Fake News? Il presidente Donald Trump può gongolare in queste ore per il clamoroso falso scoop mandato in onda dalla Cnn. Come scrive il New York Times, infatti, venerdì scorso il canale all news ha diffuso una notizia che, qualora si fosse rivelata corretta, avrebbe avuto effetti devastanti sull’amministrazione Trump, su documenti rubati da WikiLeaks e inviati al figlio di Trump durante la campagna presidenziale. Obiettivo del servizio, presentato come un’esclusiva senza precedenti, era quello di evidenziare un coordinamento segreto tra WikiLeaks, la campagna elettorale del tycoon e, naturalmente, la Russia. Secondo quanto riportato, Trump avrebbe avuto un accesso speciale alle e-mail rubate al comitato democratico prima che fossero pubblicate su Internet. Peccato che si tratti di un errore clamoroso – l’ennesima fake news dei media liberal contro il presidente repubblicano.
La bufala della Cnn
L’e-mail era stata inviata da un utente chiamato “Michael J. Erickson” – nome di cui nessuno aveva sentito parlare precedentemente e che l’emittente non poteva identificare – a Donald Trump jr., offrendo una chiave di decrittazione e l’accesso alle e-mail rubate che WikiLeaks aveva “caricato”. L’e-mail, secondo la Cnn, era datata 4 settembre – dieci giorni prima che WikiLeaks iniziasse a divulgare il materiale – e avrebbe dovuto dimostrare la collusione tra Trump, Julian Assange e il Cremlino. I commentatori della Cnn erano eccitati: finalmente avevano trovato la prova sul Russiagate che cercavano da mesi.
Come spiega Gleen Greenwald su The Intercept, l’emittente televisiva è incappata in un errore imperdonabile: “C’è solo un piccolo problema in questa storia: è profondamente falsa, nel modo più imbarazzante possibile. Dopo che la Cnn ha mandato in onda il servizio – e averlo ripetutamente diffuso – il Washington Post ha spiegato come questa avesse torto”. Infatti, l’e-mail non era datata 4 settembre, come affermato dall’emittente, ma bensì 14 settembre, il che significa che è stata inviata allo staff di Trump almeno 24 ore dopo la pubblicazione del materiale da parte di WikiLeaks sul web. “Michael J. Erickson” era semplicemente una persona che, in forma anonima, incoraggiava la famiglia Trump a dare un’occhiata alle e-mail già disponibili in rete. Nulla di più.
Media liberal in confusione
“So che non potete fare a meno di diffondere #fakenews @cnn”, ha sottolineato su Twitter Donald Trump Jr. E sulla scia della sospensione di Ross dalla Abc – per via del grave errore commesso nello scoop su Michael Flynn – Donald Trump ha invitato “le altre reti e ‘giornali’ a fare lo stesso con le loro notizie false”. Per il New York Times, si tratta “di un altro importante errore di cronaca in un momento in cui le testate giornalistiche si stanno confrontando con un pubblico scettico e un presidente che si diletta nell’attaccare i media”.
È un momento davvero imbarazzante per i media anti-Trump. Come rileva Greenwald su The Intercept, “i media negli Stati Uniti sono molto bravi a pretendere rispetto. Implicitamente amano, anche se non lo dicono apertamente, affermare che per essere patriottici e dei buoni americani bisogna rigettare le accuse contro di loro e difenderli perché così si tutela la libertà di stampa. Ma i giornalisti hanno anche la responsabilità non solo di chiedere rispetto e credibilità ma di guadagnarselo. Ciò significa che non dovrebbe esserci una lista così lunga di bugie, in cui vengono pubblicate storie completamente false per ottenere consensi”, osserva Greenwald, noto e apprezzato giornalista investigativo. Per i media liberal, alla perenne ricerca dello scoop contro Donald Trump – anche quando la notizia non c’è – è il momento più buio.