Il 28 maggio scorso, il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha visitato l’India con l’obiettivo di rinsaldare i rapporti con le grandi potenze mondiali al seguito del ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare (Jcpoa). Teheran si muove attraverso la diplomazia, al fine di scongiurare un isolamento che le sarebbe fatale. Come spiega Al Monitor, In Iran, la visita è stata vista come un successo diplomatico, in particolare dopo che il ministro degli Esteri indiano ha dichiarato che il suo Paese non rispetterà le sanzioni unilaterali statunitensi contro l’Iran.
“La nostra politica estera non viene adottata sotto la pressione di altri Paesi. Riconosciamo le sanzioni Onu e non le sanzioni specifiche per Paese. Nelle occasioni precedenti abbiamo ignorato le sanzioni statunitensi” ha dichiarato il ministro degli affari Esteri dell’India, Sushma Swaraj. Le parti hanno poi discusso di temi internazionali e regionali di comune interesse. Sono state valutate le misure di attuazione dei recenti accordi in materia di connettività, con particolare riferimento allo sviluppo del porto iraniano di Chabahar. Inoltre, le parti hanno discusso di energia, commercio e scambi interpersonali.
Zarif ha descritto su Twitter la sua visita in India “fruttuosa” e ha espresso la volontà dei due Paesi di cementare i legami bilaterali in tutti i campi. Il viceministro degli Esteri, Gholamreza Ansari, che in precedenza aveva prestato servizio come ambasciatore iraniano in India, ha riaffermato l’appoggio del governo indiano all’accordo sul nucleare.
La compagnia indiana riduce le importazioni
Le parole di apertura del ministro indiano, apprezzate dalla controparte, si scontrano però con la realtà e con le strategie del comparto privato. Il 30 maggio la Reliance Industries, la più grande compagnia privata indiana con un fatturato di circa 19,976 miliardi di dollari americani, proprietaria del più grande complesso di raffinazione del mondo e principale acquirente di petrolio iraniano, ha annunciato che avrebbe interrotto le sue importazioni di petrolio dall’Iran in ottobre o novembre. Troppi gli interessi che legano la compagnia del magnate Mukesh Ambani a Washington. L’annuncio è arrivato un giorno dopo che due banche indiane impegnate attivamente in transazioni finanziarie con Teheran hanno annunciato che avrebbero concluso tutti gli accordi con Teheran il 6 agosto.
L’interesse principale di Teheran è quello di mantenere l’esportazione del suo petrolio in India, il suo secondo più grande acquirente asiatico dopo la Cina. Ad aprile, le esportazioni di petrolio iraniano hanno raggiunto 2,6 milioni di barili al giorno (bpd). Nello stesso mese, l’India ha incrementato le importazioni di petrolio iraniano a 640.000 barili al giorno, pari a un quarto delle esportazioni totali di greggio dell’Iran.
Imprenditori indiani si schierano con gli Usa
Nei prossimi mesi, se Nuova Delhi si astiene dall’attuare il taglio del 18-20% dell’importazione di petrolio iraniano richiesto dalle nuove sanzioni statunitensi, per Teheran sarà un grande successo. Altrettanto importante è capire se la Cina, principale acquirente del petrolio iraniano, non ridurrà le sue importazioni di petrolio dall’Iran. Se l’India e la Cina non ridurranno significativamente le loro importazioni, Teheran garantirà la metà del suo attuale volume di esportazioni di petrolio.
Tuttavia, come spiega Al-Monitor, l’annuncio di Reliance Industries di un imminente arresto delle importazioni di petrolio iraniano indica che la promessa di Nuova Delhi di mantenere l’attuale livello degli acquisti di petrolio sarà messo a dura prova nei prossimi mesi. Nel 2017, Reliance ha importato in media 67.000 barili di petrolio dall’Iran. La decisione di ridurre le esportazioni di petrolio verso l’India di circa il 15% indica l’intenzione di rispettare le sanzioni statunitensi.”Pertanto – scrive Mohsen Shariatinia – mentre Teheran può sperare nel sostegno di Nuova Delhi per il commercio e gli investimenti, si può presumere che gli imprenditori indiani si schierino con Washington”.
I protocolli d’intesa tra Iran e India
Come spiega l’Agenzia Nova, a febbraio, in occasione della visita a Nuova Delhi del presidente iraniano, Hassan Rouhani, sono stati firmati quindici tra accordi e protocolli d’intesa. Per quanto riguarda la cooperazione economica e commerciale, il principale accordo è volto a evitare la doppia tassazione per prevenire l’evasione fiscale e promuovere i flussi di investimenti e servizi. Un altro protocollo d’intesa firmato, inoltre, istituisce un gruppo di esperti di commercio per promuovere la collaborazione nelle aree di comune interesse. A ciò si aggiungono un memorandum sottoscritto dall’Engineering Export Promotion Council (Eepc) indiano e dalla Trade Promotion Organization of Iran e tre protocolli siglati a livello di camere di commercio.