Altro che “inutili” o “pretestuosi”: gli aiuti russi all’Italia si stanno dimostrando nei fatti estremamente preziosi, in barba a (quelle sì) pretestuose polemiche intrise di pregiudizi e tanta ideologia sorte nei giorni scorsi mosse anche da un illustre quotidiano italiano, che citando fonti politiche di alto livello (ovviamente anonime), spiegava che “tra quelle forniture russe l’80% è totalmente inutile o poco utile all’Italia”. La Federazione Russa è stata inoltre accusata di usare cinicamente il suo soft power per ingraziarsi l’opinione pubblica italiana, come se gli aiuti degli altri Stati fossero del tutto disinteressati: se i russi vengono ad aiutarci, ha detto o fatto intendere qualcuno in questi giorni, è sicuramente per un mero secondo fine.
Secondo il presidente di +Europa, Simona Viola: “Se le ricostruzioni giornalistiche sono precise e veritiere vorrebbe dire che Conte ha accettato l’aiuto, offerto da Putin, non di medici civili, ma di un contingente militare composto da esperti in guerra batteriologica. Non ci troveremmo insomma di fronte a una forma di cooperazione in campo sanitario, ma a un atto di subordinazione politica dell’Italia nei confronti della Russia”. “Non ho tempo per le polemiche” ha replicato il Ministro degli esteri Luigi di Maio. “Qui non ci sono nuovi scenari geopolitici da tracciare, c’è un Paese che ha bisogno di aiuti e altri Paesi che ci stanno aiutando. Gli Stati Uniti, Francia e Germania. E la Russia, da cui sono arrivati aiuti dopo la telefonata tra Conte e Putin. E questo vale anche per la Cina, che è la stata la prima a rispondere. Non è questione di guerra fredda, è la realtà. O Realpolitik, la chiami come vuole”. “Sono polemiche politiche che io non raccolgo” ha sottolineato il presidente della Lombardia Attilio Fontana. “Io dico grazie agli amici russi che ci hanno mandato i medici, grazie per averci mandato altri uomini che possono partecipare alla sanificazione. Poi qualcuno che vuole speculare, qualche sciacallo c’è sempre”.
Quelle polemiche pretestuose sugli aiuti di Mosca
Sta di fatto che quelle accuse rivolte a Mosca si sono rivelate infondate e quegli aiuti inviati all’Italia nel momento più buio indiscutibilmente preziosi e utili ad affrontare l’emergenza coronavirus. Dagospia ha diffuso il video, postato in sui social network da alcuni utenti, in cui si vede l’unità russa all’opera nel bergamasco, intenta a sanificare le case di riposo dove sono morti molti anziani colpiti da Covid-19. “L’Unità di Putin a Bergamo – scrive Dagospia – fa quello che nessuno vuole fare: disinfettare la casa per anziani dove sono morti già 20 ospiti. I sanitari ringraziano i “pericolosissimi” medici russi” (Guarda il video delle operazioni della task force russa).
“Mi occupo di aiuti da 25 anni” spiega il professor Igor Pellicciari, docente di Storia e Politica degli Aiuti Internazionali presso l’Università di Urbino. “Nessuno meno di me crede negli aiuti spassionati tra Stati. Ma sono da tenere in considerazione due cose. La prima: nel momento del bisogno, meglio chi ti aiuta per un interesse (Cina, Usa, Russia) di chi ha interesse a non aiutarti (Ue). La seconda: Gli aiuti si combattono con altri aiuti. Non con polemiche. lo dico da ricercatore sul tema ma anche da ex-bosniaco/erzegovese che l’ha vissuta sulla propria pelle”. Come ha documentato Gian Micalessin su Il Giornale, ad Alzano Lombardo e Nembro, due cittadine della Val Seriana decimate dal contagio, nessuno ha voglia di polemizzare. Qui, scrive Micalessin, i camion con la bandiera di Mosca scortati da carabinieri, Protezione civile e accompagnati da un’unità del 7° Reggimento Cbrn di Cremona – il reparto del nostro esercito specializzato nella difesa nucleare, biologica e chimica – sono i benvenuti. Come conferma la dottoressa Maria Giulia Madaschi, direttrice della casa per anziani Martino Zanchi, dove stanno operando i russi, “qui da quando è iniziato il contagio abbiamo avuto più di qualche ospite morto. Per questo l’offerta russa di sanificare l’edificio non può che farci piacere”. Altro che aiuti “inutili”, dunque (Guarda la gallery).
“Il nostro aiuto all’Italia? È stato Putin a volerlo”
Come ha chiarito in un’intervista rilasciata a Il Giornale l’Ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, la sera del 21 marzo su iniziativa della Russia “si è svolto un colloquio telefonico tra il presidente Putin e il presidente del Consiglio Cont”e. In risposta all’appello della parte italiana, spiega Razov, “il presidente Putin ha confermato la disponibilità della Federazione Russa a fornire immediatamente tutto l’aiuto necessario al governo e al popolo italiano. A due giorni di distanza dalla telefonata fra i due leader, nove aeromobili pesanti dell’aviazione di trasporto militare russa, con una portata massima di 60 tonnellate ciascuno, sono arrivati in Italia. Il giorno successivo altri 5 voli speciali hanno raggiunto la Penisola e ieri è partito un ulteriore cargo. In totale sono stati effettuati 15 voli speciali per la consegna di aiuti”.
Aiuti russi che hanno dato parecchio fastidio a molti: non a chi, tuttavia, è impegnato sul fronte per combattere il coronavirus, dove le dietrologie e le speculazioni contano meno di zero e l’unica cosa che contano sono i fatti.