Amy Klobuchar è partita in sordina: i media se ne stanno occupando poco. Di sicuro meno rispetto a quanto si interessino a Bernie Sanders o Joe Biden, che non sembra sicuro di voler partecipare alla corsa. Ma la candidata dei Democratici alle primarie, la terza donna in ordine di arrivo stando ad alcuni pronostici (prima di lei dovrebbero tagliare il traguardo almeno Kamala Harris ed Elizabeth Warren), rischia di far parlare di sé per una vicenda non le farebbe troppo onore.

La Klobuchar è stata infatti accusata di non comportarsi bene, per usare un eufemismo, nei confronti dei suoi portaborse. Anche se, dovendo essere precisi, va detto che ci si riferisce a episodi che avrebbero fatto la loro comparsa già dieci anni fa. La politica americana ha abituato a questa prassi: indagare su vita, morte e miracoli di chi aspira a divenire presidente degli Stati Uniti d’America. Quasi nessuno ne è uscito indenne. Quasi tutti hanno qualcosa da farsi rimproverare. A riportare i dettagli di questa storia, tra gli altri, è stato il Corriere della Sera.

La Klobuchar è costretta a difendersi da una narrativa che la immortala, per esempio, mentre lancia oggetti contro coloro che collaborano alla sua causa. Sono tutti dei piccoli flash, ma nel complesso viene fuori l’immagine di una donna non troppo incline al dialogo e al bon ton. Il tratto comportamentale in oggetto è stato messo in evidenza da buona parte dei media americani. La domanda che segue, quella che potrebbero farsi gli elettori, riguarda la sua personalità: un politico che prescrive ai membri del suo staff di mettersi a lavare le posate, anche se questo non rientra tra le loro mansioni, può rappresentare tutti i cittadini degli States?

A stupire, poi, sono alcuni virgolettati attraverso cui l’esponente dell’Asinello usa etichettare le persone cui decide, di volta in volta, di affidare buona parte della sua carriera politica. La senatrice dovrebbe ritirarsi dopo alcune fasi della turnata interna. Può ottenere qualche buon risultato finché lo spazio al centro della scacchiera non verrà occupato da un Bill De Blasio o da un Joe Biden. Sono loro i centristi che i finanziatori sembrerebbero attendere con ansia.

Howard Schultz, l’ex Ceo di Starbucks che sta ventilando l’ipotesi di correre da indipendente, ha chiesto ai Dem di candidare un moderato: questa è la condizione posta per farsi da parte. Neppure il mondo dell’imprenditoria, insomma, sembra ritenere possibile un’affermazione della pasionaria del Midwest.

Sarebbero gli uomini, questo sostiene la difesa mediatica, ad aver mosso guerra contro la candidatura della senatrice. Siamo, insomma, dalle parti del “sessismo”, come specificato sul quotidiano citato, che costituirebbe la causa scatenante di questa improvvisa incrinatura. Ma le scene segnalate si basano sui racconti dei protagonisti. Come quella in cui la Klobuchar dichiara di essere disposta a sostituire i suoi collaboratori con alcune bottiglie d’acqua.





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