Riad prende di mire le donne musulmane elette negli Stati Uniti. Alle recenti elezioni di metà mandato, infatti, sono state elette due deputate tra le file del Partito Democratico, Ilhan Omar e Rashida Tlaib, accusate dai media del regno di far parte segretamente della Fratellanza Musulmana e di agire contro i governi dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti.

Secondo Foreign Policy, accademici, media e commentatori vicini ai governi del Golfo Persico hanno scatenato una campagna contro Omar, la palestinese-americana Rashida Tlaib e Abdul El-Sayed (candidata alle primarie del Michigan), accusandole di far parte dell’organizzazione vicina ai rivali del Qatar. Domenica scorsa, Al Arabiya, l’emittente di proprietà saudita, ha pubblicato un servizio in cui si sostiene che Omar e Tlaib fanno parte di un’alleanza tra il Partito Democratico e gruppi islamici il cui obiettivo è quello controllare il Congresso e di mettere i bastoni a Trump “nel suo tentativo di isolare i Fratelli Musulmani e tutti i movimento dell’Islam politico”.

Riad contro le donne islamiche del Congresso Usa

Lo scorso novembre Ilhan Omar e Rashida Tlaib hanno fatto la storia, trattandosi delle prime deputate musulmane ad essere state elette al Congresso. Omar, molto vicina alla deputata Alexandria Ocasio-Cortez, la pupilla di Bernie Sanders, è arrivata dalla Somalia negli Stati Uniti negli anni ’80 ed è promotrice di un programma fortemente progressista e indirizzato verso la tutela delle minoranze etniche e dei diritti Lgbt. Inoltre, è anche la prima donna di colore ad essere eletta dal Minnesota.

Al Arabiya prende di mira, in particolare, il legame tra Ilhan Omar e l’attivista Linda Sarsour “vicina alla Fratellanza Musulmana e membro del Consiglio per le relazioni islamico-americane” noto come Cair. Linda Sarsour è  nata nel 1980 a Brooklyn, New York, da genitori palestinesi di al-Bireh, nella West Bank, nella Palestina occupata. Negli ultimi anni ha partecipato a proteste e dimostrazioni anti-Trump. È stata inoltre presidente della Arab American Association of New York, fondata dal palestinese Ahmed Jaber, un membro della Qatar International Foundation. Secondo i media sauditi Sarsour e suo marito, Maher Jouda, anch’egli palestinese di al-Bireh, sono stati indagati e posti sotto osservazione dalle autorità federali statunitensi nel 2004 per le loro sospette relazioni con elementi dell’estremismo islamico.

L’attivista ha partecipato alla Rete internazionale dei Fratelli Musulmani nel Nord America e in Canada nel 2016, durata tre giorni, dal 26 al 28 dicembre, organizzata dal Circolo islamico del Nord America (Icna).

Sullo sfondo lo scontro fra Arabia Saudita e Qatar

Ilhan Omar e Rashida Tlaib sono davvero legate alla Fratellanza Musulmana come sostiene Riad? Secondo Foreign Policy la campagna saudita contro le donne islamiche del Congresso è frutto di “razzismo, bigottismo e fake news”. Anche per Mehdi Hasan, giornalista investigativo di The Intercept, quella saudita è una “campagna vergognosa” contro le due donne islamiche.

Certo è che Omar si è spesso scagliata contro il principe ereditario Mohammad Bin Salman e l’Arabia Saudita, in particolare dopo l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi. Riad, naturalmente, non ha affatto gradito le posizioni delle deputate democratiche e teme che al Congresso possa prevalere una linea che possa favorire gli acerrimi rivali del Qatar o dell’Iran. Non va dimenticato, infatti, che i democratici al governo con Barack Obama appoggiarono la Fratellanza Musulmana nelle “Primavere arabe” del 2011 che sconvolsero il Medio Oriente. Per questo Riad preserva la sua amicizia con Trump e scatena la guerra contro le due deputate islamiche del Congresso, ostili al regno saudita e alle politiche di Trump. Nel cuore degli Usa, si consuma una guerra settaria che contraddistingue il moderno mondo musulmano e rispecchia le tensioni nel Golfo Persico.

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