Nelle giornate di lunedì 20 e di martedì 21 si sono tenute in Laos le manifestazioni per la celebrazione del 71esimo anniversario dalla nascita dell’Esercito popolare. Alla cerimonia centrale ha preso parte anche una consistente delegazione di Mosca, grazie agli stretti rapporti intrattenuti dai due Paesi e dovuti alla stretta collaborazione militare. Ai margini dell’evento è stata consegnata al Paese dell’Indocina una fornitura di armamenti da parte della Russia, consistenti in carri armati T-72 e da mezzi di trasporto corazzati BRDM-2M. A seguito della consegna, Mosca e Vientiane hanno confermato la reciproca volontà di portare avanti la collaborazione in atto tra i due Paesi nella penisola dell’Indocina, al fine di garantirne la stabilità ed il proseguo della pace. La conferma delle volontà da parte laotiana è giunta per voce stessa del presidente del Paese, Bounnhang Vorachith.

I rapporti tra Russia e Laos

I rapporti in atto tra i due Paesi sono di assai lunga data, nonostante le due posizioni si siano avvicinate soprattutto negli ultimi due anni tramite collaborazioni nella formazione militare e nella fornitura da parte della Russia di strumentazione militare. Lo scorso 9 gennaio, in procinto di ricevere la nuova partita di blindati di fabbricazione russa, il Laos aveva restituito a Mosca alcuni modelli di carro armato T-34, già utilizzati dalle forze sovietiche nella Seconda guerra mondiale e cui restituzione ha avuto un forte impatto positivo nell’opinione pubblica russa.

Oltre alla strumentazione consegnata nella giornata di martedì, nel corso del 2019 il Laos aveva già acquistato una partita di equipaggiamenti dalla Russia e soprattutto una serie di caccia da combattimento Yak 130, oltre al rinnovamento degli elicotteri d’assalto in dotazione all’esercito del Laos. La Russia si era inoltre impegnata nella ristrutturazione dell’aeroporto militare di Thongkhaihin, affinché fosse adattato al nuovo parco velivoli forniti a Vientiane.

In cambio, il Laos concederebbe alla Russia i diritti di sfruttamento dei giacimenti minerari del Paese, che già negli scorsi anni aveva attratto l’interesse degli investitori russi.

Il patto di ferro

La Repubblica Popolare Democratica del Laos, alla luce dei fatti, si può considerare uno dei più fedeli alleati della Russia, nonostante le dimensioni del Paese, la struttura del suo esercito e la sua influenza economica e militare non siano minimamente paragonabili a quelle di Mosca. La costanza con la quale sono avvenute esercitazioni militari congiunte e la fedeltà con la quale l’esercito laotiano si è affidato alle strumentazioni russe ha reso ancora più stretti i rapporti tra i due Paesi. In questo scenario, Vientiane si è dunque confermata una certezza nelle logiche espansive di Mosca, permettendo al tempo stesso un maggiore controllo sugli eventi che si sono negli anni verificati in Indocina.

Allo stesso tempo, il Laos ha sempre potuto contare sul supporto logistico ed operativo della Russia: motivo questo alla base della stabilità di lunga data del Paese, da sempre lontano dalle ondate di instabilità che hanno colpito la regione. I rapporti di amicizia con la Cina e la Thailandia, infine, hanno svolto tutto il resto: in uno scenario in cui il Laos si può considerare forse l’unico esperimento riuscito della primavera comunista indocinese, nonostante non abbia risparmiato comunque dure sofferenze nella popolazione soprattutto nell’ultima fase del XX secolo.