Gelosia nei confronti di Pechino, controversie per le interdizione di Washington e missili di ultima generazione. Russia e India sempre più strette nel rapporto strategico militare devono fare i conti con alcune incomprensioni, ma nell’agenda rimangono esercitazioni congiunte, la definizione dell’acquisto degli S-400 e lo sviluppo di missili supersonici, la cooperazione tecnico-militare e le partnership sugli armamenti. Questi i temi principali del summit che si è appena concluso a Nuova Delhi tra il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro indiano Narendra Modi.
L’incontro annuale si è focalizzato su cosa possano fare “insieme” le due potenze eurasiatiche, e questo comprende una stretta collaborazione nel campo della Difesa. “Le parti hanno constatato l’importanza della cooperazione militare e tecnico-militare che è divenuta un pilastro strategico della partnership tra i due Paesi”, analizzando i progressi ottenuti dopo l’ultimino summit che si era tenuto a San Pietroburgo nel 2017. I leader hanno rivolto la loro attenzione anche alla prossime esercitazioni militari che prevedono la partecipazione indiana agli Army Games 2018. Il vertice annuale Russia-India ha iniziato a svolgersi nel lontano 2000 e, da allora, il rapporto tra i due Paesi si è gradualmente elevato fino ad essere definito da entrambi un “partenariato strategico speciale e privilegiato.” Le intense relazioni strategiche, estremamente importanti a livello geopolitico, hanno assistito a grandi cambiamenti negli ultimi anni, non tutti positivi, e ci si chiede se la duratura relazione bilaterale sia abbastanza robusta da resistere alle turbolenze attuali.
A Nuova Delhi infatti sono estremamente preoccupati per la crescita delle relazioni tra Russia-Cina e su cosa questo potrebbe significare per il futuro dell’India. La vendita (anche) alla Cina dei tecnologici jet da combattimento Su-30 e Su-35, e quella dei sottomarini classe Kilo, è considerata un rischio per la sicurezza dell’India. Le fornitura di gas e petrolio a Pechino inoltre, potrebbero retrocedere l’India a partner secondario o paritario.
D’altra parte, Mosca rimane preoccupata dal cambiamento dell’orientamento strategico dell’India, in particolare per le sue relazioni con gli Stati Uniti, e per la politica di diversificazione del commercio della difesa di Nuova Delhi – che ha recentemente acquisito caccia Rafale francesi, sistemi di difesa anti-aerea russi, ma anche pattugliatori anti-som americani P-8; e sta meditando su una commessa per gli F-35. Mosca non ha apprezzato inoltre l’impegno strategico che il governo di Delhi sta condividendo con Stati Uniti, Giappone e l’Australia nella difesa della regione Indo-pacifica. A questo va sommata la diatriba riguardante le sanzioni sull’acquisto del divisivo sistema missilistico S-400 imposto da Washington secondo quanto previsto dalla legge CAATSA (“riguardo la lotta contro i nemici dell’America attraverso le sanzioni”). Dal punto di vista dell’India, la Russia rimarrà comunque sempre un partner fondamentale, dato che la Federazione rimane la fornitrice del 70% l’inventario della difesa indiana.
Gli elementi positivi nelle relazioni India-Russia non sono trascurabili, e bilanciano il rapporto quietando alcune preoccupazioni. La cooperazione nucleare e la collaborazione nel campo della difesa e della tecnologia, che ha portato ad esempio lo sviluppo congiunto del missile supersonico “caccia-portaerei” BrahMos, ma soprattutto la definizione dell’acquisizione da 5,4 miliardi di dollari per il sistema di difesa aerea S-400 (che verranno consegnato nel 2020) hanno dominato l’incontro portando sintonia tra Putin e Modi. A questo bisogna aggiunge l’acquisto già previsto di due fregate classe Talwar, che saranno consegnate dal cantiere russo Yantar entro due anni, per poi passare il testimone ai cantieri di Goa che produrranno le future unità. Secondo gli analisti, saranno queste saranno tutte armate con missili BrahMos.
Che commesse e cooperazioni bastino a placare le preoccupazioni di Nuova Delhi per i rapporti sempre più calorosi tra Mosca e Pechino? Staremo a vedere.