Sparite. Dimenticate. Oppure, ed è la peggiore delle ipotesi, rubate. Non si sa che fine abbiano fatto alcune armi (tra le quali anche sistemi anticarro) e munizioni di Israele. La notizia è stata diffusa da Channel 10 ed è stata subito ripresa da Al Manar, il “faro” degli Hezbollah libanesi, i quali, davanti a un’informazione simile, non possono che gioire. Il messaggio che vogliono far passare è chiaro: lo Stato ebraico è vulnerabile. E, quindi, attaccabile.

Secondo quanto riferisce Channel 10, il furto di materiale bellico è stato scoperto grazie a un normale controllo di routine e l’inchiesta è stata condotta dal generale Eyal Zamir. L’ufficio del portavoce dell’Idf ha inoltre dichiarato che un tenente della riserva è stato condannato a 28 giorni di carcere in seguito a questa scoperta. Nulla di più.

Un drone di Hebzollah vola su Israele

Lo scorso 19 settembre, Israele ha abbattuto un drone di Hezbollah che, partito da Damasco, era riuscito a volare nei cieli delle alture del Golan.  Jonathan Conricus, portavoce militare israeliano, ha aggiunto ulteriori dettagli alla vicenda: “Abbiamo inviato dei caccia, poi il drone è stato tirato giù da un missile patriot sparato dalla difesa aerea. All’Iran, Hezbollah o altre forze di infiltrarsi o avvicinarsi alle alture del Golan”. Per gli Hezbollah, il fatto che il drone sia riuscito a volare indisturbato per parecchi minuti dimostra la crisi di Israele in materia di sicurezza. 

La realtà è però un’altra. Da tempo lo Stato ebraico teme un’avanzata del Partito di Dio. Per questo motivo, Tel Aviv ha avviato le più grandi esercitazioni militari per prepararsi a una possibile guerra contro Hezbollah.