a Donald Trump coltiva il sogno di un esercito spaziale, è recentemente riuscito nell’obiettivo di estendere la collaborazione dell’asse Berlino-Parigi alla realtà extraterrestre.
Un’alleanza per la conquista dello spazio
Il 2021 sarà l’anno dell’ingresso dell’asse Berlino-Parigi nella nuova corsa allo spazio. La consacrazione ufficiale dovrebbe avvenire entro giugno e sotto forma di pubblicazione – un gruppo di lavoro misto è al lavoro per la redazione del primo rapporto franco-tedesco sullo spazio.
La nascita del gruppo di lavoro è uno dei risultati della dichiarazione congiunta firmata il 10 dicembre da Bruno Le Maire e Peter Altmaier, i ministri dell’economia di Francia e Germania, che ha dato luce ad “una nuova alleanza politica […] che incrementerà la competitività dell’industria spaziale europea e terminerà con successo il progetto Ariane 6, il lanciatore della prossima generazione”.
Il debutto nel mercato dell’Ariane 6, l’alternativa europea (ed economica) ai lanciatori attualmente in circolazione, era inizialmente previsto per il 2020, ma è stato posticipato al 2022; fatto, quest’ultimo, che ha spronato le dirigenze dei due Paesi ad assumere il pieno controllo dell’agenda spaziale comunitaria e dei progetti ivi inclusi. In breve, la realizzazione dell’Ariane 6 verrà presentata come un successo europeo, ma, in realtà, sarà il frutto di una maggiore esposizione franco-tedesca nel progetto.
La dichiarazione congiunta, infine, ha previsto che Francia e Germania uniscano gli sforzi nella ricerca e sviluppo di microlanciatori in grado di trasportare dei carichi utili in orbita e che estendano la collaborazione anche in campi non-spaziali, ma altrettanto rilevanti per l’economia del futuro, come l’industria delle auto elettriche, la tecnologia 5G e l’utilizzo energetico dell’idrogeno.
L’industria spaziale europea in fermento
Josef Aschbacher, che a partire dal primo luglio 2021 sostituirà Jan Worner alla guida dell’Esa, ha spiegato che, dal suo punto di vista, la formazione di un’alleanza franco-tedesca per lo spazio rappresenta una “notizia eccellente”. Lo spazio, infatti, “è strategico per l’Europa”, da qui la necessità impellente di una guida solida, coesa e lungimirante.
Simili sentimenti di giubilo sono stati espressi da Stéphane Israel, direttore dell’Arianespace, la compagnia che sta sviluppando l’Ariane 6, secondo il quale “c’è bisogno di un forte partenariato franco-tedesco affinché i lanciatori europei abbiano un successo duraturo”. L’estasi di Israel è comprensibile: gli specialisti di Parigi e Berlino non si occuperanno semplicemente di ridare linfa vitale al quasi arenato progetto dell’Ariane 6, ma si faranno anche carico del suo successore, l’Ariane 7.